360 gradi

Quello della cucina è uno “spazio storico” interessante testimone di cultura, usi e costumi di una società che si evolve e si trasforma. Dagli anni ‘60 in particolare la ripresa economica in Italia coincide con un’innovazione estetico-funzionale delle abitazioni di cui la cucina rappresenta il “manifesto” dal punto di vista del comfort, dei materiali e delle tecnologie, mescolando tradizione, novità e progresso.

Servizio di: Alessandra Bettaglio, architetto

I mille volti della cucina. Sì, è proprio il caso di parlare delle infinite sfaccettature, versioni, tipologie di un ambiente che nel corso degli anni (e ancor di più nel secolo appena trascorso) si sono succedute ed alternate all’interno delle case. Tutto ciò ha dimostrato una lunga evoluzione verso la ricerca di comodità, ergonomia e funzionalità pensando all’organizzazione razionale degli spazi. Cucine talmente organizzate che poco si scostano dalle tipologie di cucine
professionali, per dimensioni, materiali e qualità. E perché no, la tendenza verso una cucina semplicemente “bella” nel
vero senso della parola.

In questo cammino l’evoluzione principale riguarda l’introduzione di gas ed energia elettrica che vanno a sostituire l’antica alimentazione a legna e carbone. Dal punto di vista dell’arredamento, all’attività fondamentale degli artigiani subentra la produzione dell’oggetto industriale (ovvero la sintesi del passaggio dalle Arts & Crafts all’approccio funzionalista del Bauhaus) e dei mobili in serie che porteranno pian piano all’avvento dell’assembled kitchen, da cui si svilupperanno le moderne tipologie di cucine componibili basate sulla massima razionalizzazione degli spazi.

Parola d’ordine: personalizzare

Tutte le tipologie di cucine che mostriamo in queste pagine hanno il compito di mettere in luce i mille modi di intendere questo spazio. Un’evoluzione del linguaggio formale e figurativo che passa anche attraverso particolari oggetti di design, contrappunto formale (e nel caso di alcuni elettrodomestici, funzionale) all’industrial design delle cucine contemporanee, in grado di attrarre l’attenzione. In comune hanno un’immagine di luogo “vissuto”, al pari di un salotto o una camera da letto. Un luogo che viene costruito, personalizzato e curato tanto da poterlo (e volerlo) mostrare.

Spesso una componente particolare è in grado di costituire l’elemento distintivo del locale: una forte presenza materica (ad esempio l’esteso utilizzo del legno o dell’acciaio); una certa tipologia (l’isola, la penisola, la disposizione in linea, a “elle”); un marcato segno di colore; l’applicazione di materiali particolari di cui si “indagano” le intrinseche capacità estetiche e prestazionali.

Ma in generale, da un’attenta visione, scaturiscono alcuni elementi comuni come la funzionalità e la disposizione non casuale di ogni zona operativa (preparazione dei cibi, lavaggio e cottura) studiata in base ai principi di un’organizzazione razionale delle diverse attività.

In un’ottica di “emancipazione”, queste immagini dimostrano che la connotazione classica di cucina come “luogo del cibo” lascia il passo alla flessibilità e alla non standardizzazione dello spazio che viene adattato di volta in volta alle misure ed alle esigenze personali. Nel completamento del nucleo cucina ha un ruolo importante anche la scelta della pavimentazione. Grazie alla ricca offerta delle aziende si dispone di una varietà di rivestimenti che vanno dalla versatile piastrella di ceramica, all’elegante marmo, al resistente grès porcellanato, al caldo parquet in legno. Spesso nelle cucine “aperte”, integrate cioè con il soggiorno, una pavimentazione differente serve proprio a definire lo spazio della cucina stessa.

Uno spazio dove giocare con superfici e colori

La varietà prima di tutto: assenza di schemi pregressi a vantaggio di giochi e riflessi di superfici e di colori, ricerca e sperimentazione. Queste immagini sono il ritratto di un Italian Style, espressione di una sintesi fra creatività e innovazione tecnica. La prima nell’assemblare reminescenze anni ’60 con soluzioni costruttive particolari, la seconda nella sperimentazione su materiali ed accostamenti particolari. Dalla rivoluzione industriale, e poi dagli inizi del ‘900 in avanti, la sfera domestica inizia ad aprire le porte alla tecnologia, introduzione che con gli anni ha portato all’immagine di una cucina costruita attorno alle esigenze (pratiche e, a volte, anche solo estetiche) di chi la utilizza introducendo gli ormai irrinunciabili elettrodomestici.

Come irrinunciabile è l’uso del colore, applicato a particolari superfici che ne accentuano l’effetto, come le ante laccate costituite da pannelli in legno rifiniti con vernici poliuretaniche che non necessitano di lucidatura e spazzolatura (nella cucina qui a lato e in quella nella pagina accanto realizzata da Salvati & Tresoldi). Una tipologia di mobile che richiede però una certa cura in quanto la suddetta finitura è poco resistente al graffio, all’urto e all’abrasione. Svantaggi non presenti, invece, nelle ante più resistenti realizzate con il prodotto tradizionale per eccellenza nelle cucine: il laminato, evoluzione della famosa “formica” che veniva impiegata nelle cucine componibili quarant’anni fa, uno dei materiali più pratici e resistenti agli urti. L’intento creativo di movimentare lo spazio con elementi percettivi e comunicativi, con il colore, l’illuminazione artificiale, il taglio delle pareti e le curve è sempre presente e queste immagini ne sono la concreta manifestazione.

In cucina: materiali, stili, tecnologia

La cucina: un luogo dove vengono trasferite sperimentazioni di prodotto e di materiali. In queste pagine tre esempi dove la parola d’ordine è “osare”, alla luce di un progresso che avanza giorno dopo giorno.Una sorta di “cornice” ispirata a molteplici influenze culturali, testimonianza del fatto che a regnare in questo ambiente sono libertà e personalizzazione: legni graffiati, carbonizzati, appaiono come se fossero trasferiti nella casa direttamente da
spiagge nelle quali hanno subito mutazioni morfologiche, modificando la loro stessa essenza.

Fig.1
Fig.2

Oppure laminati che raccontano grandi intuiti artigianali, acciai e tecnologie del mondo contemporaneo, oggetti che evocano mondi lontani (i lampadari di Gervasoni in midollino) o che sperimentano capacità tecnologiche e creative (il tavolo con top in laminato, piastrelle di cotto e gambe in acciaio inox). Insomma, abbinamenti insoliti, ma di grande impatto, assolutamente scenografici Fig. 1. Ciatti O ancora la “conquista” dello spazio in un’atmosfera hitech alla ricerca della massima funzionalità (sono assenti i pensili ma ogni spazio è sfruttato al meglio nella cucina di Gm design Revolution Fig.2).

In Edicola
Fig.3

In questo quadro di sperimentazioni e proposte eterogenee Puzzle è un sistema di piani cottura modulari che si combinano fra di loro. Sono disponibili in diverse soluzioni strutturali (incassati a filo su qualsiasi tipo di top o integrati all’interno dello stesso top) per consentire l’inserimento in tutti i piani di lavoro, in modo da creare liberamente zone cottura personalizzate. Rex

E ancora sistemi rivoluzionari che riguardano “l’ingegneria costruttiva” delle cucine: una parete funzionale dalle elevate potenzialità architettoniche, con uno scheletro in acciaio (che sopporta fino a 1000 Kg per metro) fissato in diversi punti di una qualsiasi parete portante e rivestita da pannellature orizzontali sulle quali si possono sospendere tutti gli elementi della cucina. Bulthaup

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