Più che scale mobili, le nuove porte della città. Testo: Leonardo Servadio L’aeroporto di Barajas si trova a una ventina di chilometri da Madrid. Ci si arrivava in autostrada. Oggi ci si arriva ancora col sistema di anelli autostradali che circondano la capitale spagnola. Ma è come se la distanza tra la città e lo scalo aereo fosse scomparsa. Da un paio di anni è questo raggiunto anche dall’estesissima rete di trasporto sotterraneo (le linee della metropolitana hanno una lunghezza totale di 176 chilometri). Chi arriva all’aeroporto viene prima trasportato
Hanno inoltre un sistema di rilevazione di incendi e sono altresì dotati di estintore. Per le parti estetiche, le porte degli ascensori sono in vetro. Il viaggiatore ritrova i collegamenti mobili anche nelle altre stazioni nuove o rinnovate (in totale sono 161, delle quali 63 sono state costruite negli ultimi otto anni). Le fiancate trasparenti delle scale consentono una percezione dello spazio in tutta la sua ampiezza: la scala cessa di essere un oggetto di pura funzionalità, ingombrante, pesante e fastidioso. Non è più un ostacolo alla vista e diventa un elemento di arredo che significa efficienza, accoglienza ed eleganza. Il sistema di illuminazione, una linea sotto il passamano e il canale di luce che asseconda dall’alto la discesa, diventano indicazioni dei percorsi, guide luminose che accompagnano il passeggero in transito. Lo stesso sistema di risparmio energetico dà una sensazione di confortevolezza: in assenza di persone trasportate la scala non si ferma ma riduce la velocità, così da evitare lo strappo dell’abbrivio nella ripartenza. Non c’è rumore, neppure un fruscio, mentre scorrono i gradini mobili, verso l’alto o verso il basso. La tecnologia ha raggiunto lo scopo di servire la persona, con piacevole discrezione.
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