Una villa seicentesca rivive

Tra architettura monumentale e residenza privata

Nata un tempo come sede di un convento di suore, trasformata nel seicento in residenza della famiglia Piccolomini, è oggi una suggestiva villa privata, immersa nel verde di un giardino all’italiana e di un giardino all’inglese.

Originally a convent converted into the C17 residence of the Piccolomini family, today it is a beautiful private villa set in the green of an Italian and English style garden

Servizio di: Luisa Carrara
Foto di: Athos Lecce
Testo di: Roberta Tongini Folli

La villa situata nel paesaggio senese, in località Busona nel comune di Castellana di Chianti (Siena), un tempo era un monastero, poi nel seicento è diventata di proprietà della famiglia Piccolomini che l’adibì con trasformazioni di ordine
stilistico-formale a residenza privata, funzione che conserva ancora oggi con i nuovi proprietari. La configurazione architettonica della villa comprende un corpo centrale e due laterali che racchiudono una corte porticata su due lati. I corpi laterali sono collegati da una “quinta” a tre arcate terminante in sommità con una passerella posta in continuità con i balconi dei due corpi. Volumetricamente si sviluppa su tre piani; il primo livello del corpo centrale è a doppia altezza. Forme e tipologie delle aperture caratterizzano i tre livelli. Il “gioco” tra vuoti e pieni si alterna nella zona
porticata dove luci ed ombre si fondono in una piacevole atmosfera. L’architettura della villa ben si armonizza con l’architettura del giardino all’italiana e con il paesaggio naturalistico del bosco all’inglese, creando un contrasto cromatico tra la luminosità dei fronti della villa e il verde naturale.

Nelle foto: Viste suggestive del fronte principale e della corte interna della villa.
L’impianto planimetrico a “U” si apre verso il giardino, oltre la “quinta” porticata.

Beautiful views of the front and courtyard of the villa.
U-shaped floor plan that opens onto the garden, beyond the portico.

The building has a central body and two wings that enclose a porticoed courtyard on two sides. The wings are connected by three arches that terminate at the top with a walkway placed on a level with the balconies. In terms of
volume, there are three floors; the first floor of the central body is double height. The shape and type of openings characterise the entire building and its architecture is perfectly suited to the Italian garden and the natural English
style wood landscape, creating a colour contrast between the light of the facades of the villa and the natural green.

La tinta delle pareti, in apparente contrasto con la ricca decorazione delle volte, si armonizza
con le forme semplici e le linee curve del luminoso ambiente.

La galleria sopra il porticato del corpo centrale della villa, aveva e ha mantenuto una funzione di rappresentanza, come testimoniano gli stemmi con le armi della famiglia e la ricca decorazione a “grottesche” delle volte con le rappresentazioni, nella volta centrale, delle residenze storiche appartenute alla famiglia. L’ambiente è impreziosito alle pareti da una collezione di stampe e da quadri. Due consolles dipinte, dalle forme e linee curve, fronteggiano la porta di
accesso alla galleria. La villa ospita inoltre una stanza, coperta da una volta decorata, nelle cui librerie è custodito l’archivio di famiglia; alle pareti conserva una collezione di stampe del settecento con rappresentazioni di animali.

Nelle foto: Galleria con decorazioni a “grottesche” nelle volte; alle pareti stemmi con le armi della famiglia, quadri degli
antenati e collezione di stampe antiche con proverbi toscani.

With ‘grotesque’ decorations in the vaults; on the walls, family coats of arms, old family paintings, and collections of prints with Tuscan proverbs.

The gallery above the portico of the villa’s central body has been kept for receptions of various sorts, as can be seem by the family coats of arms and the lavish ‘grotesque’ decorations of the vaults with illustrations, in the central vault, of the historical buildings belonging to the family. The setting is further set off by a collection of prints and paintings on the walls. Two painted console tables, with curved shapes and lines, face the entrance door of the gallery. The villa also has a room with a decorated vault ceiling, the libraries of which contain the family archives. On the walls there is a collection of eighteenth century prints with animal illustrations.

La decorazione delle volte

Le volte degli antichi edifici, soprattutto monumentali, erano decorate a “grottesche”, come nel caso di questa villa. La grottesca è un tipo di decorazione parietale a stucco o ad affresco, derivata da quella della Domus Aurea di Nerone, i cui resti sono stati chiamati “grotte”. È caratterizzata da forme vegetali, animali fantastici, figure umane, arabeschi, motivi geometrici, disposti con un ordine armonioso e simmetrico. Comparsa nel quattrocento, ha avuto la sua massima diffusione nel cinquecento.

La tecnica dell’affresco consiste nello stendere su uno strato di intonaco grezzo di fondodetto “arriccio”, uno strato di intonaco sottile di finitura, dipingendo su questo, prima dell’essiccazione, con colori dispersi in acqua che vengono assorbiti senza lasciare spessore. Nel trecento e nel quattrocento, il disegno preparatorio della composizione detto “sinopia”, era tracciato a monocromo direttamente sull’arriccio. Dalla fine del quattrocento, si utilizzava un cartone, il cui disegno veniva riportato a spolvero sull’intonaco. L’affresco era eseguito preparando solo la parte di superficie dipinta nel giorno. Nella storia dell’arte, pochi sono gli affreschi realizzati esclusivamente con questa tecnica, poiché si preferivano tecniche miste di cui l’affresco era la base. Lo stucco, costituito da una miscela facilmente lavorabile di gesso con polvere di marmo o sabbia, legata da acqua e collanti vari, è stato utilizzato fin dall’antichità sia come intonaco per rivestire pareti e altri elementi architettonici, sia come materiale per modellare sculture. Operativamente lo stucco veniva steso sulle superfici con spatole e pennelli e lavorato a mano o con stampi; nel caso di elementi aggettanti, era fissato con perni metallici o con tralicci in legno.

Uno stile ricercatamente classico caratterizza l’accogliente sala da pranzo con camino
seicentesco e il raffinato spazio ricreativo della sala da biliardo

Elemento caratterizzante la luminosa ed accogliente sala da pranzo è il grande camino seicentesco in muratura con travatura in legno di quercia, dalle austere e semplici linee consone all’originale destinazione d’uso della villa. Una collezione di collandine disposte sulla cappa del camino e lungo una parete, e le antichi orci della nicchia, all’estremità
del lungo tavolo nella parete finestrata, insieme alla pavimentazione in cotto contribuiscono a creare una calda atmosfera e richiamano i sapori della tradizione. La sala da biliardo rappresenta lo spazio dedicato alla ricreazione; una nota di vivacità e raffinatezza all’ambiente è offerto dalle decorazioni ottocentesche a fondi paesaggistici.

Nelle foto: l’antico tavolo da stiro, restaurato e utilizzato per la sala da pranzo, è apparecchiato con piatti disegnati dal senese Ettore Romagnoli nell’ottocento. Sopra, la sala con al centro il grande tavolo da biliardo e gli arredi in stile impero. Il camino con decorazioni riscalda l’ambiente dedicato al “gioco”. La luce naturale filtra gradualmente da due
finestre nella parete di fondo.

The old ironing table, restored and used as a dining table, has been laid using plates painted in the nineteenth century by Ettore Romagnoli of Siena. Above, the hall with the large billiard table in the centre and Empire style furniture. The decorated fireplace warms up this ‘play’ room. The natural light gently filters in through the two windows of the far wall.

The element that characterises the brightly lit and welcoming dining room is the large seventeenth century masonry fireplace with oak beam; its stern and simple lines are reminiscent of the villa’s original use. A collection of old plates on the mantelpiece and along one of the walls, the old oil jars in the niche at the end of the long table where there is the window, and the terracotta floor help create a warm atmosphere that has echoes of past tradition. The billiard room represents an area dedicated to recreation; a touch of vivacity and elegance to the room is provided by the nineteenth-century decorations with ladscape grounds.

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