Sobria con brio

Tratto da:
99 Idee Casa N°69
Sobria con brio
DiBaio Editore

A Milano, in un elegante quartiere residenziale
serivizio di Iolanda Barera foto Athos Lecce

Ampia, elegante, assolutamente organizzata e funzionale, potrebbe essere l’abitazione di una famiglia, invece è la casa di un single.

E’ la casa dell’architetto milanese Giovanni Simonis, professore di architettura tecnica al Politecnico di Milano: un ampio appartamento di due piani, situato all’interno di una elegante palazzina costruita nel 1926 e ristrutturata in varie fasi, i lavori sono stati terminati definitivamente solo tre anni fa. Al glin glon del campanello apre la porta un uomo maturo, dalla voce bassa e i lineamenti decisi: è il padrone di casa. Due statue all’ingresso, una alla destra l’altra alla sinistra del corridoio, sembra che invitino ad entrare; sono oggetti acquistati quasi per caso qualche anno fa in un’asta e rappresentano due soldati prussiani del lontano 1780 e simboleggiano protezione per chi vive nella casa o vi viene ospitato. L’ambiente è classico ma con forte personalità. Gli oggetti sono pochi ma tutti scelti con cura, come il busto di donna in fondo al corridoio che è una scultura neoclassica, la riproduzione di un’opera del Canova. E’ qui per una scelta precisa: l’architetto ha voluto mettere in evidenza e valorizzare l’angolo con una statua importante, invece di nasconderlo o sfruttarlo con un armadietto. Porte rigorosamente bianche danno l’accesso ai locali. La sala da pranzo è sulla sinistra, adiacente a una cucina moderna estremamente funzionale, con un tavolo semplice ricoperto da una bella tovaglia ricamata. L’ambiente è tranquillo, silenzioso; una stufa ravviva e riscalda le serate invernali, una finestrella libera lo sguardo su un piccolo giardino ben tenuto: erba bassa e grandi cespugli di rose.

Le stanze sono ampie e numerose: potrebbe essere la casa di una famiglia, ma in realtà l’architetto Simonis ci vive da solo. L’ha ridisegnata a sua misura, ma come sempre nel rispetto di ciò che già esisteva. Questo appartamento ha conservato le caratteristiche tipiche della casa anni ’20 ’30: i locali sono semplici e squadrati, la suddivisione è quella originaria. La sala si trova di fronte alla cucina ed è il posto dove si vive: lì c’è tutto e ogni angolo ha una funzione diversa; seguono la zona relax , dove si trovano i sofà per sedersi a chiacchierare, bere qualcosa o ascoltare musica e la zona studio con la libreria che domina l’intera stanza. I libri, divisi per argomento e ordinati con attenzione, arredano in modo incredibile. La libreria è larga quasi quattro metri e ricopre una parete intera. Non solo è bella, ma anche comoda; è un mobile moderno disegnato dall’architetto con ripiani e montanti tutti uguali, che hanno il difetto di togliere spazio ma il pregio di tenere i volumi più vicini l’uno all’altro, disposti in modo sistematico e organizzato come nelle biblioteche.

Il soppalco per accedere alla parte superiore è un’idea più personale e graziosa della solita scaletta scorrevole e permette, tra l’altro, di metterci sotto dei mobili, in questo caso la poltrona Frau di pelle marrone. Pezzi d’arredo e oggetti antichi o di antiquariato minore (come i quadri alle pareti e il tappeto della sala) sono integrati con oggetti d’arredamento attuali, asettici e funzionali. Proprio da questo nasce il forte carattere della casa, un interno che sa di storia, di vissuto, ma ha la grinta e la freschezza di un’abitazione del 2000; una casa dove non c’è il televisore, ma un impianto hi-fi dotato di Dolby -Surround che porta musica classica in tutti i locali. La sala è il centro della vita, l’ambiente sicuramente più ricco e complesso dell’appartamento; tuttavia le altre stanze hanno lo stesso sapore, seguono le stesse regole, condividono la stessa armonia. Così nella cucina il tavolo antico di noce e i candelabri d’argento sono accostati a un bancone all’americana, assolutamente moderno, pensato per spuntini veloci, merende e colazioni. La zona notte è in fondo al corridoio. Insieme alla camera matrimoniale, al guardaroba e al bagno c’è la stanza dei ragazzi; il letto alto e antico è protetto da una zanzariera e ha un comodino e una piccola scrivania per studiare semplice ed essenziale. Al piano di sotto ci sono le collezioni: modellini di case, alcuni dell’inizio ‘900, e oggetti antichi prevalentemente del 700 e dell’800, dagli stampi per burro e per pane al porta cotiche, tutti vecchi strumenti usati dai pastori di montagna.

Pezzi d’arredo e oggetti antichi sono integrati con oggetti d’arredamento attuali, asettici e funzionali. Proprio da questo nasce il forte carattere della casa, un interno che sa di storia ma ha la grinta di una casa del 2000.

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