Alba


Si è concluso il lungo iter per l’individuazione di un progetto adatto all’adeguamento liturgico della Cattedrale di Alba. Il concorso, di respiro nazionale, fu lanciato nel maggio 2007 e ha previsto due fasi: una prima per la presentazione di idee progettuali, che ha consentito alla Commissione giudicante di selezionare 5 gruppi. Questi sono stati invitati a prendere parte alla seconda fase del concorso che prevedeva la presentazione di progetti preliminari; tali progetti sono stati rivisti ex novo.
La complessa e l’accurata opera di selezione è partita con la formulazione del bando, a cui hanno partecipato l’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici, l’Ufficio Liturgico diocesano, la Parrocchia della Cattedrale, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, la Soprintendenza per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico, la Soprintendenza Archeologica del Piemonte, l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Cuneo, essendo il responsabile del procedimento don Valerio Pennasso, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della diocesi di Alba.

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Dall’alto: i progetti dei Gruppi guidati rispettivamente da: Grisi, Mina, Ravagli e Varaldo.

La Commissione giudicatrice, presieduta dal Vescovo, S.E. Monsignor Sebastiano Dho, ha incluso don Stefano Russo (Direttore Ufficio Nazionale BCE della CEI), Monsignor Tiziano Ghirelli (Consulta Nazionale BCE della CEI), e altri esponenti di tutti gli Uffici ed Enti che hanno contribuito alla stesura del bando. Questo richiedeva la partecipazione
di “raggruppamenti temporanei costituiti obbligatoriamente da uno o più professionisti, in forma singola o associata
(di cui un architetto con funzione di capogruppo), uno storico dell’arte, un liturgista e un artista”.
Alla prima fase del concorso sono stati ammessi 48 gruppi. I 5 ammessi alla seconda fase sono stati quelli guidati da: Arch. Tino Grisi, Arch. Giacomo Mina, Arch. Andrea Ravagli, Arch. Giuseppe Varaldo e il vincitore del concorso, l’Arch. Massimiliano Valdinoci.

Il progetto vincitore, del Gruppo guidato dall’Arch. Massimiliano Valdinoci.
Il rendering evidenzia un altare con mensa quadrata sotto un baldacchino luminoso; sulla destra sta la cattedra, a sinistra l’ambone.

Nel presentare il volume che pubblica tutti i progetti partecipanti al concorso, don Stefano Russo scrive: “Qualcuno potrebbe chiedersi se era proprio necessario arrivare a realizzare, attraverso l’adeguamento liturgico, una così particolare trasformazione per un luogo avente una storia così importante e impegnativa. A questa domanda possono esserci molteplici risposte e forse quella più convincente viene dalla stessa Cattedrale di Alba, con la sua storia. Le sue origini infatti sono antiche, ma se si considera il suo aspetto attuale è facile, anche per un occhio inesperto, accorgersi che è rimasto ben poco dell’impianto architettonico, artistico e liturgico che caratterizzava l’edificio di culto originario… La Cattedrale che vediamo oggi è il risultato di un’evoluzione che ha a che fare con il passaggio della storia e dei diversi stili architettonici che di volta in volta si sono imposti… La Cattedrale è sopravvissuta perché ha saputo trasformarsi… per continuare a essere il luogo di culto ‘principe’ della Diocesi. La giusta attenzione alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico presente in una Cattedrale non va messa in opposizione alla necessità di apportare nuovi contributi al luogo di culto.
L’alternativa a questa condizione è la museificazione dello spazio e di conseguenza la sua morte”.

 

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