La collezione von Vegesack

Scoprire il design – Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli

La collezione personale di Alexander von Vegesack, in mostra alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli del Lingotto, racconta, come manifestazione di Torino 2008 World Design Capital, la storia del design del XX secolo.

La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli del Lingotto di Torino mette in mostra gli oggetti della collezione privata di Alexander von Vegesack, innovatore culturale, fondatore e direttore del Vitra Design Museum di Weil am Rhein. L’esposizione è il terzo degli appuntamenti dedicati al collezionismo privato organizzati dalla vice presidente Ginevra Elkann, (regista cinematografica diplomata alla London Film School, già assistente di Anthony Minghella nel “Talento di Mr. Ripley” e di Bernardo Bertolucci ne “L’assedio”) e dalla direttrice della Pinacoteca Marcella Pralormo. Il curatore della mostra, Mathias Schwartz-Clauss, tratteggia un ritratto dell’appassionato collezionista Alexander von Vegesack attraverso trecento oggetti, film e documenti che ripercorrono la storia del design del XX secolo. Il racconto inizia con la famiglia, le prime ricerche in un bazar del Cairo, i rapporti con l’Europa dell’Est, la vita, il lavoro e soprattutto i viaggi. Il percorso espositivo si snoda attraverso pezzi unici, oggetti seriali e prototipi come i primi mobili in legno curvato Thonet, le sedie e gli arredi di Jean Prouvé, Charles e Ray Eames, Alvar Aalto, Le Corbusier, le sedie degli anni ’20 di Mies van der Rohe in tubolare d’acciaio, fino agli arredi di Ron Arad e Fernando e Humberto Campana.

Oggetti provenienti da paesi come la Spagna e il Messico, l’Austria o il Giappone completano l’esposizione. La vita di von Vegesack viene inoltre narrata attraverso la sua galleria di vestiti usati “Vanity”, il teatro allestito in una ex fabbrica di Amburgo, la fattoria di Les Landes e la tenuta di Boisbuchet nel Sud-Est della Francia, centro culturale internazionale dove, dal 1996, organizza workshop estivi in cui i docenti sono artisti, designer e architetti di fama internazionale. “Scoprire il design. La collezione von Vegesack” fa parte delle pregevoli manifestazioni di Torino 2008 World Design Capital ed è stata realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo, del cui Comitato la Compagnia è membro, del main sponsor Alfa Romeo, dello sponsor Poltrona Frau e de La Stampa come media partner. La Pinacoteca è una sorta di scrigno di cristallo che sovrasta la pista di collaudo per le automobili posta sul tetto del Lingotto. Il circuito, cui si accede attraverso due mirabili rampe elicoidali, ha due rettilinei di oltre quattrocento metri collegati da due curve paraboliche. Il progetto della Fabbrica Fiat del Lingotto (1916-1939) è di Giacomo Mattè Trucco. Il progetto di ristrutturazione di Renzo Piano, (1986-2002), reca, tra i molteplici spazi, l’Auditorium, la Fiera di Torino, il “Giardino delle Meraviglie”, la Bolla in vetro per meeting con piattaforma di atterraggio per elicotteri ed il nuovo Politecnico.

Dott. Arch. Giacomo Cornelio

1 – Poltrona UP 5, La Mamma, Donna, 1969, di Gaetano Pesce, in schiuma di poliuretano e stoffa; Cassina & Busnelli, Novedrate, (CO).
2 – Libreria (per la Maison de la Tunisie, Cité Universitaire, Paris), 1952, di Charlotte Perriand e Jean Prouvé, in legno laccato, lamiera di alluminio laccato e viti in acciaio; Ateliers Jean Prouvé, Nancy/Maxéville, (Fra).
3 – Poltrona Highback Chair, 1930- ’31, di Alvar Aalto, in betulla laminata e curvata e compensato di betulla stampato; Oy. Huonekalu-ja Rakennustyötehdas AB, Turku (Fin).
4 – Sedia, (mai prodotta, esistono solo alcuni prototipi),1945 ca, in compensato curvato e acciaio laccato, di Iver Bertelsen, proprietario della Steelcraft Inc., Millbury, Massachusetts.

Immagini della mostra:

4 – Dall’ogg. in primo piano: Poltrona E 10, 1948-52, di Egon Eiermann in bambù intrecciato e laccato; Fa. Heinrich Murmann, Johannisthal, (Ger). Ventilatore da tavolo, di anonimo, 1935-40, in metallo cromato e plastica; Fresh’nd Aire Company, Chicago, Illinois. Sedia con braccioli, 2003, di Fernando e Humberto Campana, in tondino d’acciaio laccato; Ed
ra spa, Perignano (PI). Sedia girevole PKW-2, 1951

– 2, di Charles e Ray Eames, in filo d’acciaio laccato, legno e vinile; Herman Miller Furniture Co., Zeeland, Michigan. Poltrona N. 422, Diamond Chair,
1952-53, di Harry Bertoia, in filo d’acciaio cromato; Knoll Asociates Inc. New York.
5 – Primi tre testi : Bauhaus 1919-1928, a cura di Herbert Bayer, catalogo della mostra, Museum of Modern Art, New York,1938. Catalogo Knoll International GmbH, Stuttgart, 1950. Mobili tipici moderni, a cura di Giancarlo Palanti, Edizioni Domus, Milano1933.
6 – Da sinistra in senso orario: Sedia sperimentale, 2001, di Tokujin Yoshioka, in carta; Tokujin Yoshioka Design, Tokyo. Sedia Plywood Little Heavy, 1991, di Ron Arad, in compensato. Sedia Honey-Pop, 2001, di Tokujin Yoshioka, in carta. Sedia Sinterchair No. 4, 2002, di Vogt e Weizenegger, in resina poliammidica (macchina laser SLS), struttura
reticolare. Sedia sperimentale piegata, di T. Yoshioka, in carta.
7- Da sin. in s.orario: Sedia sperimentale, 2007, di Fernando e Humberto Campana, in cartone e colla. Poltrona Bone Chair, 2006, di Joris Laarman, in alluminio; Droog Design, Amsterdam. Poltrona con poggiapiedi Little Beaver, 1980, di Frank Gehry, in cartone ondulato; Vitra AG, Basilea.
8 – Chaise longue a dondolo, 1880-1883, di anonimo, in legno di faggio curvato e rattan, Gebrüder Thonet, Vienna.

 

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