Il gioco del modernariato


Pezzi anni ‘50 e buon design nella casa di una collezionista.

Ciò che colpisce è il colore, tutto gridato ma armonico; poi ci si accorge che i mobili sono eccezionali, tutti di grande nome e qualità.

Servizio di M. L. Bonivento
Testo di W. Pagliero
Foto Tiziano Canu

Rossella Colombari colleziona strordinari mobili degli anni ‘50 e dintorni, mobili di grandi firme ormai introvabili, che mostra in una galleria trendy di Milano.

Colori forti, come il rosso e il blu, rendono allegri e
personali questi raffinati spazi interni.

Lampada Foscarini, tavolo e sedie, Driade

Biografia

ROSSELLA COLOMBARI
gallerista
Nata a Torino in una famiglia di antiquari, da giovane si è innamorata di un mobile di Mollino: questo le ha aperto un mondo che poi ha voluto percorrere professionalmente.
Oggi viene considerata la più importante collezionista di mobili anni ‘50 e dintorni.

Qualità dell’intervento

Centralità del progetto: una casa molto personale dove sono presenti tutte le passioni di un’antiquaria specializzata negli anni ‘50.
Innovazione: vengono usati a piene mani i colori primari per ambientare pezzi di design di grande carattere.
Uso dei materiali: un’antica boiserie in legno douglas si intromette, come una pausa rilassante, tra stanze con pareti coloratissime.
Nuove tecnologie: sistemi d’allarme adeguati all’importanza degli esclusivi elementi dell’arredo.

Una sofisticata scelta di nicchia.

In questo suo lavoro di gallerista, che per lei è anche un hobby, ha un fiuto e una sensibilità eccezionale, che manifesta anche quando arreda la sua abitazione: una casa fatta con mobili della sua collezione, di dipinti di amici e di un’abbondante presenza della passione di suo marito, le foto di grandi autori.
“Nella mia casa ho voluto mettere alcuni mobili che amo molto, quelli di Mollino, che con la loro sinuosità e morbidezza ricordano la tradizione barocca delle dimore piemontesi, sempre presenti nella mia memoria.
Per la loro grazia ed eleganza sottile è stato facile abbinarli con i mobili di Ico Parisi, di Ulrich e di altri autori degli anni ‘50, e con foto moderne come quelle di Witkin, Serrano e Mapplethorpe.

Tra due sedie portoghesi dell’800 vi è un camino francese Luigi XIV in marmo bianco.
Sopra al camino, il dipinto “Stelle filanti” di Nicola De Maria. Attorno al tavolo di Carlo Mollino del 1947 alcune sedie di Sawaya & Moroni; sulla parete, un grande quadro di Nicholas Howey. I candelieri sono di Borek Sipek.  Nella foto qui a destra s’intravede un divano rosso capitonné di Carlo Mollino e un divanetto di Ulrich degli anni ‘40.

Pochi tocchi di blu in ambienti dove domina il rosso dei
pavimenti, in legno verniciato o in resina epossidica.

Letto, Philippe Starck, Driade. Il camino è uno straordinario monoblocco in maiolica degli anni ‘50.

In bagno, una vasca Jacuzzi rivestita in larice, lavello in acciaio, Philippe Starck, rubinetto Growe, sgabello Driade, nella nicchia è collocato un vetro della collezione “Riflessioni” edito dalla Galleria Colombari.

Nello studio, cassettiera piemontese d’inizio ‘700, un portone del ‘400, un soffitto a cassettoni dipinti del ‘600 piemontese, una poltrona con struttura in legno del 1947 firmata da Carlo Graffi.

Qui sopra, una stupenda poltroncina del primo dopoguerra (è del 1947) ispirata alle forme sinuose di Mollino,
dove la funzione strutturale è separata da quella di sostenere il corpo.

In Edicola

Alternando il tutto con quadri di artisti come Serafini, Benetti, De Maria con i quali intratteniamo rapporti di amicizia.” Questi interni richiamano gli anni ‘50 anche nella scelta dei colori: un certo rosso, il violetto, il blu.
Perfettamente inserita vi è ancheuna stanza dominata da una elegante ma tradizionale boiserie in legno
Douglas del 1830 circ
a, una memoria della casa di famiglia orientata ai mobili d’antiquariato.

 

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