La danza dei colori


Italian designer di ultima generazione

Sperimentazioni cromatiche, materiche e ottimo design a confronto in un singolare e insolito connubio
di grinta e sobrietà.

Servizio Daniela Sironi
Testo Arch. Angela Versace
Foto Athos Lecce
Progetto Arch. Gabriele Talpo

Il servizio di queste pagine descrive il lavoro di un giovane e brillante architetto, Gabriele Talpo, che in un appartamento realizzato a Giussano (MI), si misura con un tema molto complesso, quello dei forti contrasti cromatici e materici, riuscendo inoltre a trovare delle soluzioni innovative e originali per il disegno di gran parte degli arredi presenti nell’appartamento.
Con audacia e maestria, l’arch. Talpo crea un lento e graduale passaggio tra l’ambito pubblico delle casa (zona giorno) e quello privato (zona notte).
Dall’ambiente arioso e dilatato della cucina, si passa all’ambiente intimo e vibrante del bagno attraverso uno spazio più soft e calibrato.
Qui troviamo una camera da letto essenziale e scarna nell’arredo, dove un imponente letto troneggia su un pavimento industriale realizzato in listelli di legno di faggio dalle calde tonalità posati a correre. Accanto al letto, una originale porta in metallo verniciato, “ritagliata” nella parete come un grande oblò di una nave, segna l’accesso al
bagno con un insolito gradino.
L’impressione che si ha entrando nel bagno, è che pareti e arredi, come tanti soldatini di piombo, si animino in una contagiosa danza multicolore.
Il piccolo bagno somiglia infatti a una scatola magica dove tutto sembra essere messo lì apposta a provocare una reazione emotiva in chi guarda.
Entrando si rimane colpiti non solo dai vividi e contrastanti colori, il blu e l’arancio, ma anche dai materiali usati e dalle forme nette e decise degli arredi, interamente realizzati su disegno dell’architetto.

Qui a sinistra: mobili sospesi in legno laccato design arch. Talpo. Sanitari Editinon 2, Duravit design Philippe Starck.
Rubinetteria Hans Grohe design Starck.
Sopra: letto produzione Radaelli.
Comodino realizzato su disegno dell’arch Talpo.
Lampada produzione Martini.
In questa pagina: porta in metallo verniciato a fuoco, realizzata su disegno dell’arch Talpo.
Piano lavabo, realizzato su disegno del progettista sia per la struttura di sostegno che per il piano in cristallo trasparente, tinteggiato sul fondo in arancio.
Specchio design Talpo.
Mosaico in pasta di vetro Silis.
Luci Tolomeo faretto, Artemide design Lichene De Lucchi.

La scelta di usare lo stesso materiale, cioè le tessere a mosaico in pasta di vetro Silis per rivestire sia pareti che pavimento, suggerisce l‘idea di entrare su una grande vasca galleggiante sospesa tra cielo e mare.
E dall’altra parte tutto concorre a rafforzare questa sensazione, dalla sospensione di mobili e sanitari, ai riflessi blu cangiante delle tessere del mosaico applicate con il metodo diretto, cioè incollate su una rete in fibra di vetro
(30×30) che ne diventa il supporto per una immediata e perfetta aderenza all’intonaco della parete e successivamente stuccate.
Nell’insieme di colori e tinte forti, si staccano, con il loro bianco candido i sanitari Edition 2 di casa Duravit disegnati da Philippe Starck.
Completamente diversa è l’atmosfera creata nella cucina-soggiorno, dove l’architetto, sempre elegantemente, abbandona gli accesi colori a favore del bianco e della luce, senza però rinunciare al gioco dei contrasti.

Sopra: scala realizzata in ferro su disegno dell’arch Talpo, prodotta dal fabro Grotti ECSNC Noverate.
Qui a sinistra: poltrona Sacco di Zanotta design Piero Gatti, Casare Paolini, Francesco Teodoro.
Porta specchio realizzata su disegno dell’arch Talpo, con due pannelli a specchio su supporto di legno d’acero, uno dei quali rotante attorno al montante in ferro centrale.
Mobili cabina armadio realizzati su disegno di Talpo da Esse 81 Arosio.
A destra: cucina Cof Cucine.
Sgabello Bombo di Magis, design Stefano Giovannoni.
Buste contenitive Erbale di Driade, design Becchelli, Bortadoni, Maffei.
Tavolo prodotto da Esse 81 su disegno dell’arch Talpo.
Sedie Arp 1 di Mintoti, design Rodolfo Dordoni.
Lampade Flute sospensione tripla di Fontana Arte design Franco Raggi.
Parquet in doghe di legno wengé finito a olio naturale.

Egli infatti adotta per la pavimentazione il wengè, un legno molto scuro quasi nero che accostato alle immacolate pareti e ai mobili prevalentemente bianchi, crea un forte e gradevole impatto visivo.
Anche in questo spazio ritroviamo il concetto dell’essere sospesi, affidato questa volta all’uso di elementi trasparenti, come le lampade a sospensione e le buste contenitive, che poste una di fronte all’altra e lasciandosi attraversare
dalla luce che entra dall’ampia finestra, smaterializzano e alleggeriscono l’ambiente.
Elemento unificatore, non solo funzionale ma anche visivo e formale è la scala.
Questa, realizzata artigianalmente in ferro battuto su disegno dell’arch. Talpo, come un bianco e filiforme segno grafico, relaziona in modo quasi etereo la zona giorno alla la zona notte, diventando uno scultoreo oggetto più da guardare che da usare.

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