Plurisecolari esempi di bellezza e di rendimento, le maioliche per stufe sono sempre attuali per rivestirle di decori classici o contemporanei e per realizzare quella capacità di accumulo e lenta cessione del calore che altri materiali non garantiscono Protagonista dell’arredo, la stufa in maiolica ha una plurisecolare tradizione alle spalle, che deriva dall’esperienza di riscaldamento dei Romani, con condutture e vasi di terracotta (le prime portavano il vapore o l’aria calda agli ambienti, i secondi venivano annegati nelle cupole delle stufe di muratura per aumentarne il rendimento termico verso l’ambiente), e un caldo futuro davanti a sé per la sua capacità di abbinare brillantemente estetica e funzionalità: le maioliche sono spesso decorate a mano (ancor oggi), secondo motivi stilistici classici, che ci provengono dal Rinascimento o dal Barocco, dall’Ottocento o dal Liberty, o moderni, con i limiti che solo la fantasia del progettista può stabilire, e i colori sono enormemente aumentati, mentre quelli classici erano solo gli ossidi facilmente producibili
A sinistra: ogni stufa in maiolica realizzata da questa azienda di Vipiteno è un pezzo unico che fonde esperienza artigianale e continua ricerca tecnica in funzione di un processo di accumulo termico ideale e di un aggiornamento dei materiali utilizzabili. Solo dopo un accurato sopralluogo si definiscono i termini della progettazione.(Cloblisch) estesissima di tinte; ma non c’è solo l’estetica, è importantissima la grande capacità della maiolica di accumulare il calore, prodotto dal focolare in refrattario (o talvolta di ghisa) e distribuito dai canali del fumo, nelle sue molecole e poi di cederlo con gradualità all’ambiente; la sua grande massa fa da volano termico, così che, se ci mette un po’ più di tempo, rispetto al metallo, a scaldarsi, poi si raffredda molto lentamente e continua a irradiare calore anche quando
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