La boiserie e il calore del legno

La boiserie – vale a dire la pannellatura in legno applicata alle pareti – è da sempre sinonimo di calore, di intimità domestica: l’accorgimento per fare di un stanza ‘un nido confortevole’, come Jane Austen definisce la camera da letto di Fanny Price, l’eroina di un suo celebre romanzo. L’impiego della boiserie – che, variamente decorata, visse momenti
di gloria nell’arredamento di regge e palazzi gentilizi nei secoli scorsi – viene infatti associato alla cultura anglosassone ma anche a quella alpina, soprattutto di lingua tedesca. Infatti, dall’Inghilterra, lo “stile inglese” si diffuse nell’intero
continente, in particolare nei Paesi nordici e nella zona a cavallo delle Alpi (tutta la parte italiana, in particolare l’Alto Adige, la Svizzera, l’Austria, la Germania), dove, si sa, i rigori delle temperature e la lunghezza dell’inverno fanno apprezzare in particolar modo un ambiente domestico intimo e “caldo”. Infatti la boiserie è nata non solo per arricchire
gli ambienti nobili e borghesi con le preziose pannellature di legni pregiati (noce, ciliegio, rovere, mogano, acero, pino, castagno, platano sono solo alcune delle essenze impiegate) impreziositi da eleganti fregi scolpiti o da spettacolari
intarsi con altre varietà di legno a formare veri e propri quadri “dipinti” con le diverse essenze lignee, ma soprattutto è stata utilizzata con la funzione pratica di rivestire le nude e fredde pareti di muratura delle costruzioni alpine che, nei lunghi inverni, davano al solo sfiorarle una sensazione di gelo e, pur essendo massicce, non riuscivano a dare la sensazione piacevole di un locale confortevole. Invece, il legno (in questo caso si preferiscono essenze locali quali l’abete, il pino, il cirmolo, il larice, il douglas) ha la grande capacità di trasmettere al tatto una sensazione di calore, dato che ha una bassa conducibilità termica, e, per lo stesso motivo, trattiene il calore, che allora era prodotto solo da stufe o camini e non poteva essere sempre abbondante e costante, all’interno dei locali, accumulandolo e poi cedendolo e creando un microclima molto gradevole.

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