Una palazzina anni cinquanta mimetizzata tra i rampicanti


Nella campagna attorno a Roma

Progetto arch. Andreola Vettori Pizzetti
Servizio Carlo Paganelli
Foto Marina Papa
Testo Roberto Summer

Alle porte di Roma, e precisamente a Campagnano, il paesaggio rurale incontaminato si è andato lentamente trasformando, a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta, in un elegante centro residenziale immerso nel verde, mantenendo però le caratteristiche di ambiente non urbanizzato. La palazzina fotografata in queste pagine appartiene a uno dei primi lotti: le sue linee architettoniche sono tipiche dell’architettura razionalista dell’epoca, come si può vedere dall’andamento leggermente curvilineo della facciata, dal tetto a unico spiovente, dai rivestimenti di pietra delle pareti esterne mescolati all’intonaco rustico candido. Ma su questa architettura hanno preso il
sopravvento i rigogliosi rampicanti che hanno letteralmente ricoperto quasi tutto, trasformando la costruzione dell’uomo in un reperto verde totalmente mimetizzato nel paesaggio agreste, in un oggetto totalmente integrato nel contesto paesistico. Tale scelta a prima vista potrebbe apparire incongrua e priva di presupposti logici e invece in seconda analisi si rivela pienamente centrata, in quanto la non eccelsa architettura acquista paradossalmente una maggiore dignità integrandosi al verde.

Nella pagina accanto e qui sopra possiamo vedere la palazzina totalmente immersa nel verde grazie al grande sviluppo dei rampicanti che ne ricoprono gran parte. Nell’immagine a sinistra sullo sfondo di una finestra che guarda sul giardino risalta una preziosa collezione di vasi antichi e di modernariato.

Piante rampicanti sui muri

Il complemento ideale di molti muri di dimore rustiche sono le piante rampicanti, che arrivano a rivestire completamente intere pareti (anche se Le Corbusier, il grande architetto del Novecento, diceva che i rampicanti
per l’architettura sono da usare come le spezie in cucina: con molto giudizio e in modo da non soverchiare il sapore dell’ingrediente principale), trasformando l’architettura dell’uomo in un elemento verde della natura, o quasi…
Innanzitutto sfatiamo due dicerie negative sui rampicanti: che rovinino i muri e che portino insetti. Per il primo argomento, possiamo dire che normalmente solo i rampicanti che sono dotati di viticci a ventosa possono intaccare gli intonaci (ma non certo i muri di pietra o di altri materiali resistenti come mattoni o ceramica): ad evitare qualsiasi problema, sarà opportuno far arrampicare le piante su tralicci o grigliati tenuti staccati qualche centimetro dal muro e provvedere a una verifica periodica e, nel caso, a una giusta potatura (che comunque va sempre fatta).
Per il secondo aspetto, gli insetti e soprattutto le formiche sono attirati da quanto possono mangiare o stipare
nelle loro tane per l’inverno, in particolare i sapori dolci, e quindi non sono tanto i rampicanti ad attirarli (oltretutto, quando hanno frutti, sono assai poco appetibili per le formiche) ma quanto contenuto in dispense: i vegetali in questo caso sono solo la strada per arrivarci; basterà allora tenere pulita la base delle piante ed eventualmente cospargervi dell’insetticida in polvere o liquido.
I rampicanti possono essere sempreverdi, e quindi rimanere rigogliosi durante tutti i periodi dell’anno (come, ad esempio, l’edera), o decidui, e quindi perdere le foglie nel tardo autunno, spesso colorandosi vivacemente di arancione e rosso (come la vite canadese), e rimanendo spogli fino a primavera; ci sono poi rampicanti che si mantengono verdi nelle zone temperate e che invece al nord Italia si spogliano durante la brutta stagione, come il gelsomino o la bougainvillea (ma nelle zone fredde comunque vanno protette e collocate in zone riparate ed esposte a sud): la scelta dipende dal gusto e dal clima.

Nome botanico: Ampelopsis
Famiglia: Vitaceae

Arbusto deciduo rampicante con grandi foglie tri-penta lobate, verde scuro, spesso con peluria bianca sulla pagina inferiore; gli steli sono legnosi e producono lunghi viticci con cui la pianta si sostiene a muretti o a graticci. Le infiorescenze sono costituite da grappoli larghi di piccoli fiorellini color crema, seguiti da frutti tondeggianti di colore rosa-violetto, che maturano in autunno inoltrato, divenendo di colore blu scuro. Volendo si può lasciare sviluppare la pianta come un cespuglio globoso, senza farla arrampicare su un supporto
Durata: Perenne
Periodo di fioritura: Da metà primavera all’estate
Area di origine: America settentrionale e Asia
Clima: Temperato caldo
Uso: Viene utilizzata come pianta da esterno, ma può essere tenuta anche in vaso, soprattutto nelle zone ad
inverni freddi con gelate.
Accorgimenti e cure: esposizione e luminosità: ama le posizioni soleggiate, anche se si sviluppa senza problemi a mezz’ombra, producendo però pochi fiori e, conseguentemente, poche bacche.
Temperatura: non teme il freddo, ma le varietà variegate sono più delicate e vanno poste a dimora in posizioni
riparate dai venti. Non presenta problemi di coltivazione neanche in estate, anzi, un lungo periodo di caldo intenso aumenta la produzione di frutti Irrigazione: non necessita di grandi quantità d’acqua; solitamente sono sufficienti le acqua piovane.
Nei periodi più
caldi dell’anno è, comunque, bene fornire acqua almeno una volta alla settimana Concimazione: aggiungere del concime per piante verdi all’acqua delle annaffiature una volta al mese da marzo a ottobre; in autunno interrare del concime organico maturo ai piedi della pianta.
Propagazione: in primavera si possono utilizzare i semi estratti dai frutti dell’anno precedente, che si possono seminare in semenzaio a partire da metà febbraio, oppure direttamente a dimora in aprile. In primavera
si possono praticare anche talee, utilizzando delle porzioni di ramo non ancora completamente lignificato
Potatura: non viene richiesta nessuna manutenzione particolare
Avversità: fare attenzione agli afidi, che rovinano i boccioli e i germogli. Questa vite viene attaccata anche dalla peronospora e dall’oidio.

Piccoli consigli: In esterni può essere utilizzata come rampicante da muro, pergolato, recinzioni o altro. In vaso, per terrazzi e balconi. In questo caso è meglio utilizzare un tutore. Evitare di esporre in zona soggetta a correnti d’aria, evitare inoltre ristagni d’acqua. Non viene richiesta nessuna manutenzione particolare.

Divani a fiori e mobili Ottocento

In Edicola

Nell’immagine sopra possiamo scorgere il passaggio dall’ingresso in casa verso il grande soggiorno che avviene mediante una zona raccolta tra il secrétaire con una coppia di eleganti paralumi e una collezione di oggetti per
scrivere, la consolle con tanti libri e un buffet appoggiato al muro ricoperto di stampe d’epoca. Nella foto grande l’angolo conversazione attorno al camino sormontato da un bello specchio stile Impero: divani realizzati artigianalmente e ricoperti di stoffa fiorata, un semplice tavolino affollato di oggetti diversi, un bel dondolo
Thonet, tante nicchie a muro per ospitare i molti libri, il grande tavolo tondo ottocentesco.

All’interno la casa è articolata al piano terreno nella grande zona giorno a doppia altezza (questa è sfruttata dal soppalco realizzato su massicce travi di recupero che reggono una struttura di legno sempre recuperata da demolizioni di vecchie case rurali) che a sua volta è suddivisa in tanti angoli organizzati: dall’ingresso si accede al
soggiorno attraverso un passaggio tra un secrétaire e una consolle colma di libri, che a sua volta introduce all’angolo conversazione (è appoggiata infatti ai divani) intimamente raccolto, pur essendo vasto, sotto il soppalco e attorno al
camino di linea molto semplice; oltre questo angolo, un grande tavolo rotondo ospita collezioni di oggetti di marmo vivacemente colorati, un vaso di fiori di alabastro e un morbido paralume di seta; ancora più in là, un altro grande
tavolo, questo rettangolare, espone una collezione di anatre di ceramica policroma e preziosi libri antichi e nello stesso tempo introduce a un passaggio verso il giardino, attraverso due madie che si fronteggiano; infine il grande spazio giorno si conclude con un altro angolo conversazione sotto il soppalco e, di fronte, con un raccolto angolo pranzo.

Gustosa mescolanza di oggetti

Nella pagina accanto vediamo l’ingresso diretto dal giardino al grande soggiorno in cui il tavolo con la tovaglia damascata e la collezione di anatre di ceramica policroma fanno da tramite con lo spazio di passaggio caratterizzato
da due bei mobili ottocenteschi di noce scuro ; si noti sulla lineare ringhiera dello spazio soppalcato l’apposizione di due selle da equitazione come insolito ornamento.
Sopra: oltre il piccolo scrittoio appoggiato alla parete divisoria, su cui risaltano due miniature tonde, si apre la seconda zona di soggiorno divisa in due angoli, quello conversazione sotto il soppalco e quello, raccolto e intimo, per il pranzo sulla parete di destra; i raffinati mobili ottocenteschi trovano il loro naturale controcanto nei tessuti fiorati e
scozzesi degli imbottiti artigianali e tinta unita di quelli d’epoca.

In tal modo, l’organizzazione degli spazi risponde a un preciso criterio di eleganza e funzionalità: il vasto ambiente risponde così pienamente alle esigenze familiari e a quelle di rappresentanza, potendo essere utilizzato solo a uno per volta dei tanti angoli, a beneficio della sola famiglia, oppure contemporaneamente tutti insieme per le riunioni conviviali in cui gli ospiti si distribuiscono lungo tutti gli spazi, senza creare affollamenti e organizzandosi nel miglior modo a proprio piacimento; in questi casi, diventa utilissimo anche il soppalco (cui si accede con una semplicissima scala di legno i cui gradini sono infissi alla parete di fondo) con un grande tavolo polifunzionale che serve egregiamente sia per i pranzi che per riunioni di gioco e con la credenza-piattaia del primo Novecento.
L’arredamento è stato curato personalmente dai padroni di casa, con una sapiente mescolanza di mobili d’epoca, in prevalenza ottocenteschi, di imbottiti realizzati artigianalmente e rivestiti di stoffe fiorate o scozzesi, di molti quadri e stampe accuratamente scelti, in prevalenza nel repertorio ottocentesco e del primo Novecento, di preziosi tappeti persiani antichi e moderni, uno dei quali appeso al muro a mo’ di arazzo, di molte collezioni delle stesse epoche, di oggetti d’uso comune come le selle appese sulla balconata del soppalco. Tutto questo si trova in un involucro
murario costituito da un pavimento di cotto chiaro e dalle pareti di un delicato color albicocca chiaro, a cui la lu
ce proveniente dai grandi finestroni caratterizzati dalle doghe orizzontali dona una raffinata morbidezza di toni.

Davanti alla piattaia primo Novecento

Nella pagina accanto: il soppalco, destinato a zona pranzo e occasionalmente anche a zona gioco, è dominato dalla bella credenza-piattaia dei primi anni del Novecento attentamente ripulita e ripristinata nel suo colore di legno chiaro naturale; ospita un bel servizio di porcellane di Limoges col molto raffinato decoro sui toni del blu; l’esposizione si prolunga anche sulle pareti, realizzando così un piccolo angolo museale.
Il tavolo da pranzo è ricoperto da una pesante tovaglia ricamata ed è circondato da sedie impagliate secondo il
classico motivo alla viennese e con una struttura ben sagomata di noce nazionale chiaro.
Sopra: naturalmente non poteva mancare un locale destinato allo studio del padrone di casa, che mantiene la stessa
impostazione arredativa di tutta la casa: sulla parete color albicocca chiaro risalta un bel ritratto ovale ottocentesco
ma soprattutto l’elegante scrivania americana degli anni Venti del secolo scorso caratterizzata dalle spondine arrotondate, su cui scorre la chiusura a serranda, dal piano di velluto rosso scuro e dai molti i cassetti per organizzare al meglio i propri documenti di lavoro; la sedia imbottita è sempre ottocentesca e rivestita di raffinato
tessuto moirè, anche se non è la più comoda per lavorare alla scrivania.

Isolare in legno

Il tetto è il punto in cui si verifica la maggior parte delle dispersioni sia in entrata che in uscita: infatti il calore interno dell’abitazione tende a salire verso l’alto e se il tetto non è isolato si disperde facilmente nell’ambiente esterno, mentre il sole estivo può facilmente surriscaldare le tegole e quindi, in mancanza di isolamento, rendere inabitabili gli ambienti interni; quindi diventa molto importante difendersi sia dal freddo ma anche dal caldo. La lastra in fibra di legno della Gutex, grazie alla sua capacità di accumulo termico, è in grado di smorzare e quindi di rallentare il più possibile il flusso di calore che dall’esterno si spinge verso l’interno della casa, offrendo così una risposta ottimale non solo all’esigenza di disporre di una protezione dal freddo d’inverno, ma anche a quella di garantire una protezione dal caldo estivo.
Inoltre la struttura fibrosa del legno, contenuta in questo tipo di lastra Gutex, consente di assorbire le onde sonore di differenti tipi, e di raggiungere un’ottima capacità come isolante acustico.

Bagno e camera: romantici

Pagina accanto: la stanza da bagno mantiene quella piacevole atmosfera anni Cinquanta che la caratterizza fin dall’inizio della costruzione della casa: sanitari di quegli anni con insolito colore verde salvia, finestrino a nastro in alto alla parete per dare luce, al posto delle ceramiche una speciale carta da parati a fiori trattata con un apposito procedimento per resistere all’umidità elevata dell’ambiente, molte stampe alle pareti, tendaggi morbidi e luminosi e ovunque vasi con fiori; è un ambiente molto rilassante e romantico, in cui è piacevole abbandonarsi e lasciarsi coccolare dalle mille cure che fanno bene al corpo e allo spirito.
Sopra: troviamo la stessa impronta romantica anche nella camera da letto, posta sotto lo spiovente del tetto, con una profusione di quadri, foto e stampe a parete, i cuscini ricamati, il copriletto con un delicato disegno a fiori e
arabeschi, come anche il tappeto di lana a uso scendiletto, i comodini di linea molto semplice con piano di marmo e na
romantica abat jour e, a dare un tocco insolito, la sedia ottocentesca con sedile impagliato, senza dimenticare il letto, di noce massiccio con testiera intagliata; sotto la finestra a setti orizzontali laccati di verde primavera ammiriamo un elegante mobile di radica dalle linee dolcemente curve.

 

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