Una villa in bilico tra

Sulle colline fiorentine: i colori del tempo, il gusto del momento

Una cascina del Cinquecento toscano in cui, con coerenza rigorosa ed essenziale, l’antico si contamina
col moderno e ne viene esaltato.

A Tuscan farmhouse of the Cinquecento merges old and modern to provide a surprising result.

Progetto di: Adele Tognaccini, interior designer e arch.Sabrina Coltrinari
Servizio di: Antonella Tundo, architetto; Testi di Antonella Tundo e L. Servadio
Foto di: Athos Lecce

Adele Tognaccini, graphic designer, ha realizzato questa villa, per lei e per suo marito, con un gusto molto personale ed elegante. È lei infatti, con l’architetto Sabrina Coltroni, che ha ideato e realizzato l’intera ristrutturazione di una porzione di questa cascina fiorentina, immersa nel verde, in un contesto unico, alle porte di Firenze. E’ un progetto audace, dove si è riusciti a miscelare, con grande eleganza, stili e tendenze molto diversi. La secolare struttura architettonica originaria è stata rispettata, arricchendola con gusto contemporaneo. L’accesso nella zona giorno avviene attraverso
un’ampia portafinestra. Questa permette, anche in casa, di guardare e interagire con il verde.

Nelle foto: giardino e pergolato già dicono di un concetto di ordine e di scansione spaziale che vive di contrasti e di
armonie. Sopra: scorci che parlano di uno stile sobrio e coerente con il contesto della campagna.
Left, the garden and pergola already speak for the concept of spatial order based on contrasts and harmonies. Above, various views that illustrate a simple style that is coherent with a country setting.

Graphic designer Adele Tognaccini has created this villa for herself and her husband using a highly personal and refined style. In fact, together with architect Sabrina Coltroni, she completely renovated a part of this Florentine villa, set in the middle of a green landscape just outside Florence. It is a daring project that manages to mix, with great elegance, very different styles. The original centuries-old structure has been maintained and has been enriched with a contemporary
touch. Access to the day area is by means of a large French window. This makes interaction with the green landscape possible even from inside the home. The interior is dominated by a spacious, brightly lit open space area that has both contemporary and ethnic elements positioned here and there, such as the large sofa placed near the ethnic coffee table. The wall is dominated by a large fireplace, which has an original design of railway girders used as structural elements.

Tra le pareti bianche lucide punteggiate di luci le interruzioni cromatiche
spiccano e acquisiscono autorevolezza e preziosità.

Lo spazio del soggiorno è aperto: la stessa trasparenza della porta finestra ne sottolinea la vastità; qui e là si raccolgono, come oasi di sosta, le sedie e il tavolo, le poltroncine, il divano.
La scala che s’infossa è anche un segnale che crea un limite interno: questo separa la zona pranzo. Il quadro dai toni
aranciati accentua la singolarità del luogo.

The living room is open space; this is set off by the transparency created by the French windows, which underlines its breadth. Here and there, one comes across the table and chairs, the archairs and the sofa.
The staircase is used to create an interior boundary such that it separates the dining area. The painting, which has
orange hues, accentuates the singularity of the area.

L’interno è dominato da un ampio e luminoso “open space”, dalle forme rigorose ed essenziali, in cui sono posizionati elementi contemporanei con altri di sapore etnico: un esempio è l’ampio divano accostato al tavolino, di gusto squisitamente etnico. Sulla parete domina il grande camino, originale per le travi ferroviarie riutilizzate come elementi strutturali. Altro aspetto peculiare è il rivestimento in grassello lucido brunito.

Another peculiar feature is the covering in burnished lime putty. Of the same dark colour, only a little lighter, is the wall that separates the living area from the night area; it stands out from all the others to create a clear division of the functions of the house. The rigour of shapes in this area is eased by the presence of the chaise-longue, behind which is the electronic console, which discreetly dominates the room.

L’open space e la soglia

Il bisogno di spazio libero all’interno delle case va strettamente assieme a quello di luoghi separati e ben individuati, che diventano ambiti di identità, rifugio in momenti particolari, gusci dove lo stato d’animo può rivelarsi nell’intimità. Ma l’alternativa tra amplitudine, che è luogo della possibilità, e caratterizzazione, che è luogo dell’identità, può trovarsi
risolta anche in un ampio spazio libero, ma dotato di soglie interne, di segnali che ricavano
ambiti specifici pur non divisi da pareti. Come i beduini definivano con i tappeti gli ambiti entro le loro tende, allo stesso modo basta una variazine cromatica nella pavimentazione, ancor meglio se accentuata da un dislivello, per individuare sp
azi dai connotati speciali, veri e propri “luoghi” dal carattere proprio, pur entro un ambiente di maggiori dimensioni. Tra i vari elementi che possono diventare segnali di soglia, si possono considerare
le librerie “free standing”, che uniscono il pregio della forte presenza fisica a quello della semitrasparenza visiva; piccole balaustre, come quella che definisce il vano scala in questa casa; o anche gli antichi séparé, molto usati in Giappone.

Forma, colore e ritmo: questi gli ingredienti dell’estetica visiva, sia nell’architettura, sia nella pittura.
Uno di questi aspetti può prendere il sopravvento sugli altri: spesso la sensibilità contemporanea privilegia il ritmo.

Dello stesso colore scuro, ma di una punta più chiara, la parete che separa la zona living dalla zona notte, distinguendosi da tutte le altre e segnando così una cesura nelle funzioni della casa. La rigidezza delle forme di questo spazio è mitigata dalla presenza della chaise-longue alle cui spalle sta la consolle elettronica, che con discrezione
domina l’ambiente. La zona giorno è separata dalla cucina e dal pranzo da una scala. Questa conduce al piano inferiore, un tempo deposito del giardino ed accessibile solo dall’esterno ed è in calcestruzzo armato a inerti ben visibili, un elemento non solo architettonico, ma anche scultoreo. Sul pianerottolo è montato il grande ed avvolgente quadro dell’artista Mladen Karan, “Il ricordo”.

Nelle foto: Un ambito del soggiorno dal sapore ottocentesco (a sinistra): il cannocchiale, unito agli altri elementi di carattere “etnico”, parla di avventure, esplorazioni, mondi lontani. Sopra: la cucina, dove l’aspetto tecnico prevale, nel nome dell’efficienza e della nitidezza di linee.

An area of the living room that has a nineteenth-century feel (left): the telescope, together with other elements of
‘ethnic’ nature, speaks of adventures, explorations, and distant lands. Above, the kitchen has a predominantly technical feel about it, in the name of efficiency and neatness of lines.

A staircase separates the day area from the kitchen and dining room. This leads to the lower floor, once used as a garden storage area that was accessible only from the outside; it is made of reinforced concrete with clearly visible inert matter that creates both an architectural and sculptural element. The landing has a large and enveloping painting ‘Il ricordo’ by artist Mladen Karan. The lower floor has the landlady’s studio and hideaway.

L’importanza dell’isola

La cucina tradizionale è accostata alla parete: l’atto del cucinare in questo caso assume
le caratteristiche dell’operazione del singolo sul cibo in preparazione. Nella sensibilità
contemporanea si è andata affermando la cucina come “isola”: deriva da quelle
dei grandi ristoranti dove da tempo si è diffusa l’idea della trasparenza: chi mangia
deve poter osservare i cuochi e questi lavorano meglio attorno a un elemento centrale
non allineati lungo le pareti. Ma anche nella casa, soprattutto dove le dimensioni
lo consentono, la cucina a isola presenta pregi non indifferenti. Lascia ampia possibilità
di movimento al suo intorno e consente un dialogo efficace tra le persone,
anche quando queste siano impegnate nell’atto di cucinare. Nella misura in cui si realizza
una continuità tra il cucinare e lo stare a tavola, questo costituisce un indubbio
vantaggio. La cucina a isola accentua l’aspetto tecnologico degli apparati: forno, piano
cottura, altri elementi coordinati come la cappa, sono ricondotti in un’unità sostanziale
e funzionale. La sua composizione tecnica è facilitata dal fatto che i produttori possono
fornire il blocco completamente attrezzato. Sotto il profilo estetico, in essa non vi
sono infingimenti, aspetti occulti: la cucina si presenta nella sua nuda complessità.

Al piano inferiore vi è lo studio e il rifugio della proprietaria: anche qui, nell’intimo, si trovano oggetti trasportati da viaggi lontani, accanto a oggetti di design. Risalendo, la zona pranzo è divisa concettualmente tra un ambiente tecnico, ma comunque elegante, in cui domina la cucina free-standing e il piano cottura, elementi la cui freddezza è stemperata dai vivaci bicchieri di murano e dai mille accessori. Il tavolo è esaltato dall’audace abbinamento con il lampadario in vetro di Murano dei maestri vicentini. Spostandosi nella zona notte ci si trova in un ampio corridoio i cui leggeri dislivelli sono realizzati con lastroni di pietra calosina e le cui pareti, di un colore caldo, svirgolano in una curva dolce e sinuosa che interrompe il succedersi degli angoli retti. Dal corridoio si accede nella camera da letto dove forte è l’impatto del
wengè che contrasta con il colore chiaro delle pareti. Intenso e caldo è il pavimento formato da preziosi listelloni di quercia antica.

Al piano inferiore si accede tramite una scal
a in cemento a vista, di grafica imponenza. La scala conduce dall’ambiente aperto al piano superiore, all’ambiente intimo della zona-riugio. Nella camera da letto (a sinistra) il colorito scuro del wengè contrasta col colore chiaro delle pareti. Nel bagno, la grande vasca è stata creata su misura e rivestita di un elegante mosaico giallo royal ancient.

A concrete staircase with an imposing design leads to the lower floor. The staircase leads from the open area of the floor above to the intimate ‘hideaway’ area. In the bedroom (left) the dark colour of the wengé contrasts with the
light-coloured walls. In the bathroom, the large bathtub has been custom made and lined with an elegant yellow mosaic.

Il legno scuro conferisce un tono di gravità agli ambienti,
è espressione di ponderatezza e di permanenza.

Here too there are objects from distant lands next to objects of design. Going back upstairs, the dining area is conceptually divided into an elegant ‘technical’ area with free-standing kitchen and cooker; the cold look of these elements is softened by the bright Murano glasses and all the accessories. The table is set off by the Murano glass chandelier made by master craftsmen of Vicenza; it is a daring combination. Moving to the night area, we come to a wide corridor the slight changes in height of which are created by slabs of Calosina stone; its warm-coloured walls follow

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