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Il punto di vista di Aldo Loris Rossi Ordinario di Progettazione Università di Napoli

Docente Ordinario di Progettazione all’Università Federico II di Napoli.
Accademico dell’Arte del Disegno di Firenze.
Vincitore di numerosi concorsi di architettura sia nazionali che internazionali.
Aldo Loris Rossi

Dal V millennio a.C. alla fine del XIX sec. la città si è sviluppata in senso orizzontale. Dopo l’incendio di Chicago (1871) la dimensione verticale inizia a conquistare altezze sempre maggiori utilizzando l’invenzione dell’ascensore installato a New York dal 1853, elettrificato dal 1883.
Da allora la sfida dei grattacieli decolla col Monadnock Block (1883) di 13 piani e col Reliance (1884) di 15 piani. In seguito, a New York il Woolswoth (1913) con 250 m sarà per 20 anni il più alto del mondo. Nel 1956 F. Ll. Wright progetterà The Illinois, una città-grattacielo alta un miglio e, 12 anni dopo, la Città verticale (A. L. Rossi e D. Mazzoleni) di 850 m (che qui si esamina) vinceva a Cannes il “Grand Prix d’architecture et d’urbanisme”. Questo modello riduceva al minimo lo spreco di terreno agricolo; la crescita era controllata poiché avveniva per addizione di sezioni verticali di residenze (nelle zone alte), attrezzature, servizi e attività produttive. Esso era autosufficiente dal punto di vista energetico perché azionato dai cicli della biosfera (energia solare, eolica, ecc.) e riciclava i suoi rifiuti. Poteva sorgere in continuità con le colline, per cui dai diversi livelli si accedeva nella natura. In sintesi, era un frammento metropolitano in equilibrio con l’ambiente, cioè una “protesi della natura”. La circolazione interna alla città avveniva attraverso collegamenti: verticali (ascensori come metrò-autobus), orizzontali (monorotaie, tapis roulant), diagonali (rampe, scale
mobili), abolendo il traffico automobilistico; mentre i trasporti extra urbani su ferro, gomma e aereo erano intercettati, alla base della città, da scambiatori intermodali coordinati a grandi autosilos.
Dunque, la città verticale era percorsa a vari livelli da strade-terrazze aperte sul paesaggio, piazze con funzioni collettive, zone belvedere, giardini pensili, ecc. Aria pura, sole, luce, panorama totale, contatto con la natura erano i caratteri essenziali della città-verticale.

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