“Edifici di culto”

Indirizzi progettuali per la realizzazione e l’adeguamento degli spazi liturgici

Servizio di: Caterina Parrello, architetto

CONVEGNO, PALERMO 18 NOVEMBRE
Si è svolto a Palermo lo scorso 18 novembre il convegno sugli “Edifici di Culto” organizzato dall’Associazione
Architetti per il Restauro, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti, e Conservatori della provincia di Palermo, e con la rivista Chiesa Oggi: architettura e comunicazione della Di Baio Editore.

La riforma del Concilio Ecumenico Vaticano II, voluto da Giovanni XXIII, non proclamava nuovi dogmi ma “apriva la Chiesa alla lettura dei segni dei tempi”. Ebbe, tuttavia, come uno degli elementi fondamentali l’affermazione
della “partecipazione attiva” dei fedeli nello svolgimento delle funzioni liturgiche.
Ma cosa vuol dire questo per l’architettura delle Chiese?
Il dibattito, per altro già da tempo aperto grazie al movimento liturgico, sull’organizzazione dello spazio di culto si è sviluppato, da allora con particolare forza e vastità. Aspetto emblematico di questo dibattito è quello che ha riguardato, e riguarda tutt’oggi, la posizione reciproca
di altare e assemblea.
Come è noto infatti, dall’epoca post-tridentina (in riferimento al Concilio di Trento, che diede avvio alla Controriforma) gli altari sono stati costruiti addossati alla parete di fondo delle chiese. Proprio per favorire la partecipazione attiva dei fedeli dopo il Concilio Vaticano II si tende a concepire l’altare come centro ideale, quindi non propriamente centro geometrico, dello spazio liturgico.
Vi sono stati diversi interventi autorevoli della Chiesa, tra i quali la pubblicazione delle Note Pastorali della CEI del 1993 e del 1996 sulla edificazione di nuove Chiese la prima, e sull’adeguamento delle chiese esistenti la seconda. Si tratta di indicazioni di carattere generale che non danno indicazioni specifiche di carattere tipologico e che richiedono un’attenta opera di conoscenza e approfondimento e un’affinata sensibilità da parte dei progettisti.

Nelle foto: 1. Sala Convegno

Da qui la pressante richiesta da parte della CEI perché chiunque si trovi davanti al compito di progettare una nuova chiesa o di adeguare una chiesa esistente proceda di concerto con un liturgista e possibilmente anche un artista. Così
solo in questo modo vi può essere una minima garanzia che lo spazio di culto rispecchi i principi elaborati dal Concilio Vaticano II e sia rivestito di quella “nobile semplicità” che è la caratteristica espressiva di questi spazi.

Il Convegno svoltosi a Palermo lo scorso novembre ha avuto come obiettivo principale quello di esaminare nello specifico gli aspetti relativi all’adeguamento degli spazi celebrativi e di fornire nel contempo indirizzi progettuali per la risoluzione delle problematiche sia di tipo architettonico che liturgico ad essi connesse.
I Beni Culturali Ecclesiastici, ed in particolare gli edifici di culto oggetto del convegno, rappresentano una consistente parte del patrimonio architettonico siciliano, certamente la più prestigiosa. Quotidianamente si pone il problema di chiese, cappelle, conventi, monasteri che necessitano di interventi di restauro più o meno complessi. Nel passato meno recente si è conservato poco, in certi casi si è conservato forse in maniera poco accorta, in altri casi non si è conservato affatto. Solo negli ultimi decenni si è riscontrato un confortante e significativo incremento del numero degli interventi, ispirati ad una metodologia conservativa più oculata e rispettosa del contesto monumentale.

Nelle foto: 2. arch. Giuseppe Mantione
3. arch. Caterina Parrello
4. arch. Raffaello Frasca
5. arch. Rino La Mendola
6. arch. Raffaele Sirica

”Su tutto il territorio nazionale, anzi, europeo si eseguono le stesse disposizioni di tutela – ha affermato l’arch. Giuseppe Mantione – presidente dell’Associazione Architetti per il Restauro. A livello regionale, il primo governo
Cuffaro ha stabilito che gli interventi per gli edifici di culto debbano essere approvati dalla commissione Beni Culturali della Curia, composta da tecnici, esperti, vescovi, quali l’arch. mons. Vincenzo Gorgonie e mons. Randazzo”.

Il convegno, moderato dall’arch. Caterina Parrello della rivista Chiesa Oggi: architettura e comunicazione, ha visto la
partecipazione dei rappresentanti delle Istituzioni Regionali, dei Responsabili dei Beni Ecclesiastici, dell’Università,
della Sovrintendenza dei Beni Culturali, degli Ordini Professionali e di noti professionisti del settore, che svolgono un
fondamentale ruolo nel processo di adeguamento e recupero dei siti di culto. Presenti, tra gli altri, l’arch. Raffaello
Frasca, Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Palermo, l’arch. Rino La Mendola, Presidente della Consulta regionale degli ordini della Sicilia, il prof. arch. Nicola Giuliano Leone, Preside della facoltà di Architettura di
Palermo, l’arch. Matteo Scognamiglio, direttore del Servizio I/A della Sovrintendenza di Palermo, l&#
8217;arch. Maurizio Campo, Coordinatore per gli interventi di conservazione e valorizzazione dei BB.CC.EE. della Sicilia, l’arch Guido Meli, Direttore del Centro Regionale per la Progettazione ed il restauro e mons. prof. arch. Crispino Valenziano della Curia Arcivescovile di Cefalù. Durante il convegno sono stati presentati, dall’arch. Marcello Panzarella e dall’arch. Tania Culotta gli ultimi progetti e ricerche sul tema dell’architettura sacra del prof. Pasquale Culotta, già preside della Facoltà di Architettura di Palermo.

L’Associazione Architetti per il Restauro unisce architetti liberi professionisti che intendono operare nell’ambito del restauro architettonico con il desiderio profondo e l’obiettivo ardito di rilanciare la figura dell’ARCHITETTO – PROGETTISTA.
L’attività svolta da questa associazione offre, attraverso le tante iniziative proposte, un continuo aggiornamento professionale sulle attualità delle tendenze e sull’applicazione delle metodiche più sperimentate, stimolando così i propri soci, le istituzioni e l’opinione pubblica su temi di interesse generale, sia per quanto riguarda gli aggiornamenti delle normative dei lavori pubblici, sia su quelle dei Beni Culturali.

Da sinistra: Giuseppe Coppolino, Lucia Pisano, Mario Isidoro Mendola, Alessia Falzone, Giuseppe Mantione, Antonella Italia, Grazia Bellardita, Gaetano Oddo, Marinella Grillo e Michele Lamia.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: Associazione Architetti per il Restauro – via Marchese di Roccaforte, 78 – 90143 Palermo
Tel/fax 091.6375622 e.mail: ass-arch-restauro@libero.it

Per saperne di più potete visitare i siti: www.archiworld.it
www.pa.archiworld.it
www.dibaio.com/dbweb/palermo

In Sicilia ci sono 18 cattedrali e 440 chiese madri: un patrimonio architettonico immenso che in parte è in disuso e dovrebbe essere riconvertito. Ma tanti sono anche i progetti che dovrebbero rispondere alle domande di nuovi edifici
di culto specialmente in zone periferiche e molto popolose che ne sono ancora sprovviste. “L’obiettivo degli architetti – ha affermato l’arch. Raffaello Frasca – dovrà essere dunque quello di riuscire a conservare il passato tenendo conto del presente e a progettare nuovi edifici riuscendo a lasciare un segno che possa caratterizzare positivamente la
nostra epoca, come lo è stato per le epoche passate”.

Presente all’incontro anche l’arch. Raffaele Sirica, Presidente del Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che ha sottolineato l’importanza dello strumento del concorso di progettazione per
garantire la qualità architettonica delle opere realizzate, ricordando che proprio Palermo sarà sede del VII Congresso Nazionale degli Architetti, che si svolgerà a ottobre del prossimo anno e il cui tema sarà: “Democrazia Urbana per la Qualità”.

 

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