Case di campagna

Nate alla fine del ‘500 nelle ville aristocratiche come serre per il
ricovero invernale delle piante di agrumi, le verande sono a poco a poco diventate delle propaggini vetrate di ville borghesi
che permettono di avere una maggiore vista sull’esterno e di coltivare al suo interno alcune piante decorative, a
condizione che siano ben protette dal freddo e dal troppo sole. Ottimo il loro uso come piscine coperte.
Progettata dallo studio Tezuka di Tokio, questa
villa residenziale che sorge nell’incantato bosco della
Foresta Naturale sposa l’estetica minimalista nata
in Occidente alla filosofia dell’abitare tipica
dell’Oriente. Nel testo viene ampiamente citato il libro
“Elogio della penombra” di un noto scrittore
giapponese degli anni ‘30, Junikiro Tanizaki.
La proprietaria di una galleria d’arte di Milano ha ristrutturato
un’architettura dell’ultimo quarto dell’800 che, benché realizzata con materiali rustici, la pietra a vista, in facciata ha una forma “colta”, con due avancorpi ampiamente finestrati più
adatti a una villa signorile. Giocando su questa ambiguità di fondo, gli interni ricalcano gli arredi contadini,
ma con una sensibilità nella scelta dei colori e degli oggetti d’arte degna di un grande collezionista.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)