La Svizzera dei massicci alpini e della tradizione autentica Architettura d’altri tempi, dove il legno e la pietra stringono la casa in un abbraccio sullo sfondo delle nevi perenni. Architecture of time past, in which wood and stone embrace a home set in a landscape of eternal snow. Progetto Arch. Pierre Dorsaz Riabilitazione, recupero, ristrutturazione: termini che indicano una trasformazione, un cambio di significato, a volte un cambio di destinazione degli edifici. Qui siamo di fronte a qualcosa di totalmente diverso. Una interpretazione nuova di una realtà antica. La realtà dell’abitare il monte come solo il montanaro sa fare, quando porta brani dell’ambiente circostante, elementi della propria attività di contadino o di allevatore, e li trasferisce nella casa. Questa reinterpretazione dello spazio tradizionale alpino si trova a Verbier, in Svizzera. Il tocco di modernità è dato dalle
Restoration, reutilization, and renovation are all terms used to talk about transformation, a change of meaning, and sometimes a change in the way buildings are used. Shown here is something completely different: a fresh interpretation of an old style of life, which only the mountain dweller knows, and which involves bringing the fruit of his work in the fields or that of his flocks into the home. This reinterpretation of the traditional Alpine space is in Verbier, in Switzerland. A modern touch is provided by the large windows that open onto the beautiful panorama of snow-capped mountain peaks. This panorama is framed by mighty wooden beams.
La stufa in maiolica e il paiolo: due presenze che trasmettono tranquillità e dicono casa e calore, ricordano e accolgono The majolica stove and the cauldron are two elements that convey a sense of tranquility and homely warmth. They bring to mind evenings spent in the company of friends in front of the light of the fire and protected from the freeze outside. La forza di questa struttura in legno massiccio – massiccio come la pietra dei monti, come la roccia che fa da focolare – si fonde con l’imponenza della prospettiva delle cime. Forma così un connubio suggellato da un tocco di sensibilità domestica visibile negli oggetti che raccontano il passato del vivere contadino: gli zoccoli per camminare nel fango, le spighe raccolte e disseccate come ornamento, la tenaglia da fabbro trasformata in supporto per il lume… Il muro di pietre tagliate in modo irregolare, i gradini di roccia massiccia, il focolare dagli alari antichi, il mantice: tutto parla di un modo di vivere che resta impresso in concrete testimonianze, come impronte perenni di un’opera troppo vigorosa
In questo spirito di continuità, si inserisce la cura dell’architetto Dorzaz: l’impianto strutturale tutto a vista, dalle assi del tetto alle solide travature in tronchi squadrati. Questa riscoperta della struttura come elemento di verità architettonica ha anche il grande pregio di lasciare spazi aperti: le barriere tra i diversi ambienti cadono e si realizza una continuità tra panorama esterno e gli spazi della casa. Il camino e la cappa che in alto lo avvolge come un bastione centrale; il resto vi si raccoglie attorno, arrampicandosi su diversi livelli, come uno scalatore che salga il pendio. È la vita del monte che trova nuova ospitalità e nuova verità tra le mura domestiche.
Un passaggio stretto tra la neve e, oltre il cancelletto, la massiccia parete di legno. Nella casa lo spazio si dilata tra scale,travature e balaustre: tutto in legno di diversa coloritura che, nelle strutture e negli oggetti, diventa come un A narrow passageway in the snow and, beyond the small gate, a solid wood wall. Inside the house space is arranged around staircases, beams, and banisters. Everything is in wood of various types, and the structures and objects act as The power of this structure in solid wood – as solid as the stone from the mountains and the rock used for the hearth
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