Non si può definirla arte in senso stretto ma quella dell’architetto d’interni è certamente una delle professioni più creative. Non c’è limite alla mescolanza di stili o alla ristrutturazione degli spazi che coniugano estetica e funzionalità per andare incontro alle esigenze della committenza. E chi sostiene che già tutto è stato pensato e nulla si vede di nuovo, forse fa un’affermazione azzardata, senza rendersi conto che l’architettura, come ogni altro linguaggio è in Uno spazio di “mescolanza” davvero inusuale: un open space che comprende
Il progetto è stato realizzato dagli architetti Lazzaro Rabboni e Giuseppe Della Giusta, coadiuvati dalle collaboratrici Susanna Scarano, Federica Falcone e Cristina Margarini, con un estro creativo che di nulla ha privato il potenziale razionale e funzionale della struttura. L’atmosfera emana un senso di ospitalità e di convivialità e rende questo open space molto accogliente. Per sfruttare al meglio lo spazio è stato creato un soppalco con funzione di zona notte. Sul fianco della struttura è stata ricavata una nicchia nel quale è alloggiato un accogliente letto per gli ospiti, coperto da un taglio di tessuto africano che costituisce un vivace richiamo ad atmosfere anni ‘70. Di fronte alla nicchia un tavolo circondato da sedie di diversa provenienza, da giardino e Thonet dei primi del Novecento. Nelle foto: in alto, il plaid in non-woven wool, Sisley; in basso il letto “Plaza” in rovere moka e testiera imbottita rivestita in pelle, Doimo Design. Atmosfere esotiche nella più tipica campagna Toscana. Un casolare carico di storia
Attraverso una scala piuttosto stretta si accede alle camere da letto che sono al terzo livello. Tra colori intensi, candide zanzariere e drappi sistemati quasi alla rinfusa (su un improbabile baldacchino), si respirano echi d’Oriente. Sembra un set cinematografico: il soffitto mostra ancora le travi di legno originarie, un’antica scultura indonesiana subito affianco al letto matrimoniale e sopra una lampada turca, una stella traforata ad illuminarlo dal centro. Il letto In ferro battuto è ulteriormente impreziosito e vivacizzato da cuscini e coperte in stoffe di seta, mentre tutt’intorno candele sparse ovunque permeano la stanza di mistico romanticismo. Nelle immagini: in alto, il letto in ferro battuto Entrare in questa tipica casa contadina nella piana nei dintorni di Alessandria è un vero choc. Quasi una violenta contrapposizione tra esterno rurale e interno intellettuale. Pare di accedere ad una galleria d’arte contemporanea dove le stanze non hanno più porte e gli spazi si rincorrorrono interrotti solo da esili diaframmi di cristallo e da quinte di legno bianco. Una casa “museo d’arte contemporanea” nel bel mezzo della campagna piemontese.
I canoni applicati dai progettisti dello studio A4 Architettura Integrata di Alessandria, per costruire attorno alle opere d’arte di questa casa la giusta cornice architettonica, sembrano procedere per astrazioni. Una successiva all’altra
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