Recensione

Perché il Messico piace? È dagli anni ‘30 che Hollywood ci fa sognare con scenari messicani fatti di case bianche, poncho, sombrero e canti di mariacci sotto la luna tropicale. Certo, è il paese non anglosassone più vicino agli Stati Uniti, e il fascino latino ha molta presa sugli anglofoni: è sinonimo di trasgressione, di atmosfere forti e passionali, di erotismo a gogò. Un po’ come era Cuba prima che arrivasse Fidél Castro. Ma anche agli italiani tutto questo piace?

Anche se il Messico non è un paese facile (se sei ricco ti consigliano di girare con la scorta armata), molti italiani che se lo possono permettere hanno una villa a Cuernavaca dove passano buona parte dell’anno. La mondanità in ogni epoca ha fatto le sue scelte: all’inizio del secolo era Capri e la Costa Azzurra, poi Tangeri e Acapulco, e via cambiando. Adesso va così, e questa è l’architettura in cui agli stranieri piace vivere quando stanno in Messico: un misto tra la villa californiana, le preesistenze locali e lo stile etnico.

Nelle foto: In una località ancora legata al Messico tradizionale, Ixtapa, su un mare da sogno solcato da piccoli faraglioni, l’architetto messicano Enrique Zozaia ha costruito, per committenti stranieri, questa curiosa villa con soppalco centrale ispirata alle capanne di certe tribù locali. È caratterizzata da un grande tetto di paglia che copre un soppalco con soffitto conico costruito con travi solo sbozzate. Molto particolare è l’intreccio vegetale che, come un tessuto, s’intravede al di sopra delle travi. Un’amaca con una bordura che sembra un pizzo ottocentesco fa capire la destinazione di questo spazio.
Dall’esterno la villa si presenta con un aspetto ancora più etnico: sembra di essere nella Polinesia di Gauguin, ma senza rinunciare alla grande piscina che è al centro della vita dei vacanzieri.

Nelle foto: La camera da letto ha un baldacchino formato da possenti travi che ricordano l’alberatura di un veliero.
Il soggiorno è inserito tra i massicci elementi strutturali.

In Edicola

Nelle foto: In un boschetto di pini marittimi, davanti a una baia collinosa che fa pensare a Portofino, sorge questa villa con due piscine progettata dall’architetto messicano Genaro Nieto.
Anche l’esterno è una sintesi tra patio e modernità.

Nelle foto: L’interno è interessante per la perfetta fusione di due tendenze contrapposte: il minimalismo e il rustico di area ispanica.

Le splendide immagini di questo servizio sono tratte dal volume: “Arquitectos Mexicanos” di Fernando de Haro e Omar Funtes, AM Editores

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