La ristrutturazione di un vecchio edificio presuppone l’analisi del degrado edilizio legato all’inevitabile e irreversibile processo di invecchiamento naturale, lento e progressivo, che attraverso gli anni porta il sistema ad un decadimento prestazionale e all’esaurimento della sua vita utile.
Testi e disegni dell’ingegnere: Elena Mambretti Anche la valutazione delle patologie è fondamentale per la definizione del piano di intervento: nel tempo l’edificio potrebbe aver subito delle ristrutturazioni che a causa di meccanismi interattivi tra fattori umani, ambientali, fisici e processuali potrebbero aver portato in tempi anormalmente ravvicinati ad alterazioni e quindi a degradi di tipo fisico e prestazionale. Focalizzando l’attenzione sulle murature, la fase ricognitiva dello stato di degrado e patologico deve avvenire in prima istanza attraverso l’osservazione delle superfici: la mappatura delle anomalie legata al materiale e alla tecnologia costruttiva sono indizi necessari al recupero ma talvolta non sufficienti poiché spesso l’orientamento storico delle tecniche costruttive tradizionali offre preziose informazioni altrimenti difficilmente deducibili. A proper evaluation of problems is crucial for drawing up the restoration plan. Over the years the building may have been subject to restoration, which with the interaction of human, environmental, physical and procedural factors may have led to alterations in abnormally brief timeframes, and thus to a drop in performance and physical decay. With regards walls, the first phase is to assess surface condition. A mapping of anomalies associated to the building material and technology used are useful clues for the restoration, but these are often not sufficient given that the history of traditional construction techniques also offers valuable information that would otherwise be difficult to come by. L’umidità nelle murature portanti La presenza d’acqua nelle murature si deve a condizioni differenti e le tecniche di eliminazione, chimiche, fisiche, elettrosmotiche e meccaniche, variano a seconda della consistenza dell’anomalia: macchie persistenti a partire dal pavimento del piano terra; efflorescenze saline disposte a cordone; formazione di muffe e funghi domestici; erosione dell’intonaco; sfarinamento della malta di allettamento delle murature faccia a vista sono solo alcune delle più comuni.Le dirette conseguenze della presenza di acqua nelle murature si traducono in danni alla staticità dell’edificio per via del lento indebolimento e sgretolamento della sezione portante, danni igienico sanitari dovuti alla formazione di muffe, muschi ed efflorescenze saline che possono addirittura comportare dissesti chimici all’intonaco, perdita della capacità di isolamento termico e alterazioni estetiche considerevoli.
Dilavamento L’acqua piovana bagna la superficie muraria che poi asciuga per evaporazione; non sono richiesti interventi specifici, anche se nel caso di forte esposizione a piogge si consiglia l’applicazione di un prodotto idrorepellente e consolidante incolore dopo un’accurata pulizia e depolverizzazione dell’intera superficie con abbattimento delle parti friabili e poco consistenti che potrebbero inficiare l’intero trattamento. Condensa superficiale
Risalita capillare L’acqua presente nel terreno risale per capillarità impregnando l’intera sezione della muratura in misura tanto maggiore quanto più piccoli sono i pori del materiale di cui è costituita. Il controllo e l’intervento di questa grave condizione da un lato punta al blocco della risalita dell’acqua, dall’altro all’incentivazione dell’evaporazione tramite l’utilizzo di materiali macroporosi o trattamenti elettrosmotici e dipende strettamente dal tipologia della struttura da risanare, dal grado di umidità presente in essa, dall’eventuale presenza di murature di confine a diversa quota, di rivestimenti interni o esterni da conservare, di facciate storiche sotto tutela. Il taglio della muratura è un intervento estrema La barriera impermeabile è ottenibile anche secondo un altro principio fisico-chimico, decisamente meno brutale anche se meno duraturo, che prevede la sostituzione dell’acqua presente nei pori della muratura con una sostanza solidificante iniettata allo stato liquido, il lattice siliconico. La diminuzione della sezione assorbente è un valido sistema che, sebbene migliori ma non curi, viene largamente utilizzato: vengono inseriti appositi elementi cilindrici cavi, detti sifoni, in fori praticati dall’esterno della parete che captano l’acqua e ne convogliano l’evaporazione verso l’esterno. Esistono infine degli intonaci evaporanti macroporosi che facilitano l’espulsione dell’acqua sotto forma di vapore acqueo ma l’applicazione è sconsigliata per gli interni perché ne peggiora sensibilmente le condizioni di vivibilità igrometrica. Infiltrazione L’acqua proveniente da perdite o rotture si accumula nello spessore del muro in modo consistente. Per eliminare il problema non bisogna far altro che sanare il guasto, anche se spesso ne risulta complicata l’individuazione. Nelle foto: immagini su diversi trattamenti di esterni di facciate. Una superficie intonacata e sotto un particolare realizzato in mattoni di terra cruda.
Una scelta eco-compatibile Le tecnologie e i materiali oggi disponibili nel mondo dell’edilizia operano una scelta compatibile e rispettosa dell’ambiente: la bioedilizia si affida all’utilizzo di materiali naturali, con il minor impatto ambientale possibile in termini di degrado, di richiesta energetica per la loro produzione e secondo criteri di non inquinamento anche durante la loro vita utile. Sfruttamento dell’acqua piovana a favore delle riserve di acqua potabile, riduzione al minimo dei campi elettromagnetici, adozione di tecnologie costruttive che consentano una corretta permeabilità, traspirazione e ventilazione dell’edificio tali da evitare la formazione di muffe e condense da integrare con l’adozione di impianti energetici solari, utilizzo di prodotti di finitura coloranti e protettivi che non rilascino nell’ambiente sostanze inquinanti. Nelle foto: alcuni primi piani di pietra e mattoni a vista, trattamenti di superficie tra i più tipici e caratteristici delle case di campagna italiane. Focalizzando l’attenzione sulle murature, la fase ricognitiva dell An eco-friendly choice The technologies and materials that are today widely available in the building industry make it possible to operate in such a way as to respect the environment. ‘Green’ building uses natural materials produced with minimal environmental impact in terms of deterioration, energy requirements for their production, and nonpolluting criteria during their use.Examples of this type of building range from rain-water collection which leads to a reduced need to use drinking-water reserves, the reduction to a minimum of the presence of electromagnetic fields, the use of building technologies that can be integrated with solar-energy systems thus allowing for proper permeability and ventilation of the building in order to prevent mould and condensation, and the use of colouring and protective finishes that do not release harmful substances into the atmosphere.
With regards walls, the state of deterioration must first be assessed by carefully examining the surfaces. A mapping of anomalies associated to the building material and technology used are useful clues for the restoration, but these are often not sufficient given that the history of traditional construction techniques also offers valuable information that would otherwise be difficult to come by. |