Parte prima 1. Perché le sedie con gambe di legno, debbono essere munite di feltri adesivi, quando vengono usate sui parquet. Non sono forse composte dello stesso tipo di materiale? 2. Ma allora perché il parquet, soggetto al calpestio, non viene prodotto di “testa”, ovvero sfruttando la maggiore resistenza meccanica offerta da questa faccia? Gli studi avviati cinquanta anni fa per la produzione industriale di parquet, permisero subito di comprendere che un parquet costruito con lamelle ottenute sul taglio trasversale del tronco (legno di testa)(*), avrebbero permesso di sfruttare la maggiore durezza del materiale. Con ciò verrebbe espressa però con maggior evidenza il difetto 3. E’ vero che è sempre consigliato l’uso delle colle bicomponenti di tipo poliuretanico rispetto alle tradizionali colle viniliche a base di PVA (acetato di vinile)? No, non è sempre vero. E’ solo consigliato per i formati maggiori, ovvero dal listoncino e oltre. Infatti, i formati minori 4. Perché intorno al perimetro della stanza ove è incollato un parquet, deve essere lasciato uno spazio “vuoto”. E’ vero che è indispensabile per gli eventuali movimenti del legno che costituisce le tavolette? E’ falso. Si tratta di un “luogo comune” consolidato nella consapevolezza che il legno è materiale “vivo” e che, per ciò, 5. E’ possibile effettuare dei ripristini per piccole porzioni dei parquet verniciati nella necessità di eliminare graffi o grosse ammaccature senza creare antiestetiche “toppe”? Il processo di protezione del parquet con le resine sintetiche vernicianti deve essere fatto per intere porzioni, senza soluzione della continuità delle superficie allo scopo di assicurare l’omogeneità del trattamento e del film di protezione che si forma in seguito alla polimerizzazione delle resine. Ogni eventuale successivo intervento limitato a porzioni di superficie, resterà molto probabilmente evidente, con un antiestetico aspetto dovuto allo sviluppo di una “toppa” di un 6. Come posso provvedere all’acquisto di una partita di legno il più possibile uguale per caratteristiche estetiche a quella già esistente da anni nella mia abitazione? Devo presentare un campione di riferimento al rivenditore? Mi dispiace, non sarà possibile procurare del materiale avente caratteristiche estetiche uguali a quelle di un parquet esistente e da tempo posato in opera. Anche per le specie più diffuse e commercializzate, quali la Rovere, le caratteristiche intrinseche che regolano il colore, la fibratura e tessitura del materiale sono fortemente peculiari della provenienza della pianta. Piante di uguale specie, cresciute in terreni diversi e/o differenti esposizioni avranno caratteri e costituenti chimici sensibilmente differenti e tali da impedire un loro futuro assortimento in una unica partita omogenea. L’ipotesi potrà essere soddisfatta solo a condizione che l’utente abbia provveduto, con grande previdenza, ad acquistare il materiale in quantità sufficiente a effettuare l’integrazione di materiale richiesta. Il caso vale spesso per interventi di ripristino dovuti per parziali danneggiamenti di parquet dovuti a cause di forza maggiore per eventi accidentali.
7. Il parquet è consigliato anche per i bagni? Eventualmente esso richiede delle cautele o precauzioni di progetto per la costruzione del sottofondo? Il parquet è certamente molto consigliato per il bagno, dove si potrà effettivamente apprezzare le sue doti di calore e naturalità. Nessuna particolare precauzione dovrà essere osservata per il progetto del sottofondo di posa, che potrà avere le stesse caratteristiche della restante casa. Qualche cautela sarà da osservare nell’uso, per la protezione dall’acqua provenien Il legno subisce le variazioni d’umidità esprimendo delle deformazioni di rigonfiamento (nella fase di adsorbimento) che, non sono coincidenti alle deformazioni di ritiro (nella fase di desorbimento). Da ciò ne deriva che resteranno delle lievi ma persistenti fessure tra le tavolette, ineliminabili senza una generale rilevigatura e riverniciatura della superficie. Nessun intervento potrà “controllare” il processo d’equilibratura che il materiale spontaneamente svolge, riferendosi 9. Il parquet può essere direttamente disturbato dal freddo o dal caldo intenso? No. Il legno che costituisce il parquet è insensibile alle variazioni anche repentine della temperatura ove è posato o giacente. In realtà il fattore che altera la sua stabilità dimensionale è l’umidità dell’aria che, a sua volta, è fortemente condizionata dalla temperatura dell’ambiente. Quindi, è corretto dire che la temperatura è un fattore indirettamente Semplicemente migliorando il contenuto d’umidità presente nell’aria che, nella stagione invernale, subisce n’apprezzata contrazione. L’uso di vaschette di ceramica per termoradiatori, oltre a migliorare le condizioni generali della salubrità dei locali a vantaggio di coloro che li abita, permetterà al pavimento di legno d’equilibrarsi nell’umidità perduta e mantenere una maggiore stabilità evitando la formazione di, seppur temporanee, microfessure tra le tavolette. 11. Durante la posa del parquet è buona cosa incollare le tavolette anche sui lati lunghi verticali? Contrariamente a quello che potrebbe sembrare è un errore! Infatti, la presenza della colla sulle facce laterali delle tavolette, impedisce il “ritiro” fisiologico che è prevedibile per i cicli stagionali inducendo una condizione di sostanziale “continuità strutturale” tra le singole componenti, possibili sviluppi di tensioni interne al materiale con probabile rotture e fessurazioni, oltre che a distacchi dal sottofondo dovuti alla formazione di forze di trazione verticali. 12. Per avere un parquet più durevole è opportuno e consigliato usare un legno particolarmente duro? Premesso che le diverse specie legnose hanno differenti caratteri di resistenza alla compressione e quindi all’urto, bene codificate e riconosciute con prove metodologiche UNI15, tali caratteristiche tecnologiche non sono mai sfruttate appieno in una civile abitazione, dove il carico dovuto per l’usura del calpestio è relativamente basso. In realtà quello che risulterà essere soggetto all’usura non sarà il sub-strato legno, ma il sistema di protezione che verrà scelto per proteggerlo: filmante (vernice a solvente o all’acqua), a impregnazione (a base di olii minerali o insaturi) o a cere (a Studio ROMITILEGNO® www.romitilegno.it |