Si sente una profonda esigenza di confronto con gli artisti: la nostra Diocesi ha iniziato a contattarli in sordina e a partire dal 2000, con committenze mirate, è stata capace di realizzare interventi concreti che hanno attirato l’interesse di tutta la Chiesa italiana, del mondo culturale, accademico e di quello dell’arte contemporanea, soprattutto dopo la pubblicazione degli atti del convegno ”Arte Sacra: verso una nuova committenza”. Quanto realizzato assume particolare rilevanza, sia per la qualità degli artisti scelti sia per la consistenza dei lavori compiuti: le tre porte della Cattedrale di Tre delle recenti opere d’arte realizzate per la Diocesi di Terni-Narni-Amelia. Altre committenze saranno presto attivate per due nuove chiese in via di costruzione e un adattamento di un ambone e di un battistero presso l’antica Chiesa di San Francesco in Terni, della quale è già stata riadattata la nuova cappella feriale con opere di Borghi, gli scranni corali e l’altare reliquiario con un’ottica contemporanea.
Si tratta infatti di due vie della spiritualità cristiana, ambedue valide: quella “catafatica” e quella “apofatica”; quella che afferma la grande dignità dell’uomo di fronte a Dio, quella che nega ogni possibilità di definizione di Dio stesso. Oggi, l’“horror vacui” di Lord Chandos, divenuto incapace di comunicare, riflette la volontà di far ritorno a una esistenza che sappia riscoprire la via interiore e porre fine al caos, alla confusione dei sentimenti,“ rifoggiando la parola così da trasformarla in epifania e schermo”. L’arte priva di spiritualità, infatti, reca in sé stessa la sua propria tragedia. Persino la constatazione della mancanza di spiritualità del tempo in cui vive, richiede all’artista la più alta e determinata elevatezza spirituale. L’artista autentico, a mio avviso, è sempre al servizio dell’immor talità, si sforza di rendere immortale il mondo e l’uomo in questo mondo redento dal sangue dell’amore di Gesù per tutti. Per questo desideriamo ascoltare gli artisti che seguono ambedue le vie che, seguendo queste, si aprono al Vangelo. Infatti non esiste un “voi” generico riferito agli artisti, perché è effettivamente impossibile oggi affermare che in tutta l’arte c’è spiritualità e che dunque la Chiesa può avere una infinita possibilità di scelta: bisogna avere il coraggio di fare delle scelte, quel coraggio che gli storici dell’arte di oggi non hanno, perché sono spiazzati dalla velocità con cui nascono forme espressive nuove, dovute a tantissimi fattori, da quelli economici a quelli politici e, in ultimo, dalla globalizzazione di cui fa parte anche la colonizzazione dell’estetica occidentale, notoriamente accattivante e consumistica. C’è tanta paccottiglia in giro, anche in Gallerie d’arte e in collezioni importanti, e francamente non basta la quotazione economica per dire che un artista è grande né il fatto che risponde al gusto dei nuovi ricchi che ne acquista le opere per collezionarle. Per la committenza ecclesiastica, l’arte è un elemento indispensabile per la “statio” contemplativa dei fedeli, con eventi e parole storicamente presenti nella fede vissuta e collocati in un luogo di culto. La sfida è il “come” della collocazione. Qualche buon esempio cominciamo ad averlo: dalla Chiesa di Renzo Piano, a quella di Paolo Portoghesi, qui a Terni, a quella ultima di Piero Sartogo a Roma, dedicata al Santo Volto, dove il coraggio dell’architetto è riuscito a mettere insieme una serie di artisti la cui spiritualità traspare nelle opere. Se riusciremo a mettere insieme una serie di valide piste di riflessione, avremo reso un buon servizio alla comunità cristiana. Per questo abbiamo voluto ascoltare le voci di Alberto Abate, sul neofigurativismo, di Padre Tito, nel suo singolare ruolo di artista e consulente CEI per i progetti di arte contemporanea nelle nuove chiese; di Bruno Ceccobelli, da poco Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Perugia; di Marco Tirelli, che ha collaborato con l’architetto Piero Sartogo per la chiesa del Santo Volto alla Magliana; di Carlo Chenis che offre il terreno di coltura sul quale inserire gli altri interventi degli artisti a partire da Rainaldi, Di Stasio, Cascella, Nunzio, Paola Gandolfi, Francesca Tulli, Francesco Zefferino, Andrea Abbatangelo, Carlo Bertocci e altri. Don Fabio Leonardis
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