Ascensori inclinati panoramici per il Ponte più lungo d’Europa

Il percorso verticale si incrocia con quello orizzontale

Progettista arch. Giancarlo Marzorati

Fin dai tempi più remoti, la necessità di prolungare le strade schivando gli ostacoli ha spinto a studiare i sistemi più adeguati per risolvere il problema. Per questo motivo, grazie ai progressi dell’umanità, vennero ideati i primi dispositivi
in grado di superare le barriere naturali ed artificiali, a seguito dei quali sorsero questioni più complesse come, ad esempio, l’espansione di città isolate tra le colline ed il collegamento tra i villaggi allo scopo di favorirne gli scambi. Per questo motivo e grazie anche ai progressi della tecnologia nacquero le strutture che oggi chiamiamo ponti. Un ponte
si può in maniera estremamente semplificata suddividere in impalcato e struttura di sostegno.

Nelle foto: Visione d’insieme: rendering. Studi di progetto. La struttura ad arco collabora con la catenaria.

L’impalcato è il “prolungamento della strada” di cui sopra accennato. Può essere pedonale, permettere il passaggio dei
mezzi di trasporto o entrambi. Nel qual caso si vengono a determinare ovviamente impalcati più larghi o su più livelli.
La struttura invece può essere di diversi tipi: ad arco, ad impalcato appeso o sostenuto dal basso a mezzo di particolari forme strutturali definite catenarie definite in vario modo, strillato, ad arco e così via. Nel caso qui riportato l’impalcato risulta appeso a due strutture che collaborano staticamente.

Ai lati delle torri ascensori panoramici inclinati dipartono
fino ad arrivare alle bolle di cristallo in cui vengono inseriti spazi di ristorazione.

Nelle foto: Vista interna dei ristoranti.
Gli ascensori panoramici inclinati corrono lungo le torri di sostegno.

La prima è composta da sue archi inclinati rispetto alla verticale uniti tra loro con opportune controventature da cui dipartono tiranti in acciaio che sorreggono ai lati l’impalcato. Al centro invece è sostenuto da altri tiranti che si agganciano ad una funicolare che a sua volta è appesa a due torri a foggia di v rovesce. Anche i materiali sono importantissimi nella composizione architettonica. Il c.a. definisce la moderna tecnologia strutturale del ponte mentre
il mattone riprende la tradizione cremonese. Ai lati delle torri ascensori panoramici inclinati dipartono fino ad arrivare alle bolle di cristallo in cui vengono inseriti spazi di ristorazione ed osservazione della natura circostante da dedicare agli studi univerisztari. Come nel Ponte Vecchio a Firenze, Marzorati reinterpreta magistralmente la funzione del ponte per cui non diventa più solamente struttura di passaggio ma anche un luogo da vivere e da sfruttare.

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