Attorno alla fonte dei cavalli

Rurale classico nei paesi bassi

Al centro della corte interna in pavé, un abbeveratoio a ferro di cavallo utilizzato, un tempo, per far risciacquare le zampe ai cavalli – rimane a testimonianza di un frammento di vita da raccontare

Siamo in Belgio dove notoriamente il tempo è un po’ grigio e piovoso. Il punto di partenza di questo progetto – ripreso
da “Restaurer & rénover”. Ed. Betaplus – è stato quello di conservare il più possibile la struttura originale: un sottile ed allungato corpo di fabbrica che si piega ad U a formare una corte quadrata. Le sue forme semplici ed i pochi materiali
impiegati gli conferiscono un carattere distinto e deciso. Le pareti di mattoni olandesi ‘allungano’ in orizzontale il fronte della casa d’abitazione rinforzandone il carattere, mentre piccoli abbaini affondati nell’ampio e ripido tetto rosso animano la superficie dell’involucro. Ed in mezzo alla corte in pavé Napoléon dalle nuances tono su tono, una pozza d’acqua! Sembra formatasi per caso, dopo una giornata di pioggia; in realtà è un segno forte e distintivo: è un antico
abbeveratoio dalla forma a ferro di cavallo, ‘un’oasi’ bordata da mattoni.

Molti sono i materiali di recupero utilizzati per questa azienda agricola a corte: antiche piastrelle di Boom, pietra da taglio blu bocciardata e vari pavé Napoléon beige antiche pietre blu superbamente patinate sono interrotte da bordure in mattoni di origine olandese

Ora non serve più, ma questo non è un buon motivo per eliminarlo! Fuori regnano i colori della natura. E all’interno? Dentro è il regno del legno e della pietra. Le ‘pierres bleu’ bocciardate del Belgio, in particolare. Estratte presso Soignes, nella Ourthe-Ambléve e nella valle di Bocq, sono simili al granito fine per requisiti tecnici, ma si differenziano da questo per la patina che si crea con l’esposizione. Hanno una superficie scheggiata che dà un effetto molto vivo, materico. Il risultato è un insolito mix di rustico e prezioso tutto giocato in soggiorno – come nella vecchia casa della nonna, calda e accogliente – attorno al grande focolare sempre acceso, con i solidi mattoni che spuntano dall’intonaco. L’imponente camino di pietra è un acquisto importante, d’antiquariato edile. Il color miele delle pareti sta d’incanto con il cotto dei pavimenti del soggiorno, cotto scelto accuratamente in una tonalità media, né troppo chiara né troppo rosso, proprio per sposarsi meglio. E che sta bene anche con l’orditura delle piccole volte a soffitto, realizzate con mattoni a vista, il cui passo è cadenzato da fasce d’acciaio. Il legno di quercia del 18° secolo, invece, gioca coi mobili impreziositi da vecchie modanature e va poi a rivestire a boiserie le pareti del bagno.

In Edicola

Rustico e “abbastanza” rovinato, ma sta proprio qui il suo bello, è messo insieme anche per ricoprire pareti, pavimenti e scale, sfondi di porte e finestre. L’abbeveratoio, il vecchio lavandino, il bell’armadio ormai vissuti ma anche i pavimenti, dove si riuniscono piastrelle di mille sfumature e dimensioni: ecco il grande segreto di questa costruzione, utilizzare materiali che hanno una storia, una vita da raccontare. Ed è proprio vero che la perfezione di uno stile si coglie nei particolari. Per finire, una nota sui colori, tutti scelti in delicate chiarissime nuances al naturale che variano dal bianco, al color panna, al miele, al tè, con piccole e molto discrete note scure.

L’imponente camino di pietra è un
acquisto importante, d’antiquariato edile.
Mobili dalle sagome intagliate e dalla calda patina
antica poggiano su un pavimento in marmo di Basécles

La boiserie

Eccola, per riportare nei vari ambienti della casa tutto il fascino e il sapore d’altri tempi. La boiserie – vale a dire la pannellatura in legno applicata alle pareti – è da sempre sinonimo di calore, di intimità domestica: l’accorgimento per fare di un stanza"un nido confortevole", come Jane Austin definisce la camera da letto di Fanny Price, l’eroina di un suo celebre romanzo. L’impiego della boiserie – che, variamente decorata, visse momenti di gloria nell’arredamento di regge e palazzi gentilizi nei secoli scorsi – viene infatti associata ‘naturalmente’ alla cultura anglosassone. E, in particolare, a quel mix di comfort e buon gusto inglese che in epoca georgiana, verso la fine del Settecento, si sostituisce alle frivolezze, ai fregi, all’esuberanza decorativa del contemporaneo gusto francese, imperante in tutta Europa. Nell’immaginario collettivo ‘boiserie’ rimanda infatti alle grandi biblioteche colme di scaffalature e riscaldate dal fuoco del caminetto, o agli ambienti da lettura e da fumo dei club privati inglesi, decorati da pannellature in mogano con venature scure e lucenti, che gli ebanisti locali importavano da Santo Domingo e dalle Bahamas. Dall’Inghilterra, lo "stile inglese" si diffuse nell’intero continente, in particolare nei Paesi nordici, dove si sa, i rigori delle temperature e la lunghezza dell’inverno fanno apprezzare in particolar modo un ambiente domestico intimo e"caldo". Oggi, tuttavia, possiamo finalmente accogliere la boiserie anche nelle nostre case, per acquisirne tutti i vantaggi di eleganza e confortevolezza.

Una boiserie un po’ particolare
Nel Tirolo questa particolare tecnica d’arredamento viene definita Stube.La “Stube – Stua“ era utilizzata in passato dai valligiani per isolare dal freddo il locale adibito ad abitazione, rivestendone a tal fine, le pareti interne ed il soffitto con pannelli in legno, più o meno o decorati e di svariata essenza e fattura. In più occasioni, l’intercapedine tra i pannelli e la muratura, veniva colmata con gusci di castagne o muschio essiccato, ottimizzandone ulteriormente l’effetto voluto.

Così composta, la " stube – stua " veniva pressoché scaldata con l’ausilio di una stufa in pietra a legna, detta " pigna ", munita della bocca d’accensione esternamente al locale. Focolare, per lo più utilizzato anche per la cottura di cibi e – o per la preparazione di prodotti caseari.

Around the drinking trough

A horseshoe shaped drinking trough, standing at the centre of a paved interior courtyard and once used to wash horse legs, acts as a witness of a life fragment to be told about.

We are in Belgium, where the weather is typically grey and rainy. The starting point of this project, retook by “Restaurer & rénover” Betaplus edition, was to preserve to the maximum extent possible the original building structure: a slim and long factory block which bends into a U-turn shape to form a square courtyard. Its simple shapes and the few materials used give it a clear and resolute character. The “Dutch” brick walls stretch the house façade horizontally, strengthening its character, while small dormer windows, sinking into the steep red roof, animate the wrapping surface. In the midst of the paved courtyard, made in the Napoléon nuance pavé style, a water pond appears. It seems the pond has formed itself by accident, as if a rainy day has passed; actually this is a strong and distinguishing mark. This is an antique horseshoe shaped drinking trough, an “oasis” surrounded by bricks. Nowadays it isn’t used anymore, but this is no reason to get rid of it! On the outside the colors of nature reign, but what about the interior? The inside is realm to wood and stones, in particular to the Belgian bowl “pierres bleu”.

These stones, extracted at Soignes in the nearby of Ourthe-Ambléve and the Bocq valley, are quiet similar from a technical standpoint to fine granite but differ from it because of the patina which outer exposure creates. Their splintered surface brings a strong living and matter-like effect. The resulting effect is an unusual mixture of rustic and precious – as if it was an old grandma home, warm and welcoming – fully engaging the whole living room, around the burning fireplace which is surrounded by concrete bricks appearing from plaster. The imposing stone-fireplace has been purchased from an antique dealer. Walls honey tint gets magic along with the tile floor, whose color mild shade was carefully chosen, neither too light nor too red. It also gets along with the small roof vaults warping, built with bare bricks and cadenced by steel bands.

Nelle foto: Le piastrelle che quasi rattoppano il pavimento provengono addirittura da un’antica chiesa
le strette scale in legno di quercia sono del 18° secolo una pannellatura in legno di quercia ricopre anche le pareti del bagno mobili a vetrina incorniciano la porta ad inventare un rustico elegantissimo quadro

On the contrary the 18 century oak tree wood plays with the furniture, which is embellished with old moldings, and then covers “a la boiserie” the bathroom walls. Although rustic and “almost” aged, there stands its beauty, it is used to cover walls, floors and staircases too, as well as doors and windows background. The trough, the old basin, the fine closet which have been almost lived, as well as the floors which assemble tiles of thousands of shades and sizes; this is the secret of the building: the use of materials which bear a story, a life to tell. It is really true that style perfection is picked up by details. In closing just a brief note on colors: they all have been chosen within light and delicate natural nuances starting from white and cream, and getting to honey and tea, the latter holding small and discreet dark tones.

 
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