Box anche in campagna……un problema da risolvere

Le piccole, necessarie comodità

L’automobile, anche in campagna, è una compagna indispensabile dell’uomo per donargli
la mobilità (meglio se intelligente), ma necessita di un proprio ricovero, sia per sottrarla all’armonia
del paesaggio che potrebbe turbare sia per proteggerla dagli eventi atmosferici.

Progetto e disegni: arch. Antonella Agresti

Qual è il significato di BOX?
La dizione “box” deriva dall’inglese box=scatola, vale a dire contenitore chiuso per riporre qualcosa. Con il termine “box” viene oggi indicato il cosiddetto posto-auto al chiuso, che può considerarsi la versione tridimensionale dello stallo.

DATI DIMENSIONALI
Esistono delle dimensioni minime che nella progettazione di un box per autoveicoli bisogna necessariamente rispettare. La superficie minima richiesta è di m 2,70 x 5,10, mentre l’apertura minima per l’ingresso dell’auto è di m 2,20 x 2,10. Anche gli spazi di manovra per entrare ed uscire dal posto macchina devono essere correttamente
dimensionati. Per esempio, la corsia di accesso al box, nel caso questo sia disposto a 90° e la corsia sia delimitata da un cordolo basso, deve essere almeno di 5 m, mentre quella ottimale che consente di entrare ed uscire da un box di dimensioni minime con una sola manovra è 7,20 m.

Nelle foto: Nel disegno a sinistra si esemplifica il metodo di calcolo della pendenza di una rampa espressa in percentuale, dividendo il dislivello per la proiezione in orizzontale. Nel disegno accanto si mostra il modo corretto di collegare una rampa con i tratti orizzontali: i tratti di raccordo devono avere una pendenza pari alla metà di quella della rampa principale.

PENDENZA DELLE RAMPE
Quando i box sono interrati, l’accesso non può che avvenire attraverso una rampa. Una rampa è un tratto di piano inclinato che ha lo scopo di superare un dislivello. La pendenza di una rampa si esprime in percentuale e si ottiene
dividendo il dislivello che essa supera per la sua proiezione sul piano orizzontale. La pendenza massima di una rampa per legge è del 20%. Se ai margini della rampa è previsto un passaggio pedonale, è bene che la pendenza non superi il 10%. Nei casi in cui le rampe siano esterne alla struttura, e perciò soggette ai fenomeni meteorologici dell’ambiente esterno, è necessario non superare mai il 10%-12% di pendenza e adottare una pavimentazione che garantisca un attrito adeguato.

TIPOLOGE DI BOX
Il box può essere: isolato, presentandosi come una costruzione accessoria generalmente prefabbricata, ubicata all’interno di un cortile o area privata; pertinenziale al piano terreno o al piano interrato della struttura della casa. Questa tipologia di box non può essere ceduta separatamente dall’unità immobiliare alla quale è legata dal vicolo definito appunto di “pertinenzialità”. Possono essere costruiti con sistemi tradizionali o meccanizzati. Quest’ultima rappresenta una soluzione particolarmente adatta agli spazi condominiali. Il parcheggio meccanizzato, difatti,
oltre ad essere in sottosuolo, si limita a impegnare solo lo spazio necessario allo stallo delle auto, senza prevedere, quindi, rampe di accesso, ma solo un montacarichi per la movimentazione delle auto.

LA NORMATIVA
La costruzione di un box per auto è un vero e proprio intervento di “nuova costruzione”, pertanto per la sua realizzazione, verificata la compatibilità con gli strumenti urbanistici vigenti, è necessaria la presentazione in Comune di un progetto da parte di un tecnico abilitato. Normalmente le autorimesse private per auto sono riconducibili nell’ambito delle “pertinenze urbanistiche”. Inoltre, se il box è interrato, non costituisce una volumetria (salvo casi particolari di Regolamenti Edilizi) e nella maggior parte dei casi bastera’ presentare la Denuncia di Inizio Attivita’ (DIA). In questo caso, secondo la norma del silenzio-assenso, dopo trenta giorni si potranno iniziare i lavori. Non sono box pertinenziali
qualora siano suscettibili di reddito proprio attraverso autonoma utilizzabilità per finalità estranee da quelle a servizio dell’edificio cui accedono, pertanto sono soggetti a permesso di costruire.

Le Norme di Attuazione dei Piani Regolatori e il Regolamento Edilizio del comprensorio forniscono le prescrizioni da seguire per l’esecuzione dell’opera. Se l’intervento riguarda aree poste in zone soggette a vincoli specifici (ambientale, idrogeologico, ecc.), l’istruttoria tecnica diventa più complessa, poiché dovrà comportare il rilascio dell’autorizzazione, oltre che dal comune, anche dagli altri enti preposti. Nel caso ad esempio del rispetto dei vincoli storici e ambientali dell’area bisognerà ottenere il nulla osta dalla locale Sovrintendenza Beni Ambientali e Culturali. La "legge Tognoli" n. 122 del 24 marzo 1989 è un riferimento normativo importante per la costruzione di box poichè ne prevede la possibilità di realizzazione anche in deroga agli strumenti urbanistici vigenti e stabilisce che la dotazione minima dimensionale di parcheggi nelle aree di pertinenza delle costruzioni deve essere in misura non inferiore ad un metro quadrato per ogni dieci metri cubi di costruzione.

Quando il box è prefabbricato

Se lo spazio a disposizione lo consente, è molto vantaggioso
optare per l’esecuzione di un box prefabbricato.
Di rapida e facile posa in opera, sono molte le
aziende che li producono offrendo le più svariate tipologie.
Il calore del legno, usato come struttura, si integra
perfettamente con l’ambiente, inoltre possono
essere dotati di accesso, indipendente rispetto a
quello carrabile, e di una zona da destinare a ripostiglio
od attrezzeria, tanto da sembrare dall’esterno
come una sorta di dependance.

Le pavimentazioni per esterni

Un’altra soluzione per le pavimentazioni carrabili e pedonali, sono i masselli autobloccanti in calcestruzzo. La posa avviene su letto di sabbia o calcestruzzo magro. Tra questo strato e il terreno ben compattato si interpone un tessuto non tessuto, con funzione drenante.

L’accesso al box… come realizzarlo?

Se si vuole mantenere la continuità del manto erboso, è possibile utilizzare le grigli modulari che permettono di rendere gli spazi verdi calpestabili e carrabili, senza rovinare il prato e piuttosto, consolidandolo. Questi sistemi sono esenti di manutenzione, ecologici, ed inattaccabili dagli agenti atmosferici.

IL BOX IN STRUTTURA
In territori particolarmente impervi, come quello ligure, spesso i posti auto vengono “rubati” ai terreni terrazzati, e la scarsità di spazio è un fattore determinante nella scelta della tipologia di box da realizzare. È questo il caso di un progetto di box pertinenziale interrato proposto per una casa unifamiliare sulle colline di Genova. Il progetto prevede
lo sfruttamento della differenza di quota tra piano stradale e giardino. Si prevede l’esecuzione di una struttura in cemento armato a fondazione continua, avente intercapedine di separazione con il terreno circostante. Il piano di calpestio del box sarà leggermente inclinato (pendenza 1-2%) e rialzato rispetto a quello stradale, con il quale si raccorderà mediante una rampa di modesta pendenza, al fine di scongiurare eventuali infiltrazioni d’acqua, oltre ovviamente l’apposita griglia di raccolta collocata immediatamente ad inizio rampa.

Quando il box è interrato è possibile realizzare opere di rafforzamento a secco dei pendii con elementi in calcestruzzo che creano un’architettura perfettamente integrata nel paesaggio. Con alcuni sistemi possono essere realizzati pendii sino a 70° gradi di inclinazione con curve interne ed esterne completate da piantumazione a verde. Ne è un esempio il sistema della Alpenstein, che non richiede fondazioni sino ad un’altezza di n° 10 elementi sovrapposti.

 
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