Chi ha ristrutturato quest’antica casa costruita nel ‘600 da artigiani della minoranza valdese, ha cercato di mantenerne il più possibile il sapore contadino e arcaico. Gli edifici dei valdesi erano caratterizzati da notevoli coperture, realizzate interamente in legno e sostenute da snelle capriate ed esili puntoni, che per secoli hanno sopportato il carico della neve che ogni inverno le ha gravate, senza dar segno di cedimenti o di lesioni. Per riscaldarla hanno cercato qualcosa che avesse lo stesso spirito contadino: la stufa in ghisa “94 Top” della Saey, un’azienda delle Fiandre che la costruisce sempre eguale dal lontano 1907. L’abbinamento dell’antica casa valdese con la piccola stufa belga è qui risultato perfetto.
Se in una casa tradizionale di montagna si sceglie una stufa in ghisa Saey, si puo’ contare su un riscaldamento quasi immediato e una resa decisamente superiore. Tali stufe vengono costruite in Fiandra con una struttura in ghisa nobile di durata praticamente eterna, e funzionano utilizzando il sistema della doppia combustione. Infatti, grazie all’immissione di ossigeno attraverso le feritoie poste al di sopra del vetro, vengono bruciati anche i gas incombusti, producendo a parita’ di legna una produzione di calore piu’ elevata, e di conseguenza un minor consumo e una maggiore autonomia.Questo tetto a capriate con tronchi di larice e’ un capolavoro di ingegneria contadina: con un gioco preciso di sottili travi e’ stato in grado per secoli di sostenere ogni inverno fino a un metro e mezzo di neve. Altrettanto funzionale (e arcaica) e’ la piccola stufa in ghisa in grado di dare un forte calore con un minimo di consumo e d’ingombro.