Spesso la casa di montagna aveva una destinazione rurale e chi l’abitava era stettamente legato al territorio, inteso nel senso più immediato, il campo, il bosco, la stalla, il pascolo. Poi, con lo spopolamento dei monti, a causa di nuove dinamiche sociali, la casa era abbandonata al suo destino e al degrado, talvolta inarrestabile, con la perdita di preziose testimonianze storiche, architettoniche, paesistiche. Ma ci sono anche esempi felici: la trasformazione in agriturismo, col recupero della funzione agraria, collegata però a una nuova forma di ospitalità moderna. Questo agriturismo si trova a Storo in provincia di Trento ed è stato sottoposto a una totale e ben progettata ristrutturazione, con l’obbiettivo di mantenere la natura originaria dell’edificio senza inserire elementi architettonici estranei. Gran parte degli elementi della ristrutturazione sono in legno: quello usato in prevalenza è larice massello e bilama di larice asciato spazzolato e scagliato a mano.
Questa azienda (*/bio-massello) trentina copre l’intera gamma di prodotti in legno: dalla produzione di segati per l’edilizia, alla realizzazione di strutture in legno massello e lamellare, divenute il cuore della produzione, seguendo gli standard delle normative e dei principi della bioedilizia. Le caratteristiche principali dell’azienda sono la cura della filiera del “prodotto legno”, la differenziazione e la disponibilità alle esigenze del cliente, la valorizzazione del “prodotto trentino”, riconosciuto per la sua qualità, lavorato nel pieno rispetto per l’ambiente e trattato con sostanze certificate non dannose per la salute. (Segheria Lombardi)
APPROFONDIMENTO
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