Che la cultura dell’architettura prefabbricata si stia sviluppando su un valido e allargato consenso è percepibile dal ponte lanciato tra questa e la cultura del design, collegandola persino al mondo dell’arte. Sono aspetti che subentrano solo una volta, consolidati quelli strutturali. Forse è il momento per un cambio radicale di mentalità. Un dato importante interviene a conferma del consolidamento della cultura del prefabbricato: la nascita di molte manifestazioni di settore che non si limitano più a incarnare semplicemente un evento espositivo, ma che sono un momento di scambio culturale con convegni organizzati, tenuti da esperti e professionisti, concorsi d’alto livello e vere e proprie gallerie d’eccellenza per i numerosi addetti ai lavori. Una delle tematiche che ultimamente è stimolo di dibattito è l’accostamento della bioedilizia, che utilizza materiali di recupero o ecocompatibili, alle arti plastiche contemporanee, alcune delle quali fondano la propria filosofia sull’impiego di materiale riciclato. Bioedilizia, un nuovo linguaggio
Le Ville Plus è stata partner ufficiale di APRE, la rassegna internazionale di architettura per il risparmio energetico che ha avuto luogo a Firenze. L’operazione ha inteso essere un segnale importante a sostegno di questo tipo d’iniziative e un incentivo concreto perché esse possano conquistare spazi maggiori a vantaggio d’un potenziamento dell’informazione e della concretizzazione di supporti anche in ambito giuridico amministrativo a vantaggio della bioedilizia. L’azienda friulana scende in campo dunque non solo attraverso il continuo perfezionamento di un sistema costruttivo compatibile e sostenibile per l’ambiente, ma anche attraverso l’impegno puntuale nell’ambito di manifestazioni, con il compito di sensibilizzare il grande pubblico sull’argomento. Un ruolo fondante e determinante visto che, soprattutto in Italia, il fabbisogno nazionale di energia non è più solo una questione edilizia e di gestione delle risorse per la popolazione, bensì è diventato un problema economico-politico. (In queste foto Villa Begonia, Le Ville Plus.)
L’architettura prefabbricata è una risorsa del territorio. Ulteriore segnale d’attenzione verso il prefabbricato è rappresentato dai provvedimenti che stanno cominciando a maturare a livello regionale per agevolare la cosiddetta edilizia non tradizionale.
Le case Cosm
Che sia costruita in riva al mare oppure in cima ad una montagna, che sia costruita in campagna o in un centro abitato, ovunque una casa clima è garante di efficienza energetica. Non è solo una questione di diffusione della filosofia del prefabbricato. A questo processo si accompagna, negli ultimi anni, il fatto che si siano raffinate quelle tecniche di costruzione che permettono di collocare l’abitazione prefabbricata in equilibrio con qualsiasi contesto urbanistico e paesaggistico. (Sotto, una realizzazione La Foca)
A giudicare dai presupposti dei quali abbiamo scritto fin qui, una casa prefabbricata può davvero diventare la casa dei sogni di chi la sceglie. E, componente per nulla trascurabile, può rappresentare un interessante investimento, vista la durata nel tempo, assolutamente garantita, il notevole risparmio energetico e soprattutto i vantaggi sotto il profilo del benessere psicofisico derivanti dal fatto di vivere in un ambiente “salubre”. La sicurezza del risparmio
Con quali soluzioni Rensch Haus risponde a queste esigenze? Con l’installazione di un impianto di sfruttamento dell’acqua piovana che dimezza il consumo dell’acqua potabile; con pannelli solari che garantiscono un comfort impeccabile al pari di qualsiasi altro impianto di riscaldamento o caldaia, ma abbattono nettamentre i costi; con l’utilizzo di materiale combustibile come il pellet che assicura una combustione pulita e una spesa più economica. Sono solo alcuni esempi che attestano la convenienza di abitare un prefabbricato, in particolare un prefabbricato a regola d’arte come quello realizzato da aziende quali Rensch Haus. (Nelle foto: in alto il mod. Daylight; accanto, Verona.) A chiusura dell’argomento sviluppato in queste pagine, abbiamo scelto Rubner Haus impegnata da più di 40 anni nella realizzazione di case climatiche. Una realtà aziendale aperta a collaborazioni di prestigio tra le quali possiamo ricordare quella con l’architetto Matteo Thun. Tra i suoi progetti Heidi’s Haus (nella foto a fianco) si distingue per la forma in sezione con il profilo curvilineo del tetto. Uno stile architettonico assolutamente riconoscibile che aggiunge Case climatiche di prestigio
Volendo sintetizzare le caratteristiche più importanti di una casa climatica Rubner, possiamo affidarci alle parole dell’architetto Joachin Rubner: ”La Casa Clima è una casa che consuma molta meno energia di una realizzata con tecnologie tradizionali. Per ottenere questo risultato sono necessari valori U eccezionali per tutte le parti dell’edificio che confinano con l’esterno: pareti perimetrali, solaio della cantina, tetto, porte e finestre; superficie dell’involucro esterno ridotta; attenta valutazione dell’orientamento d
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