Rende più comoda la vita. Non solo, è fondante per ogni edificio. Nei nuovi progetti, in cui è un cardine del disegno in facciata e negli interni. E negli edifici esistenti, perché ne migliora l’accessibilità.Facciate slanciate: la città è sempre più “verticale”. E l’ascensore sempre più si pone come momento caratterizzante, come un pilastro attorno a cui l’edificio trova nuovi equilibri. È la “dimensione in più” che dà un altro grado di libertà, sia a chi disegna l’architettura, sia a chi la abita.
In edifici elevati, o di pochi piani, è sempre segno di un nuovo modo di intendere il progetto. E tutti i progetti, quelli esistenti e quelli che verranno, attendono questo nuovo segno di dinamismo e di personalità.Questo vale per i condomini: un edificio esistente privo di elevatore, vede crescere la propria appetibilità – e il proprio valore – se gli si aggiunge l’ascensore. E non in modo lineare: il guadagno in valore aggiunto è superiore al costo dell’installazione.
Un edificio abitativo che ne sia privo, oggi è difficilmente concepibile: l’ascensore non è più un “optional” ma un “must”. L’invecchiamento della popolazione, le leggi sull’abbattimento delle barriere architettoniche, la crescente attenzione al comfort formano una cultura radicata, soprattutto in Italia. E non solo nei condomini: come spiega l’Arch. Francesco Paolo Chieca in queste pagine, il problema si pone per tutti i siti e monumenti storici di cui il nostro Paese è ricco.Nascosto o evidente? Contrappunto di modernità tecnologica o disegnato in coerenza con lo stile dell’edificio storico? Il dibattito è aperto. L’una interpretazione può calzare meglio in un sito, l’altra in un altro. La sapienza e la sensibilità del progettista si uniscono alla creatività nel risolvere il problema: la risposta viene dal design. Un esempio clamoroso è quello del Museo Reina Sofia di Madrid, progettato da Ian Ritchie Architects, dove le torri trasparenti re-interpretano completamente la facciata storica.L’ascensore è creatività: richiede progetto, attenzione, cura. Il mondo professionale ha una grande occasione per ripensare l’edificio e la città, perché anche nello spazio urbano scale e tappeti mobili sono il futuro prossimo: senza inquinamento.
Gli impianti metropolitani di Spoleto sono esemplari: sul colle, nella città antica, il sistema tappeti mobili, scale mobili, ascensori riduce il traffico automobilistico e rende facilmente transitabili i luoghi. L’ascensore è progetto: è la ragion d’essere de L’ASCENSORE PERCORSO VERTICALE E ORIZZONTALE, l’unica rivista che ne parla sotto il profilo architettonico prima che tecnico.Per questo presentiamo “ascensori d’autore” in cui si apprezza la misura in cui questo elemento apporta non solo una nota di valore estetico, ma una forte caratterizzazione. Questo mostrano il Renzo Piano Building Workshop, luogo di lavoro di uno dei massimi esponenti dell’architettura contemporanea. O la Camera del Lavoro di Linz, in Austria, dove l’ascensore è interpretato nel progetto di Riepl Riepl Architekten, come un’espressione artistica che anima lo spazio interno. O gli impianti di Aquardens di Pescantina, progettati dall’Arch. Giancarlo Marzorati come parte integrante delle volute che si susseguono nel grande parco termale. Qui sta la sfida e l’opportunità per designer e architetti: l’ascensore è il nuovo carattere del progetto.Clicca “Mi Piace” sulle pagine per vivere insieme la redazione
http://pro.dibaio.com/fb-casedicampagnaDentro l’ascensore
LIFT ITALIA