Chiesa Regina Pacis a Matelica (Macerata) “Per un’esperienza dei sacramenti fonte di pace”: questo il titolo del commento che il Rev. Prof. Manlio Sodi ha scritto per presentare questa chiesa, progettata da Piero e Stefano Sampaolo. Un edificio in cui sulla ricerca formale prevale l’attenzione per le necessità del culto e la pianta a “ventaglio” tenta di accentare la prossimità dei fedeli all’altare. Una chiesa parrocchiale intitolata a Maria “Regina Pacis” deve necessariamente favorire e offrire un’esperienza sacramentale di pace, a partire dalla sua struttura architettonica. E’ quello che cerca di fare l’attuazione del progetto, in cui domina un orientamento semicircolare teso verso Colui che “dona la pace”, il Cristo crocifisso che dal fondo dell’abside sembra abbracciare l’intera assemblea. Sorretto dagli sguardi, e soprattutto dall’esempio di vita di Martin Luther King, di Edith Stein, del Vescovo Oscar Romero, del Mahatma Gandhi, di Madre Teresa e di Giovanni XXIII, i cui volti sono mirabilmente incastonati nei tondi della porta in bronzo e legno, il fedele varca la soglia della chiesa accompagnato dalle sculture che arricchiscono le porte (interessante opera di Paolo Annibali) illustrando le opere di pace.
L’esperienza sacramentale della pace, dono messianico, si compie attraverso la logica interazione dei vari poli celebrativi; se ne ricava un “clima di spiritualità” che chiama la vita e il mistero a un intreccio singolare per una piena esperienza di Dio. L’ambone è il luogo dell’annuncio del mistero della pace: la proclamazione della parola, dono del “Principe della pace”, riecheggia nell’assemblea a partire dalla centralità del luogo strutturalmente molto ben definito.
L’altare con la sua centralità espressiva offre lo spazio su cui si celebra quel sacrificium pacis che dal tempo del calvario continua a inondare ogni assemblea cristiana di energia, di confronto, di sostegno…
Il battistero e il luogo della riconciliazione, posti strutturalmente in esemplare posizione celebrativa, segnano rispettivamente l’inizio di un itinerario di pace nello Spirito Santo e di recupero di tale dono nella celebrazione dell’iniziazione cristiana e del sacramento della penitenza. Se l’insieme della struttura interna, con il suo soffitto Rev. Prof. Manlio Sodi, SDB
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