La creatività al servizio della sicurezza

Ciò che attiene alla sicurezza è inteso come qualcosa di prettamente meccanico, quindi estraneo all’estetica, tanto più che generalmente, come per esempio il meccanismo paracadute, non è visibile.
Ma oltre ai diversi aspetti di carattere “oggettivo” della sicurezza degli ascensori (che vanno dallo stato di efficienza delle funi alle vie di fuga in caso di incendio), vi è anche un aspetto soggettivo.
A questo fa riferimento la Prof.ssa Jessica Astolfi, Docente del Politecnico di Milano, Laboratorio di Costruzione dell’Architettura 1.

La sicurezza in ascensore riguarda anche il sentirsi a proprio agio nel corso del pur breve viaggio che avviene stando chiusi nella cabina. Può capitare infatti che per i motivi più diversi la cabina si fermi e che per un certo periodo vi si resti intrappolati: in questo caso la possibilità di comunicare tempestivamente con l’esterno può essere di fondamentale importanza: per tutti, ma in particolare per coloro che sono soggetti a problemi di claustrofobia.
Certamente l’uso generalizzato del telefono portatile contribuisce ad ovviare a molti problemi: ma vi sono casi in cui il cellulare non è utilizzabile, per esempio quando la batteria è scarica o la posizione è tale da non consentire il collegamento con la rete. Per questo è importante che nella cabina sia installato il sistema di comunicazione diretta col centro di assistenza o con chi nello stabile si occupa dell’ascensore. Sarebbe molto utile che tale comunicazione fosse non solo verbale, ma anche visiva, tramite un sistema composto da schermo e telecamera, così da avere un rapporto più diretto con chi può in tempo reale portare soccorso. Non solo: la presenza di uno schermo in cabina diventa anche occasione di progettazione architettonica, di inserimenti esteticamente validi.
Uno schermo in cabina consente anche di trasmettere messaggi…
Certo, notizie, ma anche pubblicità: a secondo dei casi e dei luoghi. Quanto più lunga è la durata della corsa, tanto più si potrà apprezzare la presenza di questi elementi. Soprattutto quando ci si trova tra estranei e in condizioni che a volte possono generare un certo imbarazzo.
La presenza di uno schermo che mostra, per esempio, notizie, può essere l’occasione per scambiare qualche parola…

È questo dunque il principale strumento di sicurezza, per così dire, “soggettiva”, per chi viaggia in ascensore?
Quello che attiene alla possibilità di comunicare con l’esterno è certamente un aspetto importantissimo. Ma ve ne sono altri.
Per esempio la presenza di una luce di emergenza: può capitare infatti che si interrompa il flusso di elettricità nell’edificio: in questo caso non solo l’ascensore si ferma, ma la cabina resta senza luce. Sarebbe importante che vi fossero lampade di emergenza.La luce è anche legata al design, come del resto anche il colore…
Luce e colore di per sé trasmettono messaggi di carattere emotivo. Vi sono colori che invitano alla pacatezza e alla riflessione, come l’azzurro e il verde chiari; altri, come l’arancio o il giallo, invitano al dinamismo; mentre il rosso facilita il panico. Ma si può anche pensare a pannelli intercambiabili: per esempio in luoghi pubblici gli ascensori possono essere spazi per esposizioni temporanee con pannelli che si possono variare.

La cabina può diventare un salotto…
Del resto così era intesa in alcuni antichi ascensori in legno, a volte dotati di sedile.
Anche oggi si potrebbe pensare a un sedile a ribaltina che scompaia nella parete: un accorgimento che consentirebbe non solo di rilassarsi, ma anche di appoggiare pacchi o borse senza lasciarle a terra.
Direi che l’ascensore va personalizzato: non solo in relazione all’edificio, ma anche in relazione alla destinazione d’uso che si fa dello specifico ascensore nell’edificio.
Per esempio in un edificio terziario un monitor potrebbe dare indicazioni puntuali relative agli uffici presenti ai vari piani; in una struttura residenziale la cabina dell’ascensore potrebbe essere personalizzata con diffusione di musica…

Un altro aspetto della sicurezza riguarda la possibilità di difesa da eventuali aggressioni, possibili in ambienti così ristretti…
Oltre al pulsante SOS, si può pensare anche a una telecamera dotata di motion detector o/e di software intelligente, già adottati in alcuni luoghi pubblici, in grado di riconoscere un comportamento anomalo e di dare automaticamente l’allarme nel caso avvengano movimenti inconsueti.
Vi sono poi le chiavi personalizzate, i badge di accesso che automaticamente indirizzano l’ascensore al piano desiderato, come già si usa in alcuni hotel, o i sistemi di accesso biometrici per il riconoscimento personalizzato della persona…
Sono tutti sistemi che, diffondendosi, diventeranno sempre più accessibili anche sul piano economico.

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