Editoriale


Un pensiero sulla felicità

FEDERICO FAGGIN, GRANDE SCIENZIATO E INVENTORE, VENETO DOC
(VICENZA, 1º DICEMBRE 1941 Sagittario)
È UN FISICO OTTIMISTA.

È uno dei padri del microprocessore.
Casa Felice lo vuole portare come testimone perché nella sua personalità spiccano curiosità e attenzione, intelligenza vestita di voglia di fare sempre qualcosa di nuovo.
Di lui si racconta che, a otto anni, chiese al padre: “Cosa posso inventare?”.
Trentasette anni più tardi, nel 1986, Federico Faggin si è tolto la soddisfazione, mettendo a punto il primo microprocessore della storia: il chip “4004”, grande 4 millimetri quadrati, che ha aperto la strada ai computer moderni.
Nella californiana Silicon Valley, dove è emigrato appena presa la laurea in fisica all’Università di Padova, Faggin è semplicemente lo scienziato italiano più famoso, tanto da ricevere, qualche tempo fa, un premio speciale a Los Angeles. Si laureò in fisica summa cum laude nel 1965 all’Università di Padova dove venne subito nominato assistente incaricato.

Insegnò nel laboratorio di elettronica e continuò la ricerca sui flying spot scanner, l’argomento della sua tesi. Venne quindi assunto, nel 1967, dalla SGS-Fairchild (oggi STMicroelectronics) ad Agrate Brianza, dove sviluppò la prima tecnologia di processo per la fabbricazione di circuiti integrati MOS (Metal Oxide Semiconductor) e progettò i primi due circuiti integrati commerciali MOS. Il chip “4004” non è che la prima delle sue imprese. Dopo qualche anno, inventa un altro microprocessore, ancora più sofisticato, l’ “8008”, dirige una delle più grosse industrie di computer, la Zilog, nell’82 ne fonda un’altra, la Cygnet, e quattro anni dopo, non ancora soddisfatto, mette in piedi la società superspecializzata Synaptics.

Le sue ultime creature?
Il telefono intelligente (capace di memorizzare le chiamate, ricevere posta elettronica e trasmettere immagini e dati) e, nel ’91, il primo chip “neuronale”, cioè dotato di una logica interna che simula le funzioni del cervello umano. In poche parole, il primo passo verso l’intelligenza artificiale.
Qual è il segreto di tanto talento?
E il segreto del suo spiccato ottimismo ?
Quasi banale, a sentir lui:
“Mi sono trovato al momento giusto, nel posto giusto”; aggiungiamo noi….
con curiosità, competenza e voglia di nuovo !

 

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