Ristrutturazione conservativa di uno spazio industriale Una coppia, con bambini, ha scelto di abitare un loft senza modificarne lo spazio libero. Progetto di: Martina Gaslini, architetto Il concetto di “loft” non viene collegato spesso a un uso familiare dello spazio; ma lo scopo di questa ristrutturazione era proprio quello di creare un ambiente adatto per una famiglia senza nulla togliere all’effetto volumetrico e spaziale tipico del loft. Infatti si sono mantenute tutte le altezze preesistenti, esaltate dalle ampie vetrate del soggiorno, dando continuità all’originario effetto verticale. Anche il rapporto fluido tra spazio esterno ed interno viene sottolineato dai colori scelti per l’arredo. Il camino è l’anima della casa Nelle foto: Lampada “Mega”, Artemide; camino su disegno dell’arch. Gaslini, Il Caminetto; tavolo acquistato presso “Babilla” a Desenzano sul Garda; sedie disegnate dall’arch. Lucio Micheletti. Sono molto simili tra loro e sembrano creare un gioco di specchi che annulla le divisioni. I materiali sono naturali e l’arredo è minimale: l’elemento che in questa abitazione vuole caratterizzare il rapporto tra natura e uomo è
…ma non è unico ambiente! Nelle foto: Appliques cubiche a incasso “Box 7”, Wever & Ducre; lampada da terra “Toio” di Achille e Pier Giacomo Imbottiti in pelle testa di moro realizzati su misura; tappeto orientale di antica manifattura; Il tavolo basso in legno è Nella zona giorno grazie all’effetto materico degli elementi impiegati si respira un’atmosfera abbastanza “rustica”, senza perdere l’effetto “minimalista” caratteristico del loft. Gli arredi sono “caldi”: dai grandi divani in pelle testa di moro ai tavoli in legno della zona pranzo e cucina. Il tutto sottolineato dal camino che fa comunicare gli ambienti. La balconata passante a metà parete assicura una visione continua tra il soggiorno e la zona pranzo. Guardando la cucina come alta tecnologia Nelle foto: Nella sala da bagno: specchio, Accademia; sanitari, Flaminia; rubinetteria, Ritmonio. Sapore rustico anche in cucina dove al tavolo in legno fa da controcanto la linearità del blocco cucina. Una rigorosità geometrica leggibile anche nell’arredamento del bagno.
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