Gli architetti e la bellezza In questi ultimi mesi, dal tema affrontato nell’ultima edizione del Seminario di Camerino del luglio scorso, organizzato dall’architetto Giovanni Marucci, al grande evento della 10° Biennale Internazionale di Architettura, curato dall’architetto sociologo Richard Burdett, e soprattutto a seguito del dibattito sulle libere professioni riacceso dopo la pubblicazione del Decreto Legge del ministro Bersani, il tema della professione “architettura“ si è fatto vivacissimo. E’ sintomatico che a Camerino e a Venezia il dramma della esasperata urbanizzazione realisticamente riprodotta con foto in bianco e nero, scattate nelle periferie delle città del pianeta dall’architetto fotografo, grande comunicatore, Giuseppe Basilico sia testimonianza di una Società che fa fatica a ritrovare la prima armonia, cioè il diritto di ogni uomo di poter vivere in un ambiente che rispetti l’obiettivo dell’armonia della città, base di un vivere felice. La città appartiene a tutti, e così pure il paesaggio e il territorio che ci circonda. Esiste una professione a cui questo compito è demandato. La professione dell’Architetto. Siamo convinti che questa è la “ missione“ dell’Architetto: dal latino “ mittere“ cioè “ mandato“ in quanto preparato ad entrare, con il suo lavoro, a contribuire a costruire “la casa dell’uomo” e a offrire la ricerca dell’armonia, dell’equilibrio La bellezza è un tema affascinate promosso, ricercato, e dibattuto sia da sociologi, sia da politici, sia da pensatori onesti, sia dalle parole di Sua Santità Giovanni Paolo II nella “Lettera agli artisti“ “…geniali costruttori di bellezza…( 1999)”, fino agli ultimi dibattiti vicini al pensiero di Stefano Zecchi quando ha presentato il suo libro: “Le promesse della Bellezza“. Qui necessitano doverose considerazioni che confrontano, chiariscono e giustificano il perché la percentuale degli architetti italiani è alta (120.000 architetti) più di quanti siano professionalmente iscritti nei propri Ordini in tutta Europa. Siamo il paese, l’Italia, che possiede il più grande patrimonio culturale del pianeta (**Nota 1); siamo il paese Italia che negli ultimi 3000 anni non ha mai smesso di produrre ricchezza culturale. Siamo il Paese dove non c’è paese o paesino che non troneggi per ricchezza di testimonianza d’arte. Arte come bellezza – armonia, Architettura come Civiltà. La ”casa dell’uomo”: dalla città all’architettura degli interni; dal design degli oggetti quotidiani all’architettura dell’edificio privato o pubblico; dalla costruzione e armonizzazione del quartiere, piccola urbanistica, a quella grande dell’intera città; da tutto questo nasce la missione dell’architetto (**Nota 2). Ciò significa che il compito primario dell’architetto è quello di riconoscere, comunicare, conservare, valorizzare e continuare a promuovere la nostra cultura nel mondo! C’è lavoro per tutti, ci sarebbe e ce n’è bisogno, diamoci da fare in questa nostra bella Italia! Sensori e testimoni, creativi e costruttori. Comunicare, aprire gli occhi, testimoniare quanto i colleghi architetti operano in coerenza alla propria “missione“ al servizio dell’uomo. “ Non bisogna solo fare una bella architettura, ma bisogna anche saperla comunicare” è il monito su cui si svilupperà il tema del prossimo congresso mondiale degli architetti che si svolgerà a Torino nel 2008, sotto la giuda del presidente del Consiglio nazionale Architetti PPc., Raffaele Sirica. “Trasmitting Architecture “ (**Nota 3) Comunicare con la carta stampata, con il web, con convegni, conferenze, iniziative e concorsi: noi contutti gli architetti che sono vicini al nostro lavoro nelle testate della Di Baio Editore, l’abbiamo attuato e continueremo a farlo con entusiasmo e generosità. Già sui banchi dell’Università, al Politecnico di Milano alla fine degli anni ‘60’, avevamo capito e deciso che era necessario dialogare con “il committente”. Creare cioè quel dialogo fra la committenza e lo studio di architettura che è ”Voglia di progetto” quindi il Progetto. Architetto, infatti, dal suo etimo, unisce le parole greche archée tecton. Il primo termine archéesprime il significato di comando guida o principio; mentre il secondo tectonrichiama vari significati tra i quali l’attività dell’inventare, creare, plasmare, costruire. Gjlla Giani, architetto **Nota 1. Al 2006, un totale di 830 siti (644 beni culturali, 162 naturali e 24 misti) presenti in 138 Nazioni del mondo è stato incluso nella lista Unesco. Attualmente l’Italia è la nazione a detenere il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità.
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