I camini del Sol Levante.

Un braciere per meditare

Nella tradizione domestica giapponese nasce una nuova interpretazione di camino ispirata allo stile inglese. Le nuove tendenze orientali per le case di campagna, sono presentate con una grande varietà di immagini nel volume ‘Japanese Country Style’ di Yoshihiro Takishita, Kodansha International.

La soluzione tradizionale giapponese è riscoperta e riproposta in molte case di campagna orientali, talvolta accanto a camini di tipo occidentale. In giapponese “tavolo” si dice “table”: un termine inglese mutuato nella lingua dell’ex impero del Sol Levante. Un tempo infatti non c’erano tavoli, come noi li intendiamo, nell’arcipelago nipponico. C’erano
stuoie, bassi piani di appoggio, il silenzio di stanze dal disegno lindo e sussurrato. E’ in particolare nel dopoguerra che l’influenza occidentale si è fatta sentire, dopo aver peraltro già preso piede con forza dalla fine dell’Ottocento, all’epoca della “rivoluzione Meji”. Come un fenomeno carsico, poi emerso sempre di più alla luce, nella cultura architettonica locale, mentre prendevano piede le nuove tendenze, si sono riprese anche le suggestioni antiche. Ne è nato un movimento tendente a farle rivivere, magari contaminandole con i più recenti influssi occidentali.

Il tema del camino, come luogo privilegiato nella casa, non è sfuggito a questo travaglio di incontro e scontro, tra tradizione e innovazione. Vediamo così camini che potrebbero trovare posto in una qualsiasi casa di campagna europea. E altre soluzioni che ricalcano invece ambientazioni antiche di autoctono vigore. Nella tradizione giapponese c’è un tipo molto particolare di focolare: si chiama “irori”. È un luogo centrale nel locale principale della casa. Il pavimento in legno presenta un’apertura quadrata: una piccola fossa in muratura o in pietra che ospita tizzoni e ceneri che ardono sommessamente: è questo così tipico dello stile bisbigliato giapponese, pieno di gentilezza e di inchini. Dal soffitto pende un lungo gancio: a questo si collega il bollitore. L’acqua calda servirà per il tè e per le altre bevande che con sussiego saranno servite agli ospiti raccolti attorno al braciere, accovacciati su cuscini.

Può sorprendere osservare l’accostamento in alcune abitazioni: nel centro del locale il braciere tradizionale e tutto attorno tappetini e cuscini. Accanto alle pareti invece ecco allinearsi poltroncine o divani, lampade col paralume che non sorprenderebbero in un salotto inglese. Oppure un camino a parete di stile tipicamente europeo in una stanza alla quale si accede attraverso porte scorrevoli dalla leggera intelaiatura lignea, dal pavimento totalmente ricoperto da una stuoia, al cui centro sta un tavolino basso circondato da cuscini, secondo la più tipica tradizione giapponese.
Sono due modi di accostare l’autoctono e lo straniero, il nuovo e l’antico. Tendenze recenti nell’architettura nipponica, tuttavia ripropongono anche una purezza originaria: non sono infrequenti le case di campagna che riprendono appieno l’antica tradizione. Lo “irori” campeggia solitario in mezzo al pavimento di iuta, e da un traliccio ligneo di identiche dimensioni pende una canna di bambù sotto la quale sporge il gancio. La contaminazione ha il fascino della funzionalità.

Appunti di tendenza
Dal mondo del design i nuovi camini ispirati all’Oriente.

Forme pulite e rigorose per questo rivestimento Shanghai
di Palazzetti non incassato e realizzato in lamiera
ad effetto optical, nero per la cornice centrale e
grigio per la cornice più esterna. Non avendo bisogno
di particolari interventi di muratura, il camino diventa
un vero e proprio elemento d’arredo facilmente
inseribile anche in ambienti che non prevedono
predisposizioni studiate in fase di costruzione della casa.

Si ispira alle linee orientali il camino a gas Academy di
Piazzetta con rivestimento in maiolica fatta a mano disponibile
in cinque colori (Avorio, Neve, Grigio ferro, Moka, Ollare).

La purezza della tradizione ha il fascino della riproposizione di un disegno che ai nostri occhi di occidentali, pur essendo antico, appare nuovo: come studiato da un qualche “Bauhaus” rivisitato. Vi si trova l’aspirazione allo spazio libero, il rigore delle proporzioni geometriche, la propensione alla essenzialità che rifugge l’onere della forma, preferendo significare soltanto la semplice destinazione. Il braciere tradizionale giapponese appare come una sottolineatura di uno spazio vuoto: ma è un luogo che attende un gesto, fatto di cura paziente e di sorrisi educati. Osservando l’accostarsi di questi bracieri aicamini, o la ripresa del braciere antico come elemento singolo, ne viene una conferma: il camino riflette uno stile di vita e lo interpreta con esauriente espressività. Col diffondersi degli atteggiamenti da meditazione orientale, chissà che presto non arrivino anche da noi questi focolari che in Giappone sono stati oggetto di una riscoperta e una rivalutazione, per le case di campagna in linea con la tradizione.

(Leonardo Servadio)

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