Sulle rive del lago di Como A Menaggio, uno dei più bei paesi del lago di Como, questa antica dimora con quattro secoli di vita alle spalle è stata sottratta a un destino di oblio e di degrado da un’intelligente ristrutturazione, che ne ha riportato alla luce le caratteristiche originali, e da un accorto uso scenografico del verde. Servizio Vanna Pareschi Il fascino dell’architettura tradizionale è senza dubbio fortissimo, soprattutto per chi ha il gusto del vivere in sintonia con la contemporaneità ma senza dimenticare le radici che affondano nel nostro passato: è quello che ha fatto il padrone di questa casa, preda di un subitaneo innamoramento appena l’ha vista, anche se in condizioni fatiscenti. Subito l’ha acquistata e ha pensato a come ristrutturarla: affiancato da un architetto di fiducia, ha consolidato le strutture, fortunatamente ancora valide, ha ripulito le antiche pietre dalle incrostazioni di intonaco che si erano succedute nei secoli, mettendone in luce la primitiva bellezza, ha pulito e ridipinto serramenti e inferriate, ha rimesso in luce le antiche porte di legno massiccio cosparso di borchie di ferro, ha ripristinato le stupende travi di abete.
Sopra possiamo ammirare la facciata principale della casa verso il cortile con le sue belle pietre, le aperture originarie, il tetto di coppi antichi e soprattutto un uso scenografico del verde, ottenuto con sapienti masse di rose rampicanti e di vite del Canadá, che non solo non occultano ma anzi valorizzano il nobile andamento della facciata. Pagina accanto: uno scorcio di tre quarti sulle facciate secondarie ma sempre affascinanti.
Ficus Beniamina, Jucca, vite canadese, edera in diverse varietà e altre piante rampicanti, vasi di felci e di begoniette sui mobili e su un bel tavolinetto di ferro sono una presenza molto scenografica nell’arredamento, alla pari dei mobili All’interno sono state mantenute le impostazioni volumetriche originarie e, per quanto possibile, anche i materiali di finitura: il soggiorno a doppia altezza è dominato ma nello stesso tempo enormemente valorizzato dal grande soppalco sostenuto da una bellissima struttura di legno massiccio e contornato da una ringhiera di sapore classico; sotto di esso trovano posto da un lato l’angolo pranzo con tavolo fratino e sedie Savonarola e dall’altro la zona conversazione con divani e poltrone di linea ottocentesca molto classica attorno a un tavolino di legno dipinto
Il livello superiore è destinato alla zona notte mansardata sotto la bella struttura di
Pagina accanto: la scala principale che fa da spina dorsale a tutto l’edificio, dal piano terra fino alla mansarda, è caratterizzata dai muri a intonaco rustico a grana grossa e dal pavimento di legno di abete; in un angolo svetta la sedia, anch’essa di legno grezzo di abete, realizzata dall’artista Mario Ceroli.
|
|||||||||||||||||
![]() |