”Il giardino possiede una storia interessante sul piano simbolico*, genius loci per eccellenza, per antonomasia, perché nella nostra storia di vita i giardini ci hanno educato anche al senso della bellezza Una sensibilità per il bene culturale e ambientale si costruisce nella genesi della nostra infanzia e della nostra storia Ciascuno di noi ricorda un giardino nella propria storia, che diventa significativo perché esistono sottili forme di richiamo I "giardini", luoghi dell’ignoto e dell’immaginario ancestrale, mitico e fantastico, archetipi arcani e iniziatici della mente, abitano la nostra storia. Nei giardini urbani e suburbani, in un intreccio di rimandi e richiami subitanei, epocali, intergenerazionali, si svolge la Il giardino d’illusione, di seduzione dei sensi, in profumi, luci e ombre, pieni e vuoti, voci e silenzi, albe e tramonti… è Il giardino del ritorno alle origini, punto centrale, ombelico della terra madre, dove l’universo viene condensato in
Nella "città invisibile" dove si intrecciano trame di storie e vissuti personali, di incontri e scontri, il territorio/giardino è l’hortus conclusus dei chiostri medievali, il ballatoio degli antichi cortili…… in cui si formulano idee, progetti e si approntano intenzioni, si riesumano ricordi, si riscoprono affinità emotive, immaginando situazioni e raccontandosi, raccogliendo narrazioni e metanarrazioni, condividendo la memoria storica collettiva; il luogo della mente, della riflessione, dello stupore di conoscere, in intime melanconie, in intrecci proteiformi di pensieri sospesi tra la vita e la morte; il locus amoenus dell’ascolto di sogni e aspirazioni latenti, della ricerca, consapevolezza e riconquista di sé in scomode e continue transizioni… " è questo il nostro kepos: lo spazio cognitivo interno". Un ambiente finalmente a misura d’uomo (forse un’utopia?) da salvaguardare, preservare, valorizzare e rispettare nel recupero dell’esistente, dei "segni dei tempi" lasciati dai nostri predecessori. Il territorio multiculturale e interculturale che vede l’avvicendarsi degli spostamenti dei popoli, che mette a confronto diversità, etnie e difficoltà, aspiranti all’integrazione, all’accettazione dell’altrui differenza, non per sconfiggerla, ma per riconoscerla, rispettarla, nella valorizzazione reciproca, nel confronto socievole, è il luogo del vissuto personale, il genius “( *Cfr. Fiorani E., Barbieri G. a.c. di, Il giardino come "cura" dell’oggi., Materiali per l’educazione ambientale,
|