C’è stata l’edizione del nuovo millennio firmata dall’architetto Massimiliano Fuksas, che ambiziosamente proclamava “Less Aesthetics, More Ethics “; nel 2002 è stato il turno di una visione profetica, pirotecnica firmata dal critico Dejian Sudjic, tutta puntata al futuro,“Next”; più propenso a tenere i piedi sulla realtà di oggi, il professor Kurt Forster nel 2004 intitolava l’edizione da lui curata “Metamorph “, a indicare che i leit motiv erano, più che i sogni venturi, le mutazioni che la stessa architettura di oggi attua nella teoria, nel fare e nel dialogare con le nuove tecnologie. Facendo tesoro dei temi delle Biennali precedenti, per marcare un proprio territorio di indagine, l’architetto, sociologo e urbanista italo-britannico Richard Burdett, ha allestito l’edizione 2006 della Biennale di Architettura di Venezia, puntando tutto a porre l’attenzione sulla realtà di oggi. Protagoniste sono le città , come si trasformano e come in pochi, pochissimi anni si trasformeranno sotto il drammatico profilo sociale, economico e culturale. L’esposizione di numerosi progetti d’architettura e di urbanistica testimoniano come i profili di tante città – e così i modi di vivere e le abitudini di vita dei loro abitanti – ci sottolineano e ribadiscono quanto sia sempre nell’oggi che mette le radici il prossimo futuro.
CHIESA OGGI architettura e comunicazione è sensibile , riconosce che appunto l’Architettura ha un ruolo di responsabilità, e riconosce proprio nella Chiesa Cattolica quei valori che affermano la libertà e la dignità di ogni uomo. Nella nostra società oggi multirazziale, diverse culture, tradizioni da conservare, tradizioni da accettare, ci pongono obbiettivi per fare sì che i giovani si possano incontrare, conoscere e rispettare. “Ricordatevi, che ogni cristiano è tenuto di mostrarsi edificante verso il prossimo, e che nessuna predica è più edificante del buon esempio”: così sosteneva Don Bosco… ma il buon esempio deve essere vissuto. CHIESA OGGI architettura e comunicazione, con l ‘aiuto della ricchezza progettuale e la sensibilità di tanti, tantissimi architetti italiani, attraverso l’Ordine Nazionale degli Architetti invita a porre attenzione, a studiare, a progettare punti di aggregazione in cui i giovani possano vivere, incontrarsi, partecipare, coinvolgersi… “Penso all’oratorio come spazio per fare festa insieme, nella condivisione e nella solidarietà..” cosi nell’ultimo numero della rivista ci ricordava S.Em. Card.Tarcisio Bertone, salesiano e oggi Segretario di Stato Vaticano. “In tutte le attività oratoriali, l’accoglienza e l’amicizia verso chiunque viene mediata anche attraverso lo sport“, concludeva. Il cammino comincia nelle strutture che attorniano e fanno da complemento ai luoghi di culto. Abbiamo bisogno che gli architetti diano il massimo, cercando di dare corpo a queste strutture, cercando di fare dell’Architettura uno spazio bello, accogliente, funzionale e che si riconosca come punto di incontro per tutti. Questo è proprio l’obbiettivo che il secondo Premio Nazionale di Idee di Architettura che il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori (CNAPPC) ha deciso di portare avanti insieme con la Pontificia Commissione dei Beni Culturali della Chiesa, con il CONI, con CHIESA OGGI architettura e comunicazione-Di Baio Editore. In concomitanza con la Biennale, la Associazione Italiana di Illuminazione (AIDI) svolge a Venezia il Convegno Internazionale di Illuminazione: la luce è elemento sempre più fondamentale per l’architettura. Non a caso a questo argomento dedichiamo questo numero di CHIESA OGGI architettura e comunicazione. Giuseppe Maria Jonghi Lavarini
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