Il borgo medievale di Castelnuovo di Farfa, a pochi chilometri dall’omonima abbazia, sorge in alto sul colle e i suoi edifici sono tra loro asserragliati, al punto da presentarsi di lontano come se si trattasse di un complesso e articolato castello.
L’edificio Perelli, cinquecentesco, è inserito nel perimetro settentrionale del centro storico: e tale posizione ne ha fatto la sede “naturale” per gli uffici dell’Amministrazione municipale.Ma l’operazione di restauro che ha interessato l’intero borgo medievale, cominciata alla fine degli anni Ottanta, ha portato a rivalutare anche un edificio attiguo, risalente al XVIII secolo, in cui si trovava perfettamente conservata una mola a trazione animale. E tale vicinanza ha suggerito di collocare nell’augusto palazzo Perelli anche la sede principale del Museo dell’Olio della Sabina – mentre una seconda sede, dedicata al rapporto tra olio e sacralità, è stata posta nella chiesa di San Donato, nell’omonimo sito archeologico altomedievale.
Il Museo è l’espressione di un brano fondamentale della cultura mediterranea, dove l’olio d’oliva ha sempre ricoperto una funzione centrale di alto significato simbolico, collegato alla vita, alla spiritualità, alla fondazione stessa delle città.Prima dell’intervento i quattro piani dell’edificio Perelli erano inaccessibili: di qui la scelta di imperniare sul tema e sul sistema dell’accessibilità il progetto per il volto nuovo dell’edificio, in relazione alle nuove funzioni cui l’edificio è dedicato.
I nuovi collegamenti sono stati ubicati nel volume absidato che connota architettonicamente l’antico edificio: in tal modo essi si caricano di significati simbolici e diventano come una nuova porta, che apre il borgo al turismo, oltre a rendere una nuova ragione di identità al sito. Il volume absidato è stato svuotato nei due piani inferiori per realizzare la nuova struttura verticale in cemento, di pianta circolare.
Tale struttura contiene l’ascensore e supporta il corpo scala, mentre una rampa esterna raccorda i percorsi urbani con l’interno del palazzo.Museo dell’Olio della Sabina a Castelnuovo di Farfa (Rieti)
Progetto e foto: Arch.ti M. Benedetti e S. Di Martino, con M. Morgante
Ascensore oleodinamico con spinta diretta centrale
Portata: Kg. 630 Capienza: n. 8 persone
Fermate: n. 4 Velocità: 0,50 m/s
Corsa: 10,27 m
Cabina: in lamiera di acciaio; interno 1200x1480x2130mm rivestito in acciaio inox satinato con profilature e zoccolino stesso materiale. Illuminazione con lampada fluorescente. Pavimento in basalto 2 cm
Porte di cabina: automatica a 2 ante in acciaio inox satinato con apertura centrale
Porte di piano: automatiche a 2 ante vetrate rivestite acciaio inox satinato con apertura centrale. Azionamento elettromeccanico con fotocellula per l’arresto e l’inversione del movimento
Bottoniere: di piano su piastra acciaio inox con pulsante di chiamata e di allarme;
di cabina su colonna acciaio inox con n. 4 pulsanti per i piani (più allarme, apriporta, citofono, lampada di emergenza e gong). Tutti pulsanti Braille.