Il palazzo dei frigoriferi milanesi

Una “gola” lucida, specchiante, a geometria variabile, costruita con una tecnologia navale per il nuovo progetto dei 5+1

Il Palazzo. Il monolite. Un oggetto urbano sordo e potente. Un retro che diviene prospetto principale a sud, un fronte
su via Piranesi che diverrà skyline, sintesi di una stratificazione funzionale: le attività di OpenCare FM. Il progetto del Palazzo dei Frigoriferi Milanesi, muove i suoi passi alla riscoperta del volume esistente, alla sua prossima metamorfosi, da oggetto introverso a edificio urbano che dialoga con la città, con il territorio. Tutto si genera dai movimenti delle persone che, appena varcano la soglia di via Piranesi 10, entrano in un mondo fatto di edifici estremamente eterogenei e quasi fusi l’uno nell’altro. La strada urbana, che ci siamo lasciati alle spalle dopo aver superato la linea di confine
tra la città e l’area di “massima sicurezza”, continua ad accompagnarci, con il suo carattere di infrastruttura, cosa che rende ambiguo e attraente questo luogo fatto di contraddizioni e forze evocative (la stecca, il Palazzo del Ghiaccio, il sistema di rampe, verso il caveau, verso l’ingresso a sud del Palazzo dei Frigoriferi). Il Palazzo riscoprirà la sua natura, la sua forma attraverso un lavoro di sottrazione (la gola, le aperture continue all’ultimo piano) e di addizione (un sistema di scale_promenade completi di ballatoi_terrazze, che si arrampicheranno sino al quarto piano). Il Palazzo manterrà la sua indole introversa, significato delle attività di custodia e dei servizi per l’arte che in maniera discreta
verranno sviluppati per i primi tre livelli, e ci accompagnerà alla scoperta di un nuovo luogo: l’OpenCareSpace, un luogo che vogliamo definire “pubblico”, in quanto sarà la scena dei principali eventi legati all’arte, e che posto all’ultimo piano guadagnerà il suo rapporto con la città. Un luogo che oggi non esiste, o meglio che è nascosto, lì, pronto a prendere
forma e presenza.

Riferimenti

cliente: FM Immobiliare s.p.a.
Palazzo del Ghiaccio s.p.a.
progetto: 5+1 AA
(pierluigi feltri, alfonso femia, gianluca peluffo) con Ms_ingegneria, Stefano Migliaro (strutture)
Mt_ingegneria. Marco Taccini (impianti)
collaboratori:
Raffaella Francesca Pirrello, Simonetta Cenci, Francesca Recagno, Sara Traverso, Francesca Ameglio, Lorenza Barabino, Cinzia Avanzi, Luca Bonsignorio, Enrico Martino,
Stefania Bracco, Anna Patti, Ilaria Sisto, Chiara Braida
direzione lavori: arch. Martino Ferrari, Milano

Sezione trasversale della "gola".

UN PERCORSO TRASPARENTE VERSO L’ALTO SI INSINUA NELL’EDIFICIO

Una “gola” lucida, specchiante, a geometria variabile, costruita con una tecnologia navale, ci accompagnerà, introducendoci all’interno del Palazzo, facendoci scoprire il suo corpo attraverso un vuoto di oltre venti metri, che potremo risalire con un sistema leggero e completamente trasparente attraverso due “custodie” in vetro su un muro che disarticola su un unico piano, pulegge, contrappesi, funi, e che ci faranno affiorare all’ultimo piano, scoprendo uno spazio unico, aperto a nord, sud, est ed ovest, dove il sistema di compressione e dilatazione dello spazio appena attraversato, ritroverà percezione sulle modalità con cui la luce naturale e artificiale modulerà lo spazio unico, somma di luoghi minimi, ora arretrandosi, ora allineandosi, ora inquadrando l’orizzonte e il paesaggio.

Modello del complesso.
Render fotorealistico
della “gola a geometria variabile”.

Un “suolo” monolitico e monocromatico di seminato veneziano realizzato con una nuova tecnologia, rafforzerà la dimensione spaziale. Un sistema di luci disegnato per il Palazzo enfatizzerà il sistema esistente delle volte, che punteggiate dall’inserimento di nuovi lucernari disposti come una “meridiana” da est a ovest segneranno le ore del giorno all’interno dell’OCS. I materiali usati saranno prevalentemente tradizionali, ma ne verrà enfatizzata la loro assolutezza, attraverso dettagli che sanciranno i rapporti tra i pieni e i vuoti, tra gli intonaci e i profili di acciaio, tra l’opaco, il lucido e il trasparente. Una nuova sfida, un nuovo Palazzo per Milano.

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