Servizio: Luisa Carrara
Siamo nell’antica Sabina, a nord di Roma, nei pressi della valle del Tevere; una terra ricca di ulivi, per ora salva dalla cementificazione perché a lungo tagliata fuori dalle aree di sviluppo. La sua vocazione agricola continua tuttora; ultimamente si è aggiunta quella per l’agriturismo che i più intraprendenti hanno già realizzato.
Un’idea in più… per la serra
L’importanza della pietra in un paesaggio arido Chi pensa che si debbano fare i giardini solo con piante e prati ha una concezione molto limitata di quest’arte; qualsiasi
Pietre di ogni tipo: da quelle levigate del torrente sottostante, al tufo rosso dei muri di contenimento, alla pietra di una cava locale per i muretti della zona piscina; mentre per le pavimentazioni è stato usato un cotto di recupero, chiaro e luminoso come il paesaggio circostante, composto in vari disegni decorativi. Continuando la scelta “petrosa”, hanno inserito nei muri esterni vari elementi decorativi di recupero, come il volto d’angelo e la vasca della fontana illustrati qui a fianco, ma anche le bifore che ingentiliscono le finestre della palazzina sovrastante la piscina ribattezzata “il torrino”. L’antico nome del podere, “la Preda”, fa pensare a un deterioramento nel tempo della parola “la pietra”. Un’idea in più Le pietre industriali si distinguono da quelle naturali a spacco per la lavorazione. Nel primo caso si tratta, infatti, di materiale lapideo lavorato in lastre di spessore variabile con superficie a vista sottoposta a processi meccanici o chimici (a spacco, bocciardata, levigata, fiammata, ecc.) e con superficie di posa levigata. Possono essere posate con malta o con colla. I vantaggi sono lo spessore estremamente ridotto e la possibilità di posa su diversi tipi di supporto. Si raccomanda l’uso di pietre angolari miste a quelle piane.Fondamentale è la preparazione della superficie di appoggio o del muro che avviene generalmente apponendo una membrana isolante e una rete o tessuto di aggrappaggiodella malta o della superficie d’intonaco cui appoggiare le pietre.
Nella posa si procede inizialmente a piazzare le pietre d’angolo di diverse misure e successivamente quelle piane. Le pietre sono successivamente trattate con un trasparente invisibile che può far risaltare l’aspetto naturale della pietra stessa. L’altezza di finitura del rivestimento in pietra sarà 10 cm al di sopra del piano di calpestio, operazione fondamentale anche per conferire un’aspetto più naturale al rivestimento lapideo stesso. Per la copertura di muretti e muri di contenimento si possono adottare lastre o copertine opportunamente sagomate per lo scolo dell’acqua piovana. (R.M.)
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