La luce del fuoco fa splendere i pregiati marmi scolpiti con mascheroni intagliati o agli ornamenti in stile francese, in modo da donare straordinari effetti scenografici all’ambiente. Forza visiva insieme allo stile per le cornici classiche che sfidano il tempo. Camini per scaldare fatti anche per essere guardati. Il camino, almeno come lo intendiamo noi, nasce a Venezia attorno al 1200 (prima esistevano rudimentali bracieri,
Nelle foto, a destra: La zona giorno è strutturata in un unico ambiente, molto luminoso, con l’angolo relax definito dal camino in pietra serena.
Nelle foto: Jolly-Mec propone una nuova linea innovativa di cornici che lasciano la fiamma protagonista del quadro, un vero e proprio tableau vivant. Minimalista, una sottile striscia metallica, caldo essenziale, legno di rovere, classico di prestigio… la scelta è ampia per ogni modello di inserto sia per il riscaldamento ad acqua o ad aria, alimentato a legna o pellet. La cornice dapprima era costituita da solo due spallette di pietra sormontate da un’architrave dello stesso materiale, senza alcun elemento decorativo per chi non poteva permettersi grandi spese e con semplici scanalature e modanature per la classe media, fino ad arrivare alla cornice scolpita con elementi lineari o geometrici per i nobili. È solo a partire dal Quattrocento che comincia a essere decorata, secondo i motivi del Rinascimento, con capitelli, bassorilievi e modanature varie. A partire dal Cinquecento è la Francia, che dettava legge nell’arredamento e nella moda, a determinare le forme decorative della cornice secondo gli stili che prendono i nomi dai Re di quel paese: così abbiamo i camini Enrico II, III e IV con abbondanza di decorazioni (soprattutto di legno e di gesso) a forma di putti, fanciulle, animali, conchiglie, forme vegetali, alternate a parti dipinte a imitazione del marmo; i Luigi XIII, con ornamenti scolpiti nel marmo o nel legno secondo il gusto tardo Barocco con ghirlande floreali, frutti, foglie d’acanto, elementi zoomorfi; i Luigi XIV con la specchiera a muro che occulta la cappa e la cornice di marmo massicciamente scolpita con cariatidi, putti, composizioni floreali, teste di leone, personaggi mitologici; i Luigi XV dalle cornici più piccole e più finemente modellate secondo i dettami Rococò; i Luigi XVI che risentono del Neoclassico e hanno cornici scanalate e scolpite con colonnine alle spallette e con festoni all’architrave.
Dopo la Rivoluzione Francese e l’avvento di Napoleone, prevale lo stile Impero, con cornici molto lineari e con decorazioni più piccole e sobrie. L’Ottocento, col trionfo del Romanticismo, vede cornici con ornati più naturali, in cui al marmo e alla pietra si affianca, soprattutto in Inghilterra, il legno, e col Positivismo ancora una maggiore “asciugatura” della decorazione. Il Novecento inizia col Liberty, con le eleganti decorazioni floreali stilizzati su linee morbidamente curve, prosegue col Déco, che porta alle estreme conseguenze gli stilemi floreali, reagisce col Razionalismo, che abolisce la decorazione per esaltare la purezza della linea, e si conclude col Post Modern, che si riappropria del passato e lo coniuga col la fantasia dei designer, affiancando ai materiali classici l’acciaio e i metalli, naturali o laccati. Oggi la produzione offre cornici che ripropongono gli stili d’epoca o che inventano nuove composizioni di forme, per (R. S.)
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