Intervista a Patrizio Di Nicola / Interview
Come le fabbriche che, da fine ‘800 fin tutto il secolo scorso,erano il centro dell’attività produttiva dei Paesi industrializzati,oggi è la rete il vero luogo di lavoro.
So as factories were the centre of productive activity of industrialized countries from the end of 1800 till last century, today the real working place is the net.
D: Le nuove statistiche parlano di circa 720.000 homeworkers in Italia, pari al 3,6% della forza lavoro, e questi dati sono in continua e costante crescita. A suo avviso, come mai proprio questo momento della storia organizzativa è così propizio per lo sviluppo del telelavoro? R: Oggi assistiamo alla convergenza di alcuni fattori chiave: abbiamo a disposizione, e a basso costo, delle tecnologie informatiche e di comunicazione che permettono di lavorare in maniera molto piu’ produttiva che in passato; la modernità ha reso più complessa la nostra esistenza, i tempi della nostra vita sono sempre più sincronizzati e quindi la possibilità di evitare di perdere tempo in lunghi spostamenti di lavoro diventa attraente. Tutto ciò crea una condizione favorevole al cambiamento: se non debbo più recarmi in fabbrica per produrre bulloni od altre cose fisiche, e la mia attività consiste nel dare informazioni telefoniche ai clienti, allora perché non farlo da casa?
D: Nel 1999 il suo “Nuovo manuale del telelavoro” iniziava con le parole “Il telelavoro, questo sconosciuto”. Come inizierebbe un manuale datato 2006? R: Dicendo che ormai tutti telelavoriamo un po’, anche se non ce ne rendiamo conto. I cellulari e i computer portatili hanno cambiato la nostra vita e il nostro lavoro, ma moltissimi di noi pensano ancora di vivere nella vecchia società industriale, quando tutto ruotava attorno alla fabbrica. Oggi invece è Internet il fulcro di tutto, e tutti possono portarsi il lavoro a casa.
D: Le aziende che producono arredi stanno seguendo l’evolversi del mondo del lavoro e sono in grado di realizzare mobili e complementi capaci di soddisfare le richieste del telelavoratore. Avrebbe dei suggerimenti da dare per rendere più confortevole e redditizio il lavoro domestico? R: Nei miei studi ho scoperto che è bene evitare di sistemare le apparecchiature per il telelavoro in luoghi fortemente simbolici, quale la camera da letto o in luoghi di passaggio, come i corridoi. In un caso sembra che il lavoro non ci abbandoni mai, neanche la notte, nell’altro si ha la sensazione di una precarietà estrema. In realtà anche a casa va ricavata una zona del telelavoro, separata o separabile dal resto dell’appartamento, che garantisca il rispetto sia di chi in casa lavora, sia di chi nella stessa casa ci vive.
Biografia / Biography
Docente di Sociologia dell’Organizzazione presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università “ La Sapienza ” di Roma e di Sociologia dei processi economici e del lavoro presso la Facoltà di Architettura; è direttore del corso di laurea specialistica in E-Business al Link Campus di Malta. Ha diretto varie ricerche sul telelavoro, le organizzazioni virtuali, la formazione a distanza e il mercato del lavoro post industriale. Dal 1996 coordina per l’Italia il progetto dell’UE European Telework Development e, dal 2001, è impegnato nei progetti internazionali BISER, E-GAP e ITENETS.
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Lecturer of Sociology of Organization at the Faculty of Communication Sciences of Rome’s University “ La Sapienza ” and of Sociology of Economic and Working Processes at the Architecture Faculty; he is director of a Specialization Degree in E-Business at Link Campus in Malta. He has directed various researches about Telework, virtual organizations, training at distance and post industrial job market. From 1996 he coordinates the project of UE European Telework Development for Italy , and from 2001 he is engaged with the international projects BISER, E-GAP and ITENETS. |
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Nelle foto: La libreria Warm di Kartell fa bella mostra di sè in questa zona home work. The bookcase Warm by Kartell makes a fine show in this home work area.
Esistono librerie e mensole di varie tipologie: in questo caso ecco degli scaffali a giorno ricavati sfruttando l’angolo tra due pareti. Bookcase and shelves of various type are usually available; in this case you can see some shelves obtained by exploiting the corner between the two walls.
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Il problema dello storage dei dati viene risolto da questa periferica, che ha elevata capacità di archiviazione, protegge i dati con una password ed ha le stesse prestazioni di un’unità disco rigido.
The problem of the data storage is solved by this device that has a high storage capacity, protects data with a password and has the same performances of a hard disk unity.
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Q: New statistics talk about 720.000 home workers in Italy , equivalent to the 3,6 percent of the work force, but these data are growing non-stop. According to you, why is this moment of the organizational historyso favourable for the development of telework ? A: Today we attend the convergence of some key factors: we have at disposal, and at low cost, computer and communication technologies that allow to work more productively than in the past; modernity has made our existence more complex, our life times are more and more synchronized and so the possibility to avoid wasting time during long working transfers becomes attractive. All this creates a favourable condition of changes: if I do not have to go to factory to produce bolts or other concrete things anymore and my activity consists in giving phone information to customers, then why not doing it at home?
Q: In 1999 your “Manual of Telework” starts with the words “Telework, this stranger”. How would you start a manual dated 2006? A: Saying that by now everyone teleworks a little, even if we do not realize it. Mobile phones and laptops have changed our life and our job, but many of us still think to live in the old industrial society, when everything rotated around the factory. Today it is instead Internet the hub of everything, and everyone can bring work at home.
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