La casa “Bio” dell’architetto

Progetto e testo di Nicola Chiavarelli
Foto di Monica Gadenz

Incastonata tra le Dolomiti trentine, nella Valle di Primiero, questa ex soffitta ottocentesca con rare strutture a vista in fachkwerk é stata trasformata in una mansarda unica ed accogliente.

Eingebettet zwischen den Trienter Dolomiten, im Tal von Primiero, wurde dieser ehemalige Dachboden aus dem neunzehnten Jahrhundert mit einer raren sichtbaren Fachwerkstruktur in eine Mansarde umgewandelt, einmalig und gemütlich.

Nicola Chiavarelli architetto, nato a Roma nel 1961, oggi vive e lavora a Fiera di Primiero in Trentino. Esperto in Tutela al Paesaggio é consulente museale dell’Ente Parco Paneveggio Pale di San Martino. Appassionato cultore dell’architettura alpina si occupa di progettazioni bioecologiche ed allestimenti etnografici.

Der Architekt Nicola Chiaravelli, geboren 1961 in Rom, lebt und arbeitet in Fiera di Primiero im Trentino. Ein Experte in Landschaftsschutz, ist er Museumsberater des “Ente Parco Paneveggio Pale di San Martino” (Verband des Parks Paneveggio Pale di San Martino). Ein begeisterter Liebhaber der Alpenarchitektur, befasst er sich mit bioökoligschen Entwürfen und ethnografischen Ausstattungen

Affacciata sul cuore del centro storico di Fiera di Primiero, antico borgo commerciale della vallata alpina ai piedi delle Pale di San Martino, la casa fu costruita nella prima metà del 1800 dai fratelli Trotter, ingegnosi costruttori di strade e ferrovie svizzere, ai quali l’influenza d’oltr’alpe dettò l’esecuzione dell’ultimo piano a castelletto o fachwerk: puntelli, saette e traversi in legno di larice incastrati tra loro per uno scheletro autoportante, la struttura a vista degli edifici antichi dalla costa Atlantica alla Baviera. Sei anni fa, restaurati gli esterni, la mansarda é stata completamente bio-ristrutturata e riorganizzata dall’architetto Chiavarelli per la sua famiglia, in funzione del soleggiamento, della convivialità e della qualità di vita.

Im Herzen der Altstadt von Fiera di Primiero stehend, einem alten Marktflecken des Alpentals am Fuß der Abhänge von San Martino, wurde das Haus in der ersten Hälfte von 1800 von den Gebrüdern Trot-ter gebaut, geniale Erbauer Schweizer Straßen und Bahnen, wobei der Einfluss von jenseits der Alpen bei der gerüstartigen Ausführung des
letzten Geschosses, oder Fachwerk, hinzu kam: Stützbalken, Pfeiler und Querbalken aus Lärchenholz, zu einem selbsttragenden Gerüst zusam-mengefügt, die sichtbare Struktur der alten Gebäude von der Atlan-tikküste bis Bayern. Vor sechs Jahren, die Außenseiten restauriert, wurde die Mansarde von dem Architekten Chiavarelli für seine Familie vollständig bio-restauriert und reorganisiert hinsichtlich Sonnenein-strahlung, Geselligkeit und Lebensqualität.

Sentire il genius loci di uno spazio antico per respirarne la storia e fare
del paesaggio fuori l’elemento dominante per lo stare bene dentro.

Den “Genius loci” eines alten Raumes spürend,

seine Geschichte einzuatmen und die Landschaft draußen zum beherrschenden Element machend für das innere Wohlbefinden.

In questa casa nulla é anonimo o ricercato ma tutto é irregolare e si integra immediatamente nel luogo, con la sua patina di vita addosso. Molti arredi provengono da recuperi o dall’artigiano locale: funzionali e semplici, hanno il calore del tempo che “passa bene”. Ovunque frammenti di memoria che diventano oggetti etnici: la coperta nepalese e il poncho cileno, la terracotta toscana e l’orologio ungherese, la scandola di Jimmy e i sassi di Orsingher, il tabià di Max, la foresta di larici di Turra e gli oggetti del bosco raccolti dalle figlie ….. appartengono allo stesso viaggio familiare nel tempo. La casa diventa una raccolta di memorie, le somma, le fa sue, le aggiunge alla sua storia e si rinnova con loro.
In diesem Hause ist nichts anonym oder kunstvoll, sondern alles ist unregelmäßig und mit seiner Patina eines Lebens um sich, verschmilzt es umgehend mit dem Ort. Viele Möbel stammen von Sanierungen oder lokalen Handwerkern: zweckmäßig und schlicht, haben sie die Wärme einer “gut vergangenen” Zeit. Überall Erinnerungsstücke die ethnische Gegen-stände werden: die nepalesische Decke und der chilenische Poncho, toskanische Terrakotta und die ungarische Uhr, die Schindel von Jimmy und die Steine aus Orsingher, dieTablà von Max, der Lärchenwald von Turra und die Gegenstände aus dem Wald, gesammelt von den Töchtern … gehören zu derselben vertr
auten Reise in die Vergangenheit. Das Haus wird zu einer Sammlung von Erinnerungen, seine Bilanz machend, fügt es sie seiner Geschichte hinzu und erneuert sich mit ihnen.

Nelle foto. Il tetto a vista oltre il soppalco regala intimità e morbidezza di luce serale all’open space, in affaccio dalla zona pranzo. Sullo sfondo lo sguardo esce dalla casa verso le alberature oltre la veranda primi novecento, grazie allo svuotamento dell’antica parete perimetrale. Un serramento in acciaio colorato riprende la tradizione in contrasto materico.

Unten, das freigelegte Dach über dem Hängeboden gibt dem offenen Raum Intimität und die Weichheit des Abendlichts, gegenüber dem Essbereich. Im Hintergrund, der Blick geht vom Haus in Richtung auf die Bäume jenseits der Veranda vom Anfang des zwanzigsten Jahrhunderts, dank der Beseitigung der alten Außenwand. Die Türen und Fenster aus bemaltem Stahl nehmen die Tradition des Kontrastes der Materialien wieder auf.

Il progetto di una casa bioecologica

L’unità residenziale, al terzo piano dell’edificio, si sviluppa su due livelli: ingresso sul corridoio centrale che attraversa l’appartamento ove si trova ogni accesso per la zona notte: alle tre camere, alla lavanderia, ai due bagni ed allo studiolo vi si affaccia l’open space della zona giorno. Il cuore della casa, il soggiorno – cucina – pranzo é organizzato attorno al corpo radiante della stufa in muratura e respira con i ritmi del giorno grazie alle numerose finestre rivolte a sud ed alla luminosità captata dalla veranda, una sorta di cuneo tra le montagne, restaurato durante i lavori. Una scala gialla rossa e blu in metallo porta al secondo livello, la soffitta in sottotetto: prezioso ampio ripostiglio della casa filtrato dal soppalco, zona gioco per i bambini, la cui posizione ha soddisfatto la logica di controllo genitoriale, essendo in collegamento con la sottostante zona giorno, senza privare il gioco della libertà di uno spazio a casetta assolutamente personalizzato.

Der entwurf eines bioökoligschen hauses

Die Wohneinheit in der dritten Etage des Gebäudes dehnt sich über zwei Ebenen aus: der Eingang ist auf dem Hauptflur der die Wohnung durchquert, wo sich jeder Eingang zu dem Schlafbereich befindet: zu den drei Zimmern, der Waschküche, den beiden Badezimmern und dem Arbeitszimmer das sich dem offenen Wohnbereich angliedert. Der Mittelpunkt des Hauses, Wohnzimmer-Küche-Esszimmer, ist um den kreisförmigen Körper des gemauerten Ofens angeordnet und atmet mit dem Rhythmus des Tages dank der zahlreichen nach Süden gerichteten Fenster und der Helligkeit eingefangen durch die Veranda, eine während der Arbeiten wieder hergestellte Art von Keil zwischen den Bergen.
Eine gelb-rot-blaue Metalltreppe führt zur zweiten Ebene, der Dachkammer auf dem Dachboden: wertvolle geräumige Abstellkammer des Hauses, getrennt durch den Hängeboden, einem Spielraum für die Kinder, dessen Lage die elterliche Aufsicht erleichtert, da er mit dem darunter liegenden Wohnraum verbunden ist, ohne dem Spiel die Freiheit eines ganz persönlichen Häuschens zu rauben.

Interventi

L’intervento di consolidamento strutturale ha inizialmente riportato il volume alle sue origini: un’ unica grande soffitta con due architravi a “cavallara” nel mezzo, dotati di doppie catene sopralzate appoggiate su puntelli affiancati ed impennate alla falsa catena: ingegnosa soluzione per ottenere la grande altezza libera al centro dello stanzone senza gravare con il carico sulla castellatura perimetrale in fachwerk. Questo dettaglio costruttivo fa oggi da sfondo della zona pranzo e presenzia in una delle camere, avendo organizzato gli spazi in maniera di garantire la lettura strutturale dell’edificio. Entrambi i solai sono stati ricostruiti in legno, incartando le teste dei nuovi travi d’abete in carta kraft per mantenere la traspirabilità ed appoggiando sul tavolato un feltro in yuta, prima di stendervi l’impasto in argilla, coppi recuperati, sughero granulare e calcinacci di cantiere che danno rigidità ed insonorizzazione.
Una cura particolare é stata riservata alle pareti perimetrali, esili strutture in legno tamponate, cui é stata abbinata una controparete in argilla cruda ed interposto nel cavedio uno forte spessore di sughero granulare (lo stesso isolante che riveste con 18 cm la nuova copertura in legno, ventilata). La tramezzatura é stato realizzata in pani di argilla cruda, alcuni lasciati a vista altri intonacati in malta di calce; l’impasto naturale mantiene costante l’umidità relativa nella casa e, grazie alla massa ed al suo peso specifico aiuta considerevolmente nell’accumulare le calorie del riscaldamento a legna ed a parete, la cui inerzia assicura assoluto comfort interno. Ogni struttura é stata lasciata a vista: parte del sottotetto, diventato soppalco per il gioco dei figli, é appeso alla travatura principale, riproponendosi come una mangiatoia nel tamponamento protettivo.
La parete di connessione con la veranda é stata svuotata ed é leggibile la crociera in larice originaria. Una vetrata a taglio termico su telaio in acciaio blu ne isola dagli sbalzi termici.

Der strukturelle Festigungseingriff brachte anfangs den Umfang auf seinen Ursprung zurück: eine einzige große Dachkammer mit zwei “Stall” Tragbalken in der Mitte, versehen mit doppelten Ketten, Plateaus, auf Stützbalken gelegt, unterstützt und erhöht durch eine falsche Kette: eine geniale Lösung um die große Höhe, frei in der Mitte des Raumes, zu erzielen ohne das Außenfachwerk zu belasten.
Dieses Baudetail bildet heute den Hintergrund des Essbereichs und ist in einem der Zimmer vorhanden, die Räume in einer Weise aufteilend, dass die strukturelle Interpretation des Gebäudes gewährleistet ist. Beide Dachböden wurden aus Holz rekonstruiert, die Spitzen der neuen Fichtenbalken in Kraftpapier eingewickelt um die Atmungsaktivität zu erhalten, und ein Filz aus Jute auf den Holzboden vor dem Aufstreuen der Lehmmischung gelegt, geborgene Dachziegel, granulierter Kork und Bauschutt, die Festigkeit und Schalldämmung verleihen. Eine spezielle Behandlung wurde den Außenwänden vorbehalten, dünne verspachtelte Holzgestelle, die mit einer Gegenwand aus Rohlehm verbunden wurden und für das Atrium wurde eine dicke Schicht granulierter Kork benutzt (das gleiche Isoliermaterial das mit 18cm die neue luftige Holzbedeckung bekleidet). Die Teilung wurde aus Rohlehmplatten verwirklicht, einige sichtbar gelassen, andere mit Kalkmörtel verputzt, das natürliche Gemisch hält die Luftfeuchtigkeit im Haus konstant und, dank der Masse und ihrem spezifischem Gewicht, hilft es beträchtlich bei der Verbrennung der Holz- und Wandheizung, deren Reaktionsträgheit absoluten Innenkomfort gewährleistet. Jegliche Struktur wurde sichtbar gelassen: ein Teil des Dachbodens wurde zum Hängeboden für die Kinder zum Spielen, er ist an das Hauptgebälk gehängt, geplant als ein Trog in der Schutzabdichtung. Die Verbindungswand zur Veranda wurde entfernt und das ursprüngliche Kreuzgewölbe aus Lärchenholz wurde sichtbar. Ein thermisches Glasfenster in einem blauem Stahlrahmen isoliert es von plötzlichem Temperaturwechsel.

L’ interno

Alcuni oggetti funzionali e nuovi sono stati progettati dall’architetto ed integrati in contrasto materico, tra essi la cappa della cucina, un tubo in acciaio nero dotato di anemostato ed il portoncino di ingresso in lamiera pressopiegata blu con inserti in legno la mellare. Le finestre in legno laccato sono doppie per agevolare il ricambio d’aria e l’accumulo calorico, sfruttando i raggi solari invernali; le porte sono quelle originali, restaurate ed adattate ai nuovi accessi. Ogni parte lignea é stata impregnata manualmente con sali di borace ed olio di aleurites, valutando la salvaguardia da funghi e parassiti. L’impianto elettrico stellare con disgiuntore ha la maggior parte delle lampade a risparmio energetico poiché la bio-ecologicità di una casa é nel complesso dei suoi consumi oltre che nella qualità di vita che riesce a garantire. Questo obbiettivo é stato fondante per le linee guida del progetto, orientando la scelta dell’impianto di riscaldamento con caldaia bassoemissiva e parete radiante, sull’uso di materiali naturali con forti spessori isolanti, e su criteri tra uso dei locali e soleggiamento, tant’é che la ristrutturazione é stata avvallata dal Servizio Energia della Provincia di Trento per le sue caratteristiche di Risparmio Energetico.
Einige neue und zweckmäßige Gegenstände wurden von dem Architekten entworfen und im materiellen Kontrast integriert, darunter der Abzug in der Küche, ein Rohr aus schwarzem Stahl, versehen mit einem Anemostat, und der Eingangstüre aus blauem druckgebogenem Blech mit Einsätzen aus Apfelbaumholz.
Die Fenster aus lackiertem Holz sind doppelt um den Luftaustausch und die Verbrennung zu erleichtern, die winterlichen Sonnenstrahlen nutzend, die Türen sind die Originalen, restauriert und den neuen Eingängen angepaßt. Jedes Holzteil wurde von Hand mit Boraxsalz und Holznussöl imprägniert, den Schutz vor Pilzen und Parassiten in Betracht ziehend. Die stellare Elektroanlage mit Stromkreisunterbrecher hat zum größten Teil energiesparende Lampen, da die Bioökologie eines Hauses auch in der Gesamtheit seines Konsumes ist, abgesehen von der Lebensqualität die es gewährleisten kann. Dieses Ziel war die grundlegende Richtlinie des Projektes, die Wahl der Heizanlage mit einem emissionsarmen Heizkessel und Heizwand orientierte sich an der Nutzung natürlicher Materialien mit starker Isolierdichte und der Nutzung der Räume und Sonneneinstrahlung, sodass die Renovierung von dem “Servizio Energia della Provincia di Trento” (Energieversorgung der Provinz Trient) wegen der Energieersparni-seigenschaften bestärkt wurde.

Nel 1897 la soffitta fu rimaneggiata e trasformata in abitazione, dotata in ogni ambiente di olle (stufe in maiolica locale) e successivamente della veranda in pieno gusto liberty. Cento anni dopo, nella ristrutturazione bioecologica, due stufe sono diventate lo spoler, una sorta di cucina a legna e, su disegno dell’architetto, si é realizzat
a la mussa, una
stufa a legna in muratura integrata al recupero dei fumi della cucina ed elemento radiante che provvede a riscaldare tutto l’open space della zona giorno durante i mesi invernali. Al riscaldamento degli altri ambienti, tre camere, uno studio e due bagni, si provvede nel sano principio di calore per irraggiamento, con pareti radianti, sfruttando l’inerzia dell’argilla cruda intonacata a calce ed isolata con sughero granulare.
In 1897 wurde der Dachboden umgebaut und in eine Wohnung verwandelt, in jedem Raum mit “Olle” ausgestattet (Öfen aus lokalem Majolika) und später mit einer Veranda in reinem Jugendstil. Hundert Jahre später wurden während der bio-ökoligischen Renovierung zwei Öfen zu “Spoler”, einer Art von Holzherd, nach einem Entwurf des Architekten wurde die “Mussa” verwirklicht, ein integrierter gemauerter Holzofen, die Küchendämpfe wiederverwertend und Wärmeelement, der dazu dient, für die Beheizung des gesamten Open space Wohnbereichs während der Wintermonate zu sorgen. Für die Beheizung der anderen Räume, drei Zimmer, ein Arbeitszimmer und zwei Badezimmer, bedient man sich des gesunden Prinzips der Hitzestrahlung, mit Heizwänden, die Trägheit des Rohlehms, mit Kalk verputzt und mit gekörntem Kork isoliert, nutzend.

Nelle foto: Il contrasto materico della cappa tubolare in acciaio nero: dettaglio di funzionalità. Questo segno moderno valorizza la semplicità della cucina in acero naturale trattata all’anilina, con la vecchia porta della soffitta decorata a stencil e la travatura del soffitto a vista.

Der Kontrast im Material der röhrenförmigen Haube aus schwarzem Stahl: ein Detail von Zweckmäßigkeit. Dieses moderne Zeichen wertet die Schlichtheit der Küche aus natürlichem, mit Anilin behandeltem, Ahornholz auf, mit der alten Türe des Dachbodens, Stencil dekoriert, und dem sichtbaren Deckengebälk.

C’era una volta una mansarda…

Adagiata nel fondovalle, circondata da boschi a perdita d’occhio, osservatorio privilegiato su montagne mitiche: Il Sass Maor e la Cima Canali, la Fradusta i Sass d’Ortiga, le Vette; la mansarda appartiene ad una casa che ha mantenuto l’aspetto e la dignità propria di un’edificio familiare benestante del IX secolo, con l’orto, il suo grande giardino, il faggio rosso ed il noce, la vecchia dimora del giardiniere. A ridosso del compatto borgo di Fiera di Primiero e la sua antica Pieve, testimone merovingio (VI sec. d.C.) l’edificio é testimone signorile di una autorità urbana propria del suo tempo, con i timpani decorati a motivo floreale.
Sguardo libero su tutti i punti cardinali, la mansarda gode della luce e dei panorami che si alternano nell’arco del giorno e delle stagioni. L’ala del tetto fu pensata per permettere al raggio invernale d’entrare in profondità, escludendo quello estivo. Incorniciata a nord dalle Pale di San Martino, é in tensione tra la vita pubblica, del commercio nella piazzetta pedonale del borgo e la riflessione privata sul Parco Clarofonte, al di là del sottostante torrente Cismon. E’ la prua di una nave osservatorio. Durante la ristrutturazione sono state portati alla luce e valorizzati gli interventi ottocenteschi di consolidamento, le chiavi a tirante, le lavorazioni a mano sulla travatura lignea, il marchio dei mastri carpentieri sulle serrature dei portali, gli incastri edi tasselli sui travi, piccole tracce, testimoni di rimaneggiamenti perduti nel tempo.

Es war einmal eine mansarde…

Eingebettet in der Talsohle, umgeben von Wäldern soweit das Auge reicht, ein privilegiertes Observatorium mythischer Berge: dem Sass Maor und dem Cima Canali, der Fradusta, die Sass d’Ortiga, die Vette; die Mansarde gehört zu einem Haus, das die Würde und das besondere Aussehen eines wohlhabenden Familienhauses aus dem IX Jahrhundert gewahrt hat, mit dem Gemüsegarten, seinem großen Garten, der Rotbuche und dem Nussbaum, dem alten Wohnsitz des Gärtners. Am Berghang der geschlossenen Ortschaft Fiera di Primiero und seiner alten Pfarre gelegen, ein Zeuge aus Merowinger Zeiten (VI Jahrhundert AD), ist das Gebäude mit seinen mit Blumenschmuckmotiven dekorierten Gibeln ein herrschaftlicher Zeuge einer für seine Zeit eigenen Stadtbehörde. Mit einem freien Blick in alle Himmelsrichtungen, geniesst die Mansarde das Licht und das Panaroma die sich im Laufe des Tages und der Jahreszeiten abwechseln. Der Seitenflügel des Daches wurde so entworfen, dass die Winterstrahlen tief eindringen können, die sommerlichen ausschließend.
Im Norden umrahmt von den Hängen von San Martino, ist es eingespannt zwischen dem öffentlichen Leben, dem Handel in der Fußgängerzone der Ortschaft und den privaten Betrachtungen des Parco Clarofonte, jenseits des unteren Cismon Wildbaches. Es ist der Bug eines Beobachtungsschiffes. Während der Renovierung wurden die Festigungseingriffe aus dem neunzehnten Jahrhundert ans Licht gebracht und hervorgehoben, die Zugankerschlüssel, die Handarbeit am Holzgebälk, das Zeichen der Zimmermannsmeister auf den Schlössern der Tore, die Federn und Dübel an den Balken, kleine Spuren, Zeugen von Umarbeitungen verloren im Lauf der Zeit.

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