Progetto e testo di Nicola Chiavarelli Incastonata tra le Dolomiti trentine, nella Valle di Primiero, questa ex soffitta ottocentesca con rare strutture a vista in fachkwerk é stata trasformata in una mansarda unica ed accogliente. Eingebettet zwischen den Trienter Dolomiten, im Tal von Primiero, wurde dieser ehemalige Dachboden aus dem neunzehnten Jahrhundert mit einer raren sichtbaren Fachwerkstruktur in eine Mansarde umgewandelt, einmalig und gemütlich.
Affacciata sul cuore del centro storico di Fiera di Primiero, antico borgo commerciale della vallata alpina ai piedi delle Pale di San Martino, la casa fu costruita nella prima metà del 1800 dai fratelli Trotter, ingegnosi costruttori di strade e ferrovie svizzere, ai quali l’influenza d’oltr’alpe dettò l’esecuzione dell’ultimo piano a castelletto o fachwerk: puntelli, saette e traversi in legno di larice incastrati tra loro per uno scheletro autoportante, la struttura a vista degli edifici antichi dalla costa Atlantica alla Baviera. Sei anni fa, restaurati gli esterni, la mansarda é stata completamente bio-ristrutturata e riorganizzata dall’architetto Chiavarelli per la sua famiglia, in funzione del soleggiamento, della convivialità e della qualità di vita.
Im Herzen der Altstadt von Fiera di Primiero stehend, einem alten Marktflecken des Alpentals am Fuß der Abhänge von San Martino, wurde das Haus in der ersten Hälfte von 1800 von den Gebrüdern Trot-ter gebaut, geniale Erbauer Schweizer Straßen und Bahnen, wobei der Einfluss von jenseits der Alpen bei der gerüstartigen Ausführung des Sentire il genius loci di uno spazio antico per respirarne la storia e fare Den “Genius loci” eines alten Raumes spürend, seine Geschichte einzuatmen und die Landschaft draußen zum beherrschenden Element machend für das innere Wohlbefinden.
In questa casa nulla é anonimo o ricercato ma tutto é irregolare e si integra immediatamente nel luogo, con la sua patina di vita addosso. Molti arredi provengono da recuperi o dall’artigiano locale: funzionali e semplici, hanno il calore del tempo che “passa bene”. Ovunque frammenti di memoria che diventano oggetti etnici: la coperta nepalese e il poncho cileno, la terracotta toscana e l’orologio ungherese, la scandola di Jimmy e i sassi di Orsingher, il tabià di Max, la foresta di larici di Turra e gli oggetti del bosco raccolti dalle figlie ….. appartengono allo stesso viaggio familiare nel tempo. La casa diventa una raccolta di memorie, le somma, le fa sue, le aggiunge alla sua storia e si rinnova con loro.
Nelle foto. Il tetto a vista oltre il soppalco regala intimità e morbidezza di luce serale all’open space, in affaccio dalla zona pranzo. Sullo sfondo lo sguardo esce dalla casa verso le alberature oltre la veranda primi novecento, grazie allo svuotamento dell’antica parete perimetrale. Un serramento in acciaio colorato riprende la tradizione in contrasto materico. Unten, das freigelegte Dach über dem Hängeboden gibt dem offenen Raum Intimität und die Weichheit des Abendlichts, gegenüber dem Essbereich. Im Hintergrund, der Blick geht vom Haus in Richtung auf die Bäume jenseits der Veranda vom Anfang des zwanzigsten Jahrhunderts, dank der Beseitigung der alten Außenwand. Die Türen und Fenster aus bemaltem Stahl nehmen die Tradition des Kontrastes der Materialien wieder auf. Il progetto di una casa bioecologica L’unità residenziale, al terzo piano dell’edificio, si sviluppa su due livelli: ingresso sul corridoio centrale che attraversa l’appartamento ove si trova ogni accesso per la zona notte: alle tre camere, alla lavanderia, ai due bagni ed allo studiolo vi si affaccia l’open space della zona giorno. Il cuore della casa, il soggiorno – cucina – pranzo é organizzato attorno al corpo radiante della stufa in muratura e respira con i ritmi del giorno grazie alle numerose finestre rivolte a sud ed alla luminosità captata dalla veranda, una sorta di cuneo tra le montagne, restaurato durante i lavori. Una scala gialla rossa e blu in metallo porta al secondo livello, la soffitta in sottotetto: prezioso ampio ripostiglio della casa filtrato dal soppalco, zona gioco per i bambini, la cui posizione ha soddisfatto la logica di controllo genitoriale, essendo in collegamento con la sottostante zona giorno, senza privare il gioco della libertà di uno spazio a casetta assolutamente personalizzato. Der entwurf eines bioökoligschen hauses Die Wohneinheit in der dritten Etage des Gebäudes dehnt sich über zwei Ebenen aus: der Eingang ist auf dem Hauptflur der die Wohnung durchquert, wo sich jeder Eingang zu dem Schlafbereich befindet: zu den drei Zimmern, der Waschküche, den beiden Badezimmern und dem Arbeitszimmer das sich dem offenen Wohnbereich angliedert. Der Mittelpunkt des Hauses, Wohnzimmer-Küche-Esszimmer, ist um den kreisförmigen Körper des gemauerten Ofens angeordnet und atmet mit dem Rhythmus des Tages dank der zahlreichen nach Süden gerichteten Fenster und der Helligkeit eingefangen durch die Veranda, eine während der Arbeiten wieder hergestellte Art von Keil zwischen den Bergen.
Interventi L’intervento di consolidamento strutturale ha inizialmente riportato il volume alle sue origini: un’ unica grande soffitta con due architravi a “cavallara” nel mezzo, dotati di doppie catene sopralzate appoggiate su puntelli affiancati ed impennate alla falsa catena: ingegnosa soluzione per ottenere la grande altezza libera al centro dello stanzone senza gravare con il carico sulla castellatura perimetrale in fachwerk. Questo dettaglio costruttivo fa oggi da sfondo della zona pranzo e presenzia in una delle camere, avendo organizzato gli spazi in maniera di garantire la lettura strutturale dell’edificio. Entrambi i solai sono stati ricostruiti in legno, incartando le teste dei nuovi travi d’abete in carta kraft per mantenere la traspirabilità ed appoggiando sul tavolato un feltro in yuta, prima di stendervi l’impasto in argilla, coppi recuperati, sughero granulare e calcinacci di cantiere che danno rigidità ed insonorizzazione. Der strukturelle Festigungseingriff brachte anfangs den Umfang auf seinen Ursprung zurück: eine einzige große Dachkammer mit zwei “Stall” Tragbalken in der Mitte, versehen mit doppelten Ketten, Plateaus, auf Stützbalken gelegt, unterstützt und erhöht durch eine falsche Kette: eine geniale Lösung um die große Höhe, frei in der Mitte des Raumes, zu erzielen ohne das Außenfachwerk zu belasten.
L’ interno Alcuni oggetti funzionali e nuovi sono stati progettati dall’architetto ed integrati in contrasto materico, tra essi la cappa della cucina, un tubo in acciaio nero dotato di anemostato ed il portoncino di ingresso in lamiera pressopiegata blu con inserti in legno la mellare. Le finestre in legno laccato sono doppie per agevolare il ricambio d’aria e l’accumulo calorico, sfruttando i raggi solari invernali; le porte sono quelle originali, restaurate ed adattate ai nuovi accessi. Ogni parte lignea é stata impregnata manualmente con sali di borace ed olio di aleurites, valutando la salvaguardia da funghi e parassiti. L’impianto elettrico stellare con disgiuntore ha la maggior parte delle lampade a risparmio energetico poiché la bio-ecologicità di una casa é nel complesso dei suoi consumi oltre che nella qualità di vita che riesce a garantire. Questo obbiettivo é stato fondante per le linee guida del progetto, orientando la scelta dell’impianto di riscaldamento con caldaia bassoemissiva e parete radiante, sull’uso di materiali naturali con forti spessori isolanti, e su criteri tra uso dei locali e soleggiamento, tant’é che la ristrutturazione é stata avvallata dal Servizio Energia della Provincia di Trento per le sue caratteristiche di Risparmio Energetico.
Nel 1897 la soffitta fu rimaneggiata e trasformata in abitazione, dotata in ogni ambiente di olle (stufe in maiolica locale) e successivamente della veranda in pieno gusto liberty. Cento anni dopo, nella ristrutturazione bioecologica, due stufe sono diventate lo spoler, una sorta di cucina a legna e, su disegno dell’architetto, si é realizzat
Nelle foto: Il contrasto materico della cappa tubolare in acciaio nero: dettaglio di funzionalità. Questo segno moderno valorizza la semplicità della cucina in acero naturale trattata all’anilina, con la vecchia porta della soffitta decorata a stencil e la travatura del soffitto a vista. Der Kontrast im Material der röhrenförmigen Haube aus schwarzem Stahl: ein Detail von Zweckmäßigkeit. Dieses moderne Zeichen wertet die Schlichtheit der Küche aus natürlichem, mit Anilin behandeltem, Ahornholz auf, mit der alten Türe des Dachbodens, Stencil dekoriert, und dem sichtbaren Deckengebälk. C’era una volta una mansarda… Adagiata nel fondovalle, circondata da boschi a perdita d’occhio, osservatorio privilegiato su montagne mitiche: Il Sass Maor e la Cima Canali, la Fradusta i Sass d’Ortiga, le Vette; la mansarda appartiene ad una casa che ha mantenuto l’aspetto e la dignità propria di un’edificio familiare benestante del IX secolo, con l’orto, il suo grande giardino, il faggio rosso ed il noce, la vecchia dimora del giardiniere. A ridosso del compatto borgo di Fiera di Primiero e la sua antica Pieve, testimone merovingio (VI sec. d.C.) l’edificio é testimone signorile di una autorità urbana propria del suo tempo, con i timpani decorati a motivo floreale. Es war einmal eine mansarde… Eingebettet in der Talsohle, umgeben von Wäldern soweit das Auge reicht, ein privilegiertes Observatorium mythischer Berge: dem Sass Maor und dem Cima Canali, der Fradusta, die Sass d’Ortiga, die Vette; die Mansarde gehört zu einem Haus, das die Würde und das besondere Aussehen eines wohlhabenden Familienhauses aus dem IX Jahrhundert gewahrt hat, mit dem Gemüsegarten, seinem großen Garten, der Rotbuche und dem Nussbaum, dem alten Wohnsitz des Gärtners. Am Berghang der geschlossenen Ortschaft Fiera di Primiero und seiner alten Pfarre gelegen, ein Zeuge aus Merowinger Zeiten (VI Jahrhundert AD), ist das Gebäude mit seinen mit Blumenschmuckmotiven dekorierten Gibeln ein herrschaftlicher Zeuge einer für seine Zeit eigenen Stadtbehörde. Mit einem freien Blick in alle Himmelsrichtungen, geniesst die Mansarde das Licht und das Panaroma die sich im Laufe des Tages und der Jahreszeiten abwechseln. Der Seitenflügel des Daches wurde so entworfen, dass die Winterstrahlen tief eindringen können, die sommerlichen ausschließend. |