La casa della farina di castagne

Ristrutturata per una coppia giovane

Progetto: Riccardo Barthel Località: le colline intorno a Prato
Art Director: Maria Luisa Carrara
Testo: Walter Pagliero
Foto: Athos Lecce

Nasce come casa in pietra ad uso contadino, nota per la farina di castagne che qui si produceva grazie alla vicinanza della materia prima. Dopo la ristrutturazione di Riccardo Barthel è diventata una piccola casa divertente in mezzo al bosco, molto adatta alla giovane coppia informale che ora la abita con lo spirito di Cappuccetto Rosso ma senza la paura del Lupo Cattivo. In questo nido d’amore non si poteva rinunciare alla presenza del camino, che qui è semplice come si addice alla costruzione, ma impreziosito dalla patina del tempo.

Intorno al fuoco tanto velluto color rubino

Riccardo Barthel, fiorentino di adozione, è un arredatore raffinato e sottile che entra in punta di piedi in qualsiasi ambiente per non stravolgerlo, e, con poche trasformazioni, lo fa risalire dai suoi limiti "di nascita" fino ai più alti livelli di abitabilità e fantasia.
In questo caso Barthel ha giocato col fuoco: ha messo intorno a un camino assai semplice (per understatement), una poltrona con petali di velluto color rubino che davanti alla fiamma si accende di riflessi romantici alquanto fantasy. Sopra al camino ha collocato una conturbante oleografia d’inizio secolo: un nudo di Diana cacciatrice che più sexy non si può. Così adesso è un angolo dove si accendono non solo i bagliori del camino.
In realtà si tratta di una rivisitazione intellettuale di un periodo ormai lontano, quello della belle époque, con molta nostalgia per il suo atteggiamento godereccio verso la vita. Un tocco di colta eleganza fin de siècle si trova anche nel lampadario "medioevale" in ferro battuto con paralumi color rubino come la poltrona.
La zona pranzo è arredata con mobili di fine Ottocento in legno scuro, solo il tavolo è verniciato di bianco per alleggerire l’insieme. Sopra vi spicca una bella tovaglia bianca con grande ricamo di fiori e volute che richiama quella stessa epoca. Uno strano candeliere a due braccia con specchio deformante sembra alludere a strani riti; guardandolo sembra di sentire la voce del grande bosco di Monte Ferrato.

Nelle foto: La zona soggiorno intorno al camino è ricca di episodi che la rendono vissuta, a iniziare dal grande mobile cinese dell’Ottocento laccato in rosso su cui è appoggiata una raccolta di fotoritratti. Il divano, con braccioli tipo Chesterfield, ha una housse bianca e cuscini rossi, come rossi sono i grandi paralumi dei due appliques. Le pareti sono giallo oro e il soffitto, come sempre, è bianco.

Nelle foto: La classica cucina toscana con piastrelle bianche a disegno blu, lavello con scolatoio in marmo di Carrara e, sotto, la tendina ricamata che cela il pentolame. Uno scolapiatti di legno con colonnine e frontone fa capire che qui ci troviamo di fronte alla ‘Grande Tradizione’.
Il bagno che sembra uscito da un film di Luchino Visconti, con piastrelle bordeaux, stucchino nuvolato alle pareti e tendina gialla a sipario davanti alla finestrella. Deliziosa la luce emanata dai due globi bianchi a forma di corolla. Il porta lavabo è in marmo a due piani.

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