Un soggiorno cocoon che rivaluta i connotati protettivi della casa. La modernità dei mobili, grazie a precisi accorgimenti, riesce a convivere con un ambiente dalle origini preistoriche. Qualsiasi linguaggio architettonico di qualità ha bisogno d’interagire al meglio con l’ambiente in cui si va a situare, perché la realtà e la sua percezione sono fatte di interazioni che possono valorizzare o deprimere l’intervento. In concreto questo discorso è verificabile anche nelle case in cui viviamo, quando alla base vi è il progetto di un architetto qualificato. Qui di seguito vengono illustrati tre esempi significativi di situazioni molto caratterizzate: una casa tra i “Sassi” di Matera; l’abitazione di un’artista che vuole vivere tra le sue opere; l’autoritratto di un giovane architetto che costruisce a sua immagine la propria abitazione.
Piantane artigianali in ferro battuto di Graziana Ciarloni; divani “Freesbe” di Calìa; tavolini e piccola vetrinetta di artigianato locale.
È nella tradizione del Futurismo italiano allargare il campo dell’arte al mobilio d’autore, vedi i mobili di Balla e di Depero. Susanna Lanati, scultrice allieva di Bodini, continua oggi tale tradizione con i suoi nervosi e quasi demoniaci mobili-scultura. In questo progetto di interni il dato di partenza è il forte talento artistico di chi vi abita. Nella foto si può osservare uno scorcio della sua casa milanese in zona Navigli dove, a parte il divano disegnato dal padre architetto, tutto è opera della sua fantasia vorticosa, quasi un’onda di immagini contorte che esplodono sulle pareti, sul soffitto e poggiate sul pavimento. Sono tavoli, consolle, lampadari eseguiti in vari materiali che lei sa maneggiare da esperta artigiana, tutti interessanti e tesi a una comunicazione assai coinvolgente. Entrare nella sua casa è In questo interno solo il divano è usuale, il resto è sogno d’artista e forza della natura. Un caso
“Nastro”, una lampada a sospensione in cristallo disponibile in molte varianti di colore e con
C’è tutta la poetica del razionalismo degli anni ‘30 in questa realizzazione dove sono state privilegiate le forme geometriche, le superfici nude e i materiali lasciati al naturale. Anche se l’architetto Scarsi ha conseguito la laurea al Politecnico di Milano, si può dire che professionalmente risente della vicinanza di Como e della locale scuola razionalista d’anteguerra. Nel soggiorno di questa villa, che si è costruito a misura delle sue esigenze, sono innegabili alcuni elementi in comune col conterraneo Terragni: come il gusto per le forme geometriche primarie, il porre in evidenza il sistema trilitico della struttura e il modo di mettere e di interrompere il colore su pareti, mobili e oggetti. È un influsso che discende in via diretta dalla rivoluzione formale del neoplasticismo olandese, cioè da quell’avanguardia storica che più ha influenzato il linguaggio formale dell’architettura razionalista. L’arch. Scarsi sa interpretare tale tradizione con una sensibilità da pittore astrattista,
Camino “Focus” distribuito da Celsius Italia; televisore al plasma, Philips; divano “XL”, Arketipo; poltrone sferiche “MP1” ed “MP4” B&B Italia; tavolino lungo “SOS”, Molteni & C.
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