La casa studio dell’architetto pittore


L’atelier-abitazione

Seguendo l’Alzaia del Naviglio Pavese, dove il corso dell’acqua s’incontra con l’Olona, all’interno di un giardino pittoresco dall’aria un po’ decadente si trova il loft che è abitazione e atelier dell’arch. Vittorio Mazzucconi.

Servizio di: Maria Luce Ranucci
Foto: Alberto Jona Falco, Arch. Vittorio Mazzucconi

Lo spazio interno, privo di suddivisioni, colpisce per il suo estremo candore. Tutto è illuminato dalla luce naturale delle grandi vetrate e da quella artificiale di faretti e lampade di diverse dimensioni e tipologie. L’ ambiente è caratterizzato
dal bianco dell’intonaco dei serramenti e dei tavoli da disegno. Sono bianchi anche i pannelli scorrevoli che si trovano lungo i lati della sala centrale al piano terra, su cui spiccano ancora le catenelle utilizzate un tempo per appendere ed esibire i quadri dell’artista-padrone di casa o di altri pittori, le cui opere sono esposte presso la Fondazione. Al centro del salone, vicino ad un grande tappeto coloratissimo, è quasi in mostra una coppia di poltrone Wassily, prodotte tutt’oggi dalla Knoll International.

The interiors, lacking subdivisions, strike for its utmost candour. It is lighted with the natural light of the big windows and the artificial one coming from spotlights and lamps of different sizes and typologies. The surrounding is characterized by the white of the roughcast of the locks and the drawing tables.

IN QUESTA PAGINA: questo luogo dove l’artista vive e si è ritirato, è un luogo del tutto imprevisto, inaspettato come tutti
quelli che l’Arch. Mazzucconi inventa nei suoi libri e nelle sue tele. Un luogo dove il silenzio è turbato solo dallo scorrere dell’acqua.

IN THIS PAGE: this place where the artist lives and retires, is an unsuspected place, unexpected like all those that architect Mazzucconi invents in his books and his canvas. A place where silence is disturbed only by the slide of the water.

Materiali diversi per un fine univoco
Le travi portanti, in acciaio smaltato di bianco, creano giochi geometrici, mentre pilastri realizzati in cemento armato, di colore grigio, lasciati volutamente a vista, fanno da cornice a porzioni di pareti in blocchi prefabbricati (Lecablocco).
Come accade nelle sue opere, anche in questa casa l’arch. Mazzucconi ha accostato materiali dalle textures diverse come la pietra, l’acciaio, il vetro e il ferro. Accanto alla scala, realizzata proprio in ferro, sul lato destro del salone centrale, ci sono dei segni dell’ architettura preesistente: un pozzo, la cui cavità è stata coperta da una lastra circolare di cristallo, ed un arco cieco, realizzato in mattoni, sapientemente recuperato e lasciato a vista nella sua integrità, come elemento ricco di memoria, testimone della storia e della vita dell’edificio.
Accanto a quest’ultimo reperto, ecco apparire una sorta di piccolo giardino artificiale, di sapore vagamente orientale, posto in un recinto pieno di sassi bianchi, creato dall’architetto.

Il soppalco
Dalla scala si accede ad un soppalco, realizzato con assi di legno di abete autoportanti e ricoperto da una serie di stuoie di spessore rilevante, su cui poggia il divano in midollino Fred Astaire di De Padova, arricchito da cuscini cangianti dal bianco al giallo chiaro all’ocra. Il legno di abete è stato utilizzato anche per la zona studio. Qui, intorno a un
tavolo formato da due cavalletti con un grande ripiano in legno laccato bianco, si trovano alcune sedie pieghevoli Plia di Castelli, che affiancano altre sedie “da regista” in legno e tela grezza di colore chiaro. Sulla destra della scala un altro spazio- soppalco dell’atelier è caratterizzato da un grande tappeto zebrato su cui spicca la chaise-longue di Le Corbusier (Cassina). Poco più in là è possibile ammirare il grande quadro dell’Arch. Mazzucconi, intitolato “Gioia in Primavera”, realizzato nel 1993 con tempere acriliche su tela.

SCHEDA TECNICA
Piano terra: Alcune pareti: mattoni Lecablocco a vista. Poltrone Wassily
prodotte da Knoll International. Soppalco: zona relax e zona studio:
Chaise-longue di Le Corbusier, Cassina. Tende in tela bianca: confezionate
da Fiorini. Divano in midollino di grandi dimensioni, Fred Astaire
di De Padova. “Gioia in Primavera”, 1993 Vittorio Mazzucconi, acrilico su tela.
Pavimento in legno di abete ricoperto da stuoie. Soppalco: camera da
letto – Divano “Positiv” con struttura in acciaio e rivestimento in pelle
nera, De Padova, su disegno di Vittorio Mazzucconi.

La camera da letto
Salendo altri gradini, si arriva alla stanza da letto e al guardaroba; in camera si trovano un futon giapponese e il divano dal rivestimento in pelle nera Positiv, realizzato da De Padova nel 1972 su disegno di Mazzucconi. In ogni angolo una miriade di libri, cataloghi, vasi antichi, oggetti di design, quadri e disegni fermano nel tempo emozioni e ricordi. Oggetti e opere arricchiscono questo luogo così particolare e misterioso. Uno spazio immerso nel silenzio, dove tutto si accorda con la ricerca di un percorso di crescita interiore e di scoperta di qualcosa di nuovo e di autentico.

White also are the sliding panels situated along the sides of the ground-floor central hall, where still are very visible the chains, once used to hand and exhibit the pictures of the artist-landlord or of other painters, whose works are still exhibited at the Fondazione. Inthe middle of the hall, near a big colorful carpet, almost displayed there is a couple of Wassily armchairs, still nowadays manuf
actured by Knoll International.

Different materials, one common goal
The bearing cross-bars, in white enameled steel, create geometric games, while reinforced-cement pillars, grey-colored, purposedly left in sight, frame portions of walls into ready-made blocks (Leccablocco).
Like in his works, also in this house architect Mazzucconi has combined materials with different textures, like stone, steel, glass and iron.
Next to the stairs, in iron, on the right side of the main hall, there are signs of the pre-existing architecture: a well, whose cavity is covered with a circular crystal sheet, and a blind ark, made of bricks, savily sapiently recovered and left at sight in its integrity, element full of memories, witness of the history and life of the building.
Next to this last exhibit, here shows a sort of small artificial garden, slightly Eastern, put inside a fence full of white stones, created by the architect.

RATTAN, MIDOLLINO E BAMBU’
Il midollino è un materiale che si ricava dalla trafilatura dell’interno delle canne di giunco e si presenta in lunghi filamenti cilindrici, le cui forme intrecciate richiamano alla mente oggetti di sapore antico. Il rattan, invece, è un particolare legno ricavato dalla parte interna di piante tropicali con forma di canne ricoperte da spessa corteccia. Tali piante sono il giunco,
il manao, il batang. Il bambù all’apparenza è simile al giunco ma internamente la canna è vuota. Pertanto i mobili in bambù hanno solo linee dritte e possono essere solo in colore naturale. Non potendo infatti togliere la corteccia alla canna è impossibile colorarla, in quanto completamente impermeabile.

The mezzanine
From the stair there is an access to the mezzanine, realized with self-bearing fir-wood boards and covered with a series of mats of relevant thickness, which the De Padova’s Fred-Astaire core couch stays on, enriched by pillows changing from white to light yellow and ochre. The fir wood was also used for the study area. Here, around a table consisting of two stands with a big shelf in white laquered wood, there are some Plia-di-Castelli foldaway chairs, next to other
director’s chairs in wood and raw cloth light in color.
On the right side of the stair, another mezzanine space of the atelier is characterized by a big zebraed carpet, with the chaise-longue of Le Corbusier (Cassina).
Little further, it is possible to enjoy the big picture of architect Mazzucconi, named “Gioia in Primavera”, realized in 1993 with acrylic tempers on canva.

The bedroom
Climbing up some more steps, appears the bedroom and the wardrobe. In the bedroom there are a Japanese futon bed and the couch with black Positiv-leather covering, realized by De Padova in 1972 from a design by Vittorio Mazzucconi. On each shelf or console there is a number of books, catalogues, ancient vases, design objects, pictures and drawings that freeze emotions and memories in time. Objects and works enrich this particular and mysterious place. A space
immersed in silence, interrupted only by the continuous sound of the water flowing, where everything chimes in the search of an interior path of growth and discovery of something new and authentic.

Appunti di viaggio. Un silenzio che suscita emozioni

IN QUESTA PAGINA: alcuni angoli dell’appartamento atelier. Ovunque sono evidenti dettagli che manifestano
il percorso interiore dell’arch. Mazzucconi, il suo amore per i viaggi, per le terre lontane, per la ricerca di emozioni: oggetti che fermano nel tempo i ricordi e mantengono vive le sensazioni. Un continuo cammino verso la crescita interiore, che si manifesta in tutte le opere , sia nei libri che nelle tele, dell’artista.

IN THIS PAGE: some corners of the atelier flat. Everywhere there are details showing the interior path of architect Mazzucconi, his love for traveling, faraway lands, the search for emotions: objects that freeze memories in time and keep sensations alive. A continuous walk towards internal growth, displaying in all
his works, both in the books and the canvas, of the artist.

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