UNA MANSARDA A MONDOVÌ
All’interno di un complesso edilizio di nuova costruzione, la realizzazione di una mansarda, dal progetto semplice e lineare. Un’invasione di luce pervade il progetto raffinato di un interno attento ai minimi particolari, da vivere sia dentro che fuori, grazie alla progettazione della grande terrazza.
Part of a new building complex, this mansard has a simple linear design. Light floods the carefully finished elegant interior, and with the large terrace it can be enjoyed inside and out
Progetto di: Cristina Pilone Servizio di: Maria Galati Foto di: Sarah Angel Bezzecchi
Un sottotetto, che va al di là del concetto classico di mansarda a cui siamo solitamente abituati, è quello che l’architetto di Mondovì (CN), Cristina Pilone, ci propone. La mansarda fa parte di un complesso abitativo, progettato da un’impresa del cuneese, secondo i canoni del risparmio energetico e del comfort abitativo. La mansarda è stata progettata per essere un elemento campione, da proporre al mercato. L’architetto Pilone si è occupata dell’allestimento degli interni. Il sottotetto è una piccola abitazione per due persone. Lo spazio proposto è aperto, privo di setti murari, e questa caratteristica fa risaltare la bellezza della copertura, visibile da ogni punto della casa, oltre a rendere più vivibile e confortevole uno spazio non grande.
Architect Cristina Pilone of Mondovì, Cuneo, gives us an attic that stretches the classical concept of mansard. The mansard is part of a residential complex designed by a company from Cuneo, following the canons of energy efficiency and living comfort. The mansard has been designed as a market prototype. Architect Pilone has also taken care of interior furnishings. The attic is a small home for two. The open space is without walls, a characterising feature that sets off the beauty of the ceiling, visible from every corner of the house, while making the small space liveable and comfortable. In the living room, kitchen and dining area are one. The food preparation area has been designed by the architect as a ‘ludic’ space, in which fellow guests can interact and enjoy the ritual to the full.
BIOGRAFIA
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Cristina Pilone si laurea in Architettura al Politecnico di Torino nel 2001. Dopo un periodo di pratica, dal 2002 si dedica alla libera professione in modo autonomo collaborando con colleghi per alcuni progetti. Tra i lavori più interessanti, la ristrutturazione parziale di un palazzo storico sito in Mondovì per ricavare un ristorante/vineria + 2 foresterie, i nuovi uffici della Azienda “LPM spa Prefabbricati”, la palazzina pluripiano de “La Coccinella srl”, l’allestimento negozio di abbigliamento “Sporting” e del “Centro Fitness” a Mondovì; ristrutturazioni e allestimenti di appartamenti a Saint Tropez – Francia. Dal 2005 collabora attivamente nella conduzione delle aziende di famiglia, la “Vincenzo Pilone spa-laterizi” e la LPM spa Prefabbricati, entrambe attive nel settore edile. Attualmente è maggiormente orientata all’imprenditoria più che alla pura progettazione. |
All’ingresso, al muro serigrafie (Armani). Divano, (Moroso); tavolini e mobile su disegno, prodotto da Arreda; soggiorno, Serie Scintilla, e Long Bow, (FontanaArte).
Serigraphies on the wall at the entrance (Armani). Sofa, (Moroso); bespoke table and cabinet, produced by Arreda; living room, Serie Scintilla and Long Bow, (FontanaArte).
LA CUCINA COME LUOGO DI PREPARAZIONE DEL CIBO E MOMENTO DI SOCIALIZZAZIONE
Alcune viste della zona cucina. Cucina e tavolo, su disegno (Arreda); elettrodomestici, (Miele); sedie Delfina (Robots); illuminazione, Serie Scintilla, (FontanaArte). Per le luci principali sono stati scelti dei modelli che seguono le linee dei colmi del tetto, creando una luce diffusa negli ambienti. Sono state inserite, anche, luci puntuali per sottolineare alcune aree dell’appartamento. Due le intensità disponibili: i neon servono per creare una luminosità diffusa e lieve, le alogene, invece, una luce più intensa.
Views of the kitchen. Bespoke kitchen and table (Arreda); household appliances, (Miele); Delfina chairs (Robots); lighting, Serie Scintilla,(Fontana Arte). Lights that follow the lines of the roof have been chosen to create diffused
lighting in the rooms. Spotlighting has also been used to bring out some areas of the apartment. Two intensities are available: neon lights create diffused lighting, while halogen ones provide a more intense light.
Nella zona giorno, la cucina e la zona pranzo sono un ambiente unico. La zona della preparazione del cibo è stata concepita dal progettista come uno spazio “ludico”, in cui i commensali possono interagire e vivere in pieno questo rito. Il tavolo da pranzo, più grande delle dimensioni usuali, è stato pensato come un ampio e permanente piano di appoggio. All’interno della zona giorno, un volume curvo lascia percepire la zona notte. Una camera dalla superficie essenziale, che contiene al suo interno la cabina armadio curva, e un piccolo, ma grazioso bagno. Una delle peculiarità della casa è che i muri divisori, dove previsti, non raggiungono mai il soffitto, e la parte terminale è stata concepita in vetro. Soluzione che permette di avere, anche dalla camera, la percezione della movimentazione delle falde del tetto. L’arredo, inserito all’interno dell’abitazione, è stato integralmente disegnato dall’architetto Pilone. Le superfici degli arredi sono tutte laccate, lucide o opache. I colori delle finiture dei muri, mobili e tende sono chiarissimi, con poche note, per accentuare la spazialità e la luminosità dell’appartamento.
The dining table, larger than usual, is designed as a large and permanent top. Inside the living area, a curved volume provides a glimpse of the sleeping quarters. A no-frills bedroom contains a curved wardrobe and a small, albeit elegant, bathroom. One of the distinctive features of the house is that the dividing walls never reach the ceiling, the end part being made of glass. This idea means that even in the bedroom you can see the movement of the roof pitches. The furniture has all been designed by Architect Pilone. Furniture surfaces are all lacquered, gloss, or opaque. Light colours for the walls, cabinets, and curtains, with a few dabs of colour to accentuate the space and brightness of the apartment.
STILE MINIMAL NEL REGNO DI MORFEO
GEOMETRIE ALL’INTERNO DEL BAGNO
Nella camera, letto, (Flou); comodini, eseguiti da Arreda, su disegno; quadro, copertina Vogue, anni ‘80, illuminazione Miss K, (Flos); sul soppalco Serie ZZZ, (FontanaArte). Nel bagno, sanitari, Dolomite e Simas Serie Frozen; illuminazione, neon, (FontanaArte); applique, Sint (Esedra Gruppo Targetti). Per i pavimenti si è optato per un parquet tipo industriale, con liste da 30 cm, in Cabreuva Alburnata, (Alpina Parquet). Pianta appartamento.
In the bedroom, bed, (Flou); bespoke cabinets made by Arreda; picture, 1980’s Vogue cover, Miss K lighting, (Flos); Serie ZZZ on the mezzanine, (FontanaArte). In the bathroom, sanitary fixtures, Serie Frozen Dolomite and Simas; lighting, neon, (FontanaArte); sconce, Sint (Esedra Gruppo Targetti). For the floors an industrial type parquet has been used, with 30cm boards in cabreuva ‘alburnata’, (Alpina Parquet). Apartment plan.
MORFEO: IL DIO DEL SONNO Quando si parla di sonno si cita spesso “Morfeo” ma chi era costui? Morfeo è una figura della mitologia greca, figlio di Ipno e di Notte. Il poeta greco Esiodo indica che i sogni erano figli della Notte. L’idea di una divinità specifica dei sogni chiamata Morfeo è più tarda e viene generalmente attribuita ad Ovidio, che nelle sue Metamorfosi diede un nome ai tre figli di Ipno, il sonno: Morfeo, Phobetor (Fobetore) e Phantasos (Fantaso). Nell’Iliade e nell’Odissea, infatti, troviamo invece un’altra divinità, Oniro, che riassume in sé la caratteristiche di tutte le altre. Morfeo, nelle sue apparizioni notturne, prendeva le forme delle persone o delle cose sognate. Egli, quando inviava sogni popolati da forme umane, portava sempre con sé un mazzo di papaveri con cui, sfiorando le palpebre dei dormienti, donava loro realistiche illusioni. Gli altri due, quelli con animali (Fobetore) e paesaggi, case, oggetti inanimati (Fantaso). Spesso era rappresentato nell’atto di abbracciare il padre, Sonno, circondati dagli spiriti dell’immaginazione. Morfeo era raffigurato con grandi ali che battevano senza far rumore. Il suo messaggero era il veloce ed alato Hermes, tramite tra il suo Signore e i viandanti.
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