Le domande più frequenti sull’argomento del parquet

Risponde l’Esperto

1) Appena rientrata dal viaggio di nozze ho pulito il nuovo parquet d’Iroko e, dopo rimosso il tappeto del soggiorno, questo ha presentato l’intera porzione, assai più chiara rispetto al resto della stanza. Anche sotto gli altri mobili esiste lo stesso inconveniente. A cosa è dovuto ciò? Debbo reclamare per la qualità del legno? Come posso eliminare l’antiestetica differenza cromatica?
Il problema descritto è noto come un carattere peculiare delle specie legnose tropicali, qual è l’Iroko: la fotocromaticità, ovvero una sensibile alterazione di colore che subentra nei primi periodi d’esposizione alla luce, per un processo d’ossidazione del supporto dovuto all’azione della radiazione ultravioletta. Il fenomeno, che ricorda l’abbronzatura estiva, non è a differenza di questa, immediatamente reversibile. E’ pertanto buona regola non coprire il pavimento da nuovo, lasciando che si ossidi nel modo naturale e, solo dopo che l’inevitabile fenomeno si è sviluppato, potrete disporre i mobili stanziali. Tutto ciò non è un fattore minimamente ascrivibile alla qualità del legno. Col passare del tempo e l’esposizione alla normale luce del giorno, anche tali porzioni più chiare s’equilibreranno al colore raggiunto nelle altre superfici.

2) Il parquet di Rovere trattato con sistema a olio impregnante ha un colore omogeneo e un aspetto molto naturale, reso ancor più morbido dalle regolari manutenzioni che lo rinnovano (con gran soddisfazione di mia moglie). Ciò nonostante, la superficie trattata è delicata esprimendo le tracce tipiche del calpestio, soprattutto nelle camere dei bambini. Come si potrà ovviare all’inconveniente? Esiste un altro sistema di manutenzione più pratico agli effetti dell’uso?
Il problema che mi espone ha una forte componente soggettiva dovuta a una certamente “eccessiva” attenzione della padrona di casa. Il nutrimento della superficie portato con la scrupolosa manutenzione è tale da rendere la superficie più
carica di sostanze oleo-cerose e così più “tracciabile” per il normale strofinamento della suola. Quindi, consiglio di ridurre le applicazioni delle soluzioni specificamente preposte al rinnovo della superficie (emulsioni nutritive/rinnovanti). Il
sistema a “impregnazione” adottato sul vostro pavimento potrà assumere tranquillamente un aspetto più scabro e opaco, senza che ciò sia indice di trascuratezza o di mancanza di pulizia e cura. Diversamente, provate a smettere d’osservare la superficie col controluce (spesso tale comportamento è sintomatico di chi, vuol vedere, ciò che non si vedrebbe): il problema sarà completamente eliminato.(vedasi foto nell’articolo dedicato alla protezione del parquet)

RISPOSTA 2 – Un eccessivo uso di sostanze oleo-cerose può accentuare la formazione d’aloni dovuti allo sfregamento della suola, comunque peculiari e congrui alla naturalità e informalità offerta da tale sistema di protezione RISPOSTA 3 – Una doga di legno stratificata
per la utilizzazione con il sistema flottante.

3) Cosa sono i parquet di tipo flottante? Sono indicati anche per la abitazioni? Hanno qualche inconveniente?I parquet flottanti hanno come primo requisito una stabilità intrinseca dei semilavorati (ingegnerizzato in una composizione a strati) che, per questo, li rende stabilizzati nel microclima ambientale residenziale. Possono essere così installati senza l’ausilio di collanti o fissaggi meccanici (chiodi o viti) alla stregua di un tappeto. Essi sono certamente indicati per tutti i locali abitati, presentando una caratteristica di sicura pregevolezza, riconoscibile nella loro semi-elasticità. Mancando di continuità strutturale al piano di posa e grazie anche al materassino di preparazione, il pavimento flottante è un manufatto semi-elastico di grande comfort nella deambulazione. Esso attenua infatti, il carico dinamico sull’arto, esprimendo una “morbidezza” nell’uso durante la deambulazione. I medici ortopedici li designano come ideali agli effetti del vantaggio riconosciuto e apprezzabile da chiunque grazie alla risposta elastica offerta agli arti inferiori.

4) E’ vero che i parquet sintetici sono più resistenti all’acqua e all’usura?
La comparazione fatta con i più nobili e pregiati parquet di legno è quanto meno impropria essendo per l’appunto, tali prodotti, sintetici. I pavimenti sintetici non sono dei parquet ma, dei rivestimenti di tipo decorativo che sfruttano la
resistenza delle resine melamminiche applicate sulla loro faccia in vista. Costruiti con materiali di supporto derivati dal legno (truciolari – MDF – HDF) sono anche loro sensibili a eventuali significative variazioni d’umidità ambientale.
La loro resistenza all’usura è certamente maggiore rispetto alle superfici lignee ma, non potrà mai dirsi giustificata per normale uso in abitazioni civili, dove altresì sono richiesti requisiti qualitativi che solo il legno, con la sua naturalità e genuinità, potrà offrire. Giova ricordare come una superficie di legno, possa dirsi anche più resistente di una superficie
di ceramica la quale, se urtata da un corpo duro, si scheggia, frantumandosi in due parti, ma non potrà certo ammaccarsi esponendosi così a un minore danneggiamento.

Il parquet di rovere trattato con sonstanze impregnanti,
se ben tenuto ripassandolo abitualmentecon sostanze
“nutrienti”, buò mostrare l’impronta del calpestio.

The oak parquet, treated with saturating substances, is best kept by habitually brushing it with &ldqu
o;nutritive” substances, to increase resistance to marks created by heavy foot traffic.

Foto Athos Lecce
L’arte con il legno

Vona Natale è un’azienda che, da oltre
trent’anni, opera nel campo delle pavimentazioni
in legno con fornitura e posa di parquet,
in tutte le essenze, tradizionale e prefinito.
Presso il centro esposizione a Desio (Milano) è
possibile visionare alcune foto delle loro esecuzioni:
cornici artistiche e rose dei venti. Si occupano,
inoltre, di riparazioni e restauri.

parquetprofessional@libero.it
www.parquetprofessional.it

5) La caduta accidentale di un utensile ha prodotto una lieve, ma evidente ammaccatura sul mio nuovissimo pavimento. Cosa fare per eliminarla?
Non potrà e dovrà fare niente. La deformazione indotta dal banale incidente è semplicemente amplificata dall’eccellenza della superficie, ancora vergine e ben omogenea grazie alla protezione a film di vernice. Col tempo la patinatura portata nell’uso quotidiano, attenuerà l’effetto. L’ipotesi di una riverniciatura o stuccatura parziale della porzione è esclusa
risultando, molto probabilmente nei suoi esiti finali, peggiore del danno stesso, per inevitabili aloni e differenze di colore del supporto.

6) Nella camera di mio figlio ho osservato che la poltroncina su ruote della sua scrivania, lascia delle lievi tracce sulla zona ove normalmente è usata? E’ un difetto della vernice? Diversamente come posso eliminare l’inconveniente?
Non è un difetto della vernice. Essa è dovuta all’azione meccanica delle ruote che, alterando la perfetta planarità del film di vernice, sviluppa dei microsolchi apprezzabili solo grazie all’osservazione in luce riflessa. Il fenomeno potrà essere praticamente eliminato sostituendo le ruotine della poltroncina con altre di tipo gommato, disponibili in commercio e assai più elastiche della vernice. Altresì il problema potrà dirsi relativamente risolto, assumendolo come peculiarità del tipo di pavimento comunque destinato a essere usato senza pregiudizi funzionali condizionanti.

7) Nel nuovo parquet sono apparse delle anomale strisce verdastre, completamente isolate e antiestetiche tali da pregiudicare sicuramente la qualità dell’opera. Accludo una foto. (vedere foto)
Gentile signora, i miei complimenti: il suo parquet di Ciliegio europeo (Prunus avium, Prunaceae) è semplicemente autentico. L’anomalia espressa dalle doghe striate di verde è peculiare della specie legnosa. Essa non è un difetto e non riduce la classificazione qualitativa di prima classe. L’inconveniente è spesso contestato da alcuni utenti che immaginano di poter avere caratteri d’omogeneità cromatica nel legno, alla pari di un tessuto o un materiale sintetico. Diversamente il legno per la sua naturale provenienza è sempre diverso e difficilmente reperibile in partite omogenee che, così, annullerebbero il primo requisito di materiale naturale e autentico con colorazione, venatura e fibratura sempre diversi e solo occasionalmente genericamente omogenei.

Risposta 7 – Il legno presenta spesso dei caratteri peculiari nel colore, poco frequenti, irripetibili e solo per questo apparentemente anomali, rientrando altresì nella tipicità del materiale. E’ il caso di questo parquet di ciliegio europeo.

8) La pulizia delle superfici verniciate con sistemi tradizionali (resine poliuretaniche) deve essere preferibilmente fatta con gli speciali polish, per mantenerla nel tempo?
Non necessariamente. L’azione di un polish lucidante è solo funzionale a permettere una maggiore omogeneità e brillantezza della superficie verniciata con resine poliuretaniche. Il trattamento igienico è da prevedersi con l’applicazione di un panno in cotone immerso in una soluzione d’acqua e sapone neutro, oltre alla normale aspirazione e preventiva eliminazione delle polveri. L’accentuazione dell’omogenea brillantezza del film grazie ai polish lucidanti è da considerare,
fatto che la patinatura introdotta dall’uso del parquet lo rende disomogeneo in modo spontaneo, diversificandosi a seconda delle destinazioni d’uso e del carico pedonale sulla superficie.

9) Nella nostra nuova casa abbiamo progettato il parquet ovunque, anche nel bagno. Quali cautele possiamo
adottare per il suo migliore impiego e mantenimento?

Il parquet non ha alcuna controindicazione per il bagno. L’utente vorrà considerare quale tipologia di parquet (formato, specie legnosa e protezione) adottare in relazione alle attese di qualità ricercate dal manufatto. Se è previsto un uso intenso del bagno di servizio principale (frequente presenza di bambini e un uso massiccio di lavaggi), potrà essere ottimizzato un progetto di garanzia della superficie col parquet, maggiormente protetta. La zona dei servizi (doccia, vasca, WC e bidet) potrà essere anche differenziata dalla restante porzione, con una pavimentazione di servizio in materiale lapideo o ceramico. Questo sarà vantaggioso a permettere con disinvoltura eventuali dispersioni d’acqua dai servizi, anche regolari e frequenti, senza nessuna implicazione per il parquet che assumerà sempre un ruolo principale nell’arredo della stanza.

In Edicola
In una casa dell’800 con soffitti dipinti è bene usare un legno uniforme che non interferisca col disegno delle
decorazioni, lasciando al tappeto (da scegliere in armonia con i colori presenti) il ruolo di protagonista.

In a house built in the 1800s, the painted ceiling is exploited in uniform wood without interfering with the decorative
designs, leaving the carpet (harmonizing with its colors) the role of the protagonist.

10) Lo zoccoletto applicato sulle pareti è stato fissato con chiodi e risulta disturbato per la presenza delle numerose tracce residue delle chiodature. Anche la stuccatura adottata successivamente non ha risolto il problema, risultando comunque ben percepibile alla vista. Qual è il sistema più corretto di posa?
Le attese di qualità del committente sono spesso tradite quando, si parla di zoccolo di rifinitura (battiscopa).
Infatti, i sistemi eventualmente considerabili sono tre: con colla, chiodi e viti non sono, fra loro, equivalenti agli effetti dell’estetica del manufatto. Il primo, apprezzato per la sua nettezza (assenza d’ogni foratura) è instabile, causa della sistematica presenza dello strato di pittura murale (tinteggiatura) che, presente quale supporto di posa, impedisce
il completo ancoraggio alla parete dell’elemento. Il secondo presenta una serie di piccoli fori residuati dall’inserimento del chiodo, spesso sgraditi dal cliente finale e difficilmente nascondibili con degli stucchi. Il terzo sistema, a “vite e tassello” è certamente il più ortodosso e apprezzabile, ma indubbiamente il più costoso, lasciando comunque in vista una testa della vite, non meglio eludibile. La morale: quando c’è un difetto da nascondere, il modo migliore per eliminarlo è metterlo in evidenza. Le diverse ipotesi prevedono tre diversi standard di qualità finale del manufatto che ogni utente potrà valutare nella sua soggettiva interpretazione.

Il parquet Bruno vince a Montecarlo

La “Bruno S.p.A.” ha posato circa 5.000 metri quadrati di Rovere Lamparquet listoncino 14 x 70 x 500 a Montecarlo, del Palazzo Residenziale della famosa città del principato

A pochi metri dal mare, nella zona di Fontvieille e di alcuni appartamenti con rifiniture di pregio dotati di ogni confort. Per questi interventi è stato impiegato un parquet in Rovere francese, accuratamente selezionato, con misura unica
(listoncino 14x70x500) e con fascia in listelli di Rovere e bindello in listelli di Wengé (come nella foto sotto). Oltre 70 anni di attività e ben 3 generazioni in essa impegnate: queste le caratteristiche che fanno di Bruno S.p.A. un’azienda di grande esperienza e professionalità. Azienda che si contraddistingue per la grande attenzione verso il cliente, attraverso i servizi di logistica, post-vendita, informazione ed aggiornamento, e per il pieno rispetto verso il patrimonio boschivo e l’impatto ambientale. Bruno S.p.A. si dedica alla commercializzazione in Italia e all’estero, di parquet fabbricati da società che hanno sede in Francia, Costa d’Avorio e Camerun riconosciute per l’ottimo standard qualitativo delle essenze e dei prodotti finiti. La possibilità di attingere, per ogni tipo di specie legnosa, partite di materia prima da una stessa piantagione, dà grande valore aggiunto ai parquet Bruno che presentano uniformità nel colore e nella scelta. In più, tutti i pregi del legno sono accentuati da una lavorazione ad altissima tecnologia. da sempre garantisce il controllo della qualità
dall’origine al prodotto finito.

A few meters from the sea, in the area of Fontvieille are a selection of apartments with valuable refinements endowed with every comfort. For these interventions the working of French oak parquet accurately selected with a unique measurement (small listels measuring 14 x 70 x 500), and bands of oak and wengè listels (as in the lower photos).
Over 70 years of activity and 3 generations of commitment make Bruno S.p.A. a company of great experience and professionalism, standing out for its attentiveness to its clients by way of its logistical services, post-sale information and updates, as well as its utmost respect for old patrimonial forests and environmental impact.

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