Realizzazione di Chiara Cunico Cosciani, architetto; foto Tiziana Arici Quando si ha a disposizione una mansarda dal soffitto molto alto e non la si vuole immeschinire facendovi due piani, la soluzione migliore (e anche la più scenografica) è costruire al suo interno una soppalcatura ridotta con esili sostegni e con una scala aerea e trasparente. Può essere un piccolo spazio per metterci il letto, col gusto di arrampicarcisi come su un albero.
In questo caso si gioca su una forma primaria, il cilindro, che fa da sostegno in muratura al soppalco e nello stesso tempo protegge otticamente lo studio con un piacevole effetto bussola. La vernice nera data al ferro della struttura permette di goderla come una scultura astratta, una ragnatela che magicamente sostiene dei gradini e un piano che scompare alla vista in alto.
Nel resto della casa questo soppalco, ma soprattutto la scala, s’intravede da più punti come una presenza dinamica che contrasta con l’antica struttura cadenzata su altri bisogni. Tra queste pareti massicce, da cui affiorano nicchie e intonaci originali, l’architetto contemporaneo ha voluto aggiungere il suo segno. E’ un mix molto attuale che rende più vicino uno spazio non creato in origine per il nostro stile di vita. Così si ha la sensazione di vivere in una casa del nostro tempo e non in un museo bello ma distante.
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