Look

Servizio di: Nausicaa Ferrini

Immersa nella campagna, la villa dei Missoni rispecchia il loro modo di intendere la vita e la moda. Un universo libero, allegro e scanzonato.

I Missoni, sono quasi un’istituzione italiana, conosciuti e amati in tutto il mondo come reinventori di un modo di vestirsi colorato e decontratto. Prima con i loro maglioni e poi col prêt à porter di alta classe, hanno arricchito il mondo della moda con un tono allegro e sportivo alquanto fuori schema e certamente molto attuale. La loro casa rispecchia fedelmente questa filosofia di vita, con in più un accento di spontaneità che conferma quanto sia genuina la loro ispirazione.

All’inizio questa casa, che sorge vicino all’impresa di famiglia, era tutta bianca, con i muri lisci, molto vuota e neutra, poi si è ricoperta a poco a poco di oggetti trovati andando in giro per il mondo. “In questo spazio che all’inizio era abbastana anonimo – ci confida il figlio Luca – sono proprio i flussi di oggetti con le loro forme e loro colori che hanno composto di volta in volta un diverso arredamento”. Qui, il verde interno si lega a quello esterno, in una sorta di terra di mezzo. Una serra lussureggiante dove gli unici mobili presenti sono un lungo tavolo e le sedie. Un ambiente intimo e accogliente che rispecchia l’amore per l’universo domestico. In alto il tavolo in legno allungabile“Bristol”(Gloster); In basso il servizio in ceramica “Folia”(Unopiù).

La scelta di un colore particolare come il rosa, usato per questo locale di soggiorno, ha permesso di ottenere un’atmosfera molto personale e contemporaneamente, di sdrammatizzare la nota vagamente retrò data all’ambiente
da alcuni pezzi d’epoca e dai ritratti di famiglia appesi alle pareti. Il risultato è un’area nostalgica ed emozionante sottolineata dal divanetto a due posti. Prezioso il pizzo antico che lo ricopre dal quale traspare una sommessa tonalità di azzurro. Il soggiorno si trova all’interno di una dépandance di una villa progettata dall’architetto
Luigi Vietti, un’eccezionale documento di architettura razionalista, con tutti gli arredi d’epoca progettata nel ‘31 secondo i concetti allora da poco enunciati di spazio continuo, verità costruttiva e funzionalismo.

Rosa, pizzi, ritratti appessi alle pareti. Un’atmosfra decisamente romantica per
la piccola dépandace di una villa che guarda verso la valle di Domodossola.

L’idea era che “la natura entrasse dentro” secondo le idee dell’avanguardia di allora. Su un piano terra in muratura, con una finestra completamente apribile, fu montato per la prima volta un primo piano in legno. Erano i primi tentativi di prefabbricazione totale (vi erano già tutti gli impianti all’interno delle pareti), ma su scala artigianale anziché
industriale. In alto un’applique (Creazioni Armony); In basso il tavolo“Girasole Zen”. Il piano è in cristallo molato a filo lucido; l’intarsio in marmi policromi (Mondovetro).

Si intravede la tradizione abitativa di Cannobio nella casa che l’architetto Mauro
Bissatini ha pensato per sé. “Aggredita” dalla natura è un condensato di colori.

“La casa dove abito – ci spiega l’architetto Mauro Bissatini – era un vecchio cascinale che ho cercato di far aggredire dalle piante anziché aggredirlo col cemento come solitamente avviene. La scelta dei materiali è stata coerente: ho usato solo i nostri materiali tradizionali come la pietra, il cotto e il legno naturale.” Ma la particolarità di questa casa sono i colori, colori caldi e presenti in natura, come il tramonto, il calice di un fiore, delle foglie secche. Nipote di un pittore e di un decoratore d’interni ha imparato a conoscerli e a miscelarli in un certo modo. “Ritengo che la cosa
migliore, per una facciata come per un interno, – dichiara l’architetto – sia ripartire dalla tecnica dei pittori dell’Ottocento per ottenere risultati ben diversi da quelli industriali preconfezionati. Occorre ritornare all’immagine dell’architetto artigiano se non ci si vuole consegnare alla spersonalizzazione”. In alto, il letto “Wing” nella nuona finitura Rovere Moka con lenzuola, trapunta e cuscini coordinati (Doc Mobili); In basso, le poltroncine “Haru”. La
struttura è in massello di abete rivestito in poliuretano espanso, il rivestimento è in pelle. (Doimo Sofas)

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)